SALERNO – Anche la radio se ben fatta è uno strumento di grande comunicazione e di impatto sociale. Sulle frequenze di Radio Alfa di Teggiano il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca risponde settimanalmente alle domande di Ersilia Gillio (una delle migliori giornaliste oggi in campo provinciale, almeno a mio giudizio !!) nel corso di una trasmissione molto seguita non solo nel Vallo di Diano ma anche a Salerno. Come dire, quando la classe non è acqua, e quella di Ersilia Gillio certamente non è acqua. Ebbene nel corso di una delle ultime trasmissioni alla specifica e intelligente domanda il sindaco De Luca ha risposto: “Qualcuno avrebbe detto che si potrebbe abbattere una parte del Crescent per ottenere l’ok della Soprintendenza ? Abbattere un piano è una imbecillità totale. A Salerno abbiamo una certa quantità di imbecilli che non hanno niente da fare dalla mattina alla sera e che fanno solo confusione. L’architettura non è come l’attività del macellaio che taglia le fettine e aggiusta il pezzo”. La trasmissione, di successo, è andata avanti sulla stessa falsariga delle frasi innanzi riportate ed in tanti, credo, si ricollegheranno per ascoltarla ancora. Detto ciò vado subito al sodo di questo mio approfondimento. Ebbene devo dire che anche questa volta, caso strano, sono perfettamente in linea con il pensiero e con le parole del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca; Salerno è davvero piena di gente che non sa quello che dice e quello che scrive. Per la maggior parte di loro il necessario è dire e scrivere, quali che siano le cose che si dicono o si scrivono. Assolutamente temerario, sfrontato ed anche arrogante il sindaco, ma quando ci vuole ci vuole; soprattutto in avvicinamento alla fatidica data del 9 ottobre prossimo quando i 26 indagati per “le presunte irregolarità del Crescent” si ritroveranno faccia a faccia con il GUP dott. Sergio De Lucia in un’udienza preliminare che si annuncia già carica di attese e di incertezze, e anche di suspense perché proprio giovedì 9 ottobre dovrebbe anche decidersi la decadenza di De Luca da sindaco di Salerno. Di certo quella mattina i telefonini impazziranno, le linee dal tribunale verso il comune saranno arroventate; De Luca scuramente non sarà in aula (figurarsi se lui che non si è inginocchiato neanche al cospetto di Papa Giovanni Paolo II si espone ad eventuali dubbi di sottomissione dinanzi ai giudici di Salerno !!) così come non patteggerà con la Soiprintendenza gli eventuali tagli alla sua megagalattica struttura. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi che De Luca possa aver offerto a Miccio la possibilità di sacrificare l’area del trapezio con le due torri e offrire in più il ripascimento della fascia costiera di Santa Teresa (fonte Cronache del Salernitano del 3 ottobre). In cambio la Soprintendenza sarebbe disponibile ad un “SI” con prescrizioni. Tutte ipotesi che non trovano conferma da parte di Palazzo di Città che, invece, riparte sempre all’attacco a testa bassa. Il caso, l’ho già scritto, è complicato anche perché forse per quella data il Soprintendente non si sarà ancora pronunciato sulla concessione dell’autorizzazione ambientale (ha di tempo fino al 25 ottobre) e l’eventuale decisione del GUP potrebbe condizionare o alterare (come ho già scritto !!) quella successiva ma non meno importante dello stesso Soprintendente. Per la cronaca ricordiamo che davanti al giudice De Lucia dovranno comparire nell’ordine: Vincenzo De Luca (sindaco), Lorenzo Criscuolo (all’epoca capo dell’ufficio tecnico del Comune), Giuseppe Zampino (ex soprintendente di Salerno), Aldo Rainone (imprenditore), Davide Pelosio (dirigente Comune), Luigi Carmelo Della Greca (dirigente Comune), Aniello Di Mauro (dirigente comunale), Matteo Basile (dirigente Comune), Anna Maria Affanni (comune di Salerno), Villani Giovanni (dirigente Soprintendenza), Antonio Piscitelli, Eugenio Rainone (imprenditore), Eva Avossa (vice sindaco), Gerardo Calabrese (assessore comunale), Luca Cascone (assessore comunale), Luciano Conforti (all’epoca assessore comunale), Domenico De Maio (assessore urbanistica), Augusto De Pascale (delegato protezione civile e all’epoca assessore), Ermanno Guerra (assessore comunale), Aniello Fiorte (all’epoca assessore), Vincenzo Maraio (assessore comunale), Francesco Picarone (assessore comunale), Nicola Massimo Gentile (ufficio tecnico comunale), Bianca De Roberto (ufficio tecnico comunale), Maurizio Nicola Giuseppe Dattilo e Rocco Chechile (imprenditore). Per quanto attiene, infine, la numerazione degli indagati tutta la stampa è caduta nella trappola di “una errata numerazione” e indica in 31 il numero dei soggetti che dovranno presentarsi dinanzi al Gup e che nella realtà sono 24. Difatti se si va a leggere attentamente la lista delle persone soggette a procedimento penale ci si accorge che la numerazione salta i nn. 8-9-10-11 e 15 dando come risultato finale il n. 31. Ovviamente si tratta di un errore materiale di chi ha redatto al computer l’avviso di “conclusione delle indagini” e l’elencazione degli indagati; ed ha ripetuto l’errore (per colpa di un copia incolla frastagliato !!) anche nella parte conclusiva dell’atto, quella riservata agli “avvisi ai beneficiari ed alle parti” dove ritorna il 15 ma scompare il 24.
Carthago delenda est!
Io non sono troppo convinto che si tratti di un semplice errore della numerazione. Perchè tra il primo avviso e l’avviso di conclusione indagini e nel corso del procedimento sono aumentati e diminuiti gli indagati. Basti pensare, ad esempio, che la “turbativa d’asta” è stata accertata solo nell’avviso di conclusione indagine, dove è stato iscritto un ulteriore indagato. La commissione per i diritti edificatori, invece, è saltata nel mezzo, per poi essere nuovamente esclusa.