PD: urne piene, sezioni vuote !!

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Il Partito Democratico è in crisi; almeno così denunciano le minoranze interne con chiaro riferimento al dato iscrizionale conseguito  fin qui dal “tesseramento 2014”. Difatti fino a questo momento le tessere 2014 del PD ammonterebbero a circa 100mila, un numero troppo basso rispetto alle 500mila cui era, fin dai tempi eroici, abituato il partito di Palmiro Togliatti. All’epoca le sezioni del PCI che si mescolavano con le Camere del Lavoro erano come le caserme dei Carabinieri, almeno una in ogni paese. Ovviamente molti sperano di recuperare qualcosa entro la fine dell’anno ma il traguardo storico è da considerare ormai lontanissimo dal poter essere raggiunto. Sulle cause di questa palese debacle del PD in tanti si sono espressi dando le più strane e diverse valutazioni; l’opposizione interna scaraventa tutta la colpa sul nuovo segretario nazionale Matteo Renzi che, oggi come oggi, conterebbe più su una maggioranza di elettori che di iscritti al partito. Ma a ben riflettere questa che la minoranza vorrebbe far passare come una colpa potrebbe, invece, rivelarsi, come un punto di forza del Presidente del Consiglio dei Ministri. E perché ? Semplicemente perché la linea assolutamente trasparante e democratica del nuovo segretario avrebbe messo allo scoperto il punto debole (che veniva spacciato come punto di forza !!) del PD basato su travolgenti e massicci tesseramenti; insomma un po’ come faceva la D.C. (Democrazia Cristiana) che passava a raccogliere nominativi e tessere in tutti i cimiteri d’Italia. E’ solo una supposizione, per carità, che però è avallata dall’analisi attenta di tutti gli scandali scoperti finora delle varie annualità di tesseramenti PD quando la minoranza era maggioranza e viceversa. Del resto la ragione per cui Matteo Renzi perse le primarie contro Bersani fu trovata proprio nel “falso tesseramento” e nelle “false primarie” tra il 2012 e il 2013. Dopo la batosta rimediata da Pierluigi Bersani nelle elezioni politiche del 2013 il bravo Renzi stravinse prima le primarie per la segreteria e poi afferrò il governo del Paese. Naturalmente ovvio che il tesseramento PD nel 2014 si sia rapidamente sgonfiato e si sia ridotto ai numeri complessivi che, probabilmente, ha sempre avuto nel concreto come iscrizioni al partito. Ecco perché molto verosimilmente quella che può apparire una debacle renziana potrebbe rapidamente evolversi in una nuova enorme affermazione di legalità e trasparenza del rottamatore nazionale, a tutto danno di quelle poche e antistoriche cariatidi che rappresentavano la maggioranza del partito. Con grande umiltà il PD si avvia, dunque, ad un nuovo esame di maturità sotto la guida ormai insostituibile di Matteo Renzi che imperterrito, e forse anche giustamente, pone davanti alle tessere l’enorme mole di voti raccolti per le europee e definisce le stesse tessere “un mausoleo dell’antichità” perché, sempre secondo Renzi, il PD deve essere un partito agile e non un partito elefantiaco bloccato sulla conta delle tessere che quasi mai corrispondono alla realtà. Del resto se si ragiona ponendo a base il fatto che in passato le falangi di sinistra si sono distinte perché perfettamente organizzate dal punto di vista dell’appartenenza e dell’affluenza alle urne e tenuto conto del successo alle europee andato al di là di ogni più rosea previsione, non resta che accettare l’evidenza di un tesseramento più magro ma più corrispondente alla vera realtà di un corpo elettorale che preferisce sempre di più scegliere per chi votare nel segreto delle urne senza passare per la schedatura dei tesseramenti e delle sezioni. Il treno sul quale è salito Pierluigi Bersani per andare alla conquista della maggioranza renziana partendo dal mancato tesseramento mi appare, quindi, come un treno che corre su una strada asfaltata e senza rotaie. L’ultima di Matteo Renzi è proprio bella ed in linea con il mio pensiero: “Voglio una cosa nuova senza i signori delle tessere”. Insomma quasi come dire “meglio tessere in meno ma vere”.

