SASSANO – Per il momento è soltanto un’ipotesi investigativa e quindi è necessario utilizzare il condizionale per le rivelazioni che mi appresto a rendere di pubblico dominio. La tragica morte di Giovanni e Nicola Femminella, di Luigi e Daniele Paciello, ha ovviamente allertato tutte le migliori individualità investigative della Procura di Lagonegro e non soltanto. La stessa Procura sembra, è notizia di poche ore fa, aver preso per “notizia utile alle indagini” quanto ho scritto in merito alla morte di Giovanni Rubino (vedasi Ilquotidianodisalerno.it del 30.09.14) nell’articolo dal titolo “”Gianni Paciello, anarchico sulla strada”” e, sempre con il condizionale, sembra che l’inchiesta sulla morte di Rubino (che viaggiava con Gianni Paciello) verrà riaperta alla luce della strage di Sassano. Ma torniamo rapidamente alle indagini sulla strage dei quattro ragazzi davanti al bar “New Club 2000”. Dalle immagini che gli investigatori stanno vedendo e rivedendo sarebbe emerso un fatto assolutamente inquietante che se conclamato darà origine a capi di imputazione molto gravi a carico del Paciello. Dunque sembra che il Paciello proveniente da Trinità viaggiava in direzione Silla e giunto in prossimità della rotonda avrebbe cercato di imboccare la corsia di incanalamento di sinistra per evitare di girare intorno alla rotonda e sfrecciare direttamente verso Sassano. Difatti a ben guardare il luogo dell’incidente si vede immediatamente che dal punto di vista topografico la rotonda è spostata sulla destra (per chi proviene da Trinità) e la corsia di incanalamento di sinistra si trova posizionata proprio di fronte al tratto di strada che, partendo dall’estremità laterale dell’edificio dove si trova il bar, punta verso il centro storico di Sassano. Sempre utilizzando il condizionale sembra che a pochi metri dalla rotonda il Paciello abbia visto improvvisamente muoversi un’autovettura proveniente da Sassano nel senso opposto e in modo tale che gli avrebbe impedito ogni possibilità di passare incolume. A quel punto il Paciello avrebbe tentato una azzardata e rischiosissima manovra deviando sulla sua destra, prendendo il cordolo della rotonda, piegando il paletto di sostegno delle vela posta al centro della stessa rotonda, e sbandando paurosamente su se stessa e in volo andando a sbattere contro i tavolini del bar posizionati a circa dieci metri di fronte. Poi c’è stato (e qui il condizionale può essere abolito) il terrificante impatto che ha causato la morte dei quattro ignari ed innocenti ragazzi di cui la cronaca ha ampiamente parlato. Qualora dovesse essere confermata questa che, ripeto, al momento è soltanto un’ipotesi investigativa la posizione giudiziaria di Gianni Paciello potrebbe sicuramente appesantirsi. Ma al di là di questo una domanda verrebbe subito spontanea: “La manovra a sinistra era la prima volta che Paciello la faceva spesso se non proprio normalmente”. Nel merito le chiacchiere di paese sono moltissime e tutte abbastanza confuse. C’è, però, un piccolo ma importante particolare. Una sera tardi sei amici (tra i quali tre giornalisti !!) stavano uscendo dalla pizzeria New King e due di loro avevano già invaso la corsia di incanalamento di sinistra; all’improvviso una BMW di colore scuro proveniente ad alta velocità da Trinità invade la corsia di sinistra e sfreccia verso Sassano baipassando la rotonda. I due si salvarono per un vero miracolo, ma l’accaduto non fu denunciato. Si trattava di Paciello o, meglio ancora, si trattava di uno di quelli (sarebbero ben quattro e tutti di Sassano) che ancora scorazzano giorno e notte a bordo di BMW e AUDI. Non si è mai saputo. Ma chi sono gli altri quattro pirati della strada ? questo lo vedremo nel prossimo articolo.
direttore: Aldo Bianchini