Sanza: Dalla castagna al museo: due “opere” da valorizzare.

 

Antonio