5 thoughts on “PD: urne piene, sezioni vuote !!

  1. Gentilissimo Direttore,
    più passa il tempo e più , lo ammetto, senza mezzi termini, comprendo veramente poco della politica.
    I tesserati del PD sono in calo ? sproporzionato? da 500.000 a soli 100.000,forse,La luna di miele con Renzi è già finita?
    Come è indecifrabile questo popolo italiano?veramente si fa fatica a seguirlo.
    Della Valle sembrava il Sancio Panza di “Matteo” (quello nazionale), oggi a sentirlo sembra che sia il suo nemico giurato ( e solo Lui sa quante tessere ha portato a Firenze all’ex amico “Matteo”).
    Certo quando si è dovuto parlare del “tessaremanto” gonfiato del centro Destra in Provincia di Salerno, nessuno si è tirato indietro……….avete notizie di che fine ha fatto l’indagine che riguardava la Sinistra? Misteri della imparzialissima Magistratura Salernitana.
    Ma come si fa a capire qualche cosa? Il Sindaco invita De Mita e quello gli dice ,chiaro,chiaro, tondo, tondo che non è il caso che si proponga per la Regione (ho capito male?)…………non contento invita “Tremonti” che oggi, almeno politicamente, conta quanto il due di coppe alla briscola.
    Non capisco niente e forse farei bene a non fare nemmeno commenti ma esiste qualcuno che ha capito di più e ,può ,se vuole,illuminarmi? Vedo molto buio all’orrizonte……………populismo spinto oltre ogni umana immaginazione ( i famosi 80 euro)…..Giustizia ad orologeria e monodirezione.Chi può accendesse una luce.

  2. Al punto in cui siamo per prevedere cosa succederà a livello nazionale ci vorrebbe una sfera di cristallo,bella grande….possibilmente.
    Per prevedere cosa potrà succedere a Salerno o in Regione per la individuazione dei candidati a Governatore, penso, che pur intepretando, le quartine di Nostradamus si troverebbero notevolissime difficoltà.
    Che “zio Vincenzo” fosse poco portato alla condivisione democratica e più affine a “zio Benito” è cosa arcinota.( per carattere……………. non per fede politica).
    Il “decisionismo” ha i suoi aspetti positivi e tanti , ma tanti aspetti negativi.
    Un azzardo…………..la nomenclatura PD provinciale corre e in fretta ( o almeno sembra)a chiudere a doppia mandata porte e finestre alla candidatura richiesta dal “Vincenzo Furioso”…..e non usa mezzi termini….della serie : ….ragionamio……forse……..vedremo…….aspettiamo le primarie.E’ unanime : NO.
    Il Sindaco ,da parte sua , non le manda a dire, e interviene in prima persona, dando del signor “Tentenna” al PD Provinciale e forse di più, a quello nazionale ( ma esiste ancora? Tra correnti – si proprio, avete capito bene, quelle di Democristiana memoria ………ma senza ideologia, passione……..potere per il potere-, veti, distingui,minoranze, Civatiani,Cuperliani, Bersaniani, Dalemiani,Bindiani e chi più ne ha in testa più ne metta)
    Per assurdo………vuoi vedere che corriamo il rischio di ritrovarci un Sindaco candidato, di una lista fai da te, largamente appoggiata dalla “destra”……..se non solo “destra” in barba al PD.
    Cerchiamo di fare ipotesi :Renzi si accorda a Roma con Berlusconi……….Verdini……….vuole cancellare l’art.18 (cosa non riuscita neanche al grande “B”) e noi dovremmo meravigliarci della nascita di una lista , tipo,” fratelli di Vincenzo”?
    Soto il cielo di Salerno tutto può succedere……….sarà l’effetto “romantico” di “luci di artista” (quanto ci costa questo romanticismo)………ma tutto può succedere………….Franco Massimo La Nocita filtrava con De Mita,
    Il Sindaco non può filtrare (politicamente,solo politicamente, a scanso di equivoci assolutamente non pensati o voluti)) con la Carfagna?
    A Pagani già è successo il fleert. politico, dando i suoi frutti………Bottone Sindaco………Donato Presidente…….Donofrio…trombato.E su questo la dice luga la cherelle ingaggiata con i vertici provinciali PD dai donatiani.
    Vuoi vedere che ci ritroviamo un candidato, sulla carta di Sinisra………molto sbiadita, sicuramente …………….di “Destra”, se sottobanco ,”certa destra “lo vorrà, ?”………..
    Beato chi capisce ………..Matteo.Io ,al,momento, ci capisco meno di te.

  3. Caro Direttore, mi capita spesso di appassionarmi ai suoi articoli e soprattutto quando descrivono quelle dinamiche territoriali che lei dimostra di ben conoscere. In questo caso invece credo che pecca un po di superficialità se non di provincialismo nello spiegare un fenomeno di portata nazionale e le spiego perché. Sono un ex iscritto che da semplice osservatore civile mi sono appassionato ed iscritto al PD all’indomani delle prime primarie per la scelta del segretario di partito. Ritengo che il flop degli iscritti sia solo in parte dovuto a quanto sopra riportato. Lei enfatizza un solo motivo e su questo spero perché influenzato dalle dinamiche locali deluchiane (che hanno però ad un certo punto avvantaggiato anche Renzi) piuttosto che dalla volontà di indicare una strada ai suoi lettori raccontando l’ennesima contraddizione italica che non tutti i mali vengono per nuocere. A raccontarla invece da un altro punto di vista e sicuramente distaccato dal suo, ritengo che si stia materializzando la teoria veltroniana del “partito liquido” e io aggiungerei che in quanto tale “capace di assumere la forma del contenitore che lo contiene” per cui oggi Renzi e domani andrebbe bene anche ad. esempio una Picierno o perché no, un Fitto qualsiasi, capaci però di catalizzare voti di cittadini che non danno delega a priori ma ascoltano sino all’ultimo le immancabili ed inutili promesse della politica. D’altra parte “siamo pur sempre un popolo che sentendo aria di provvidenza si mettono in fila speranzosi” e che all’indomani della campagna pubblicitaria più che politica sull’abolizione dell’ IMU da parte di Berlusconi contro Prodi, scelsero il primo senza chiedersi la fattibilità della magia. Bene, io credo invece, che una parte consistente almeno quanto quella da lei descritta, degli iscritti abbia deciso di dire basta e di non iscriversi perché semplicemente non può più riconoscersi in quel partito che confonde simpatizzanti con sostenitori; e non credo che le truppe cammellate siano peggio dei cammelli di qualsiasi orientamento politico assoldati all’ultima ora ma capaci di influenzare il risultato finale. E senza scomodare le ideologie di novecentesca memoria che oggi risultano innominabili e facenti parte di un passato che non esiste; peccato un isola felice di diritti durata appena 30 anni, non c’è che dire un illusione.

  4. Io credo che sia in ambito nazionale che, nello scenario regionale e soprattutto provinciale, la mancanza di iscritti sia dovuta essenzialmente alla conferma del bluff da sempre riportato da questo giornale. Tessere a gogò, senza una meta precisa, coniate e distribuite a casaccio solo per dimostrare, in questo o quel circolo un numero di iscritti che giustificasse la voce del padrone di turno. Basterebbe controllare per rendersi conto. I nomi riportati sugli elenchi iscritti spesso sono di persone che non sanno di essere parte integrante del Partito. Oggi vista anche l’inchiesta della DDA di Salerno sulla vicenda, meglio non rischiare quindi come per incanto i tesserati sono diminuiti a dismisura. Ad maiora.

    1. Questo è senza dubbio ciò che si può ritenere sia successo a Salerno e provincia e in qualche altra realtà; ma l’Italia è lunga! non fermiamoci sempre al pensar male tanto poi ci si azzecca; esistono delle persone che senza prendersi tanto sul serio credono in quello che fanno e semplicemente al di là dei suoi rappresentanti credono nella Politica anche se nel 2014 occorre capire che cosa sia diventata.

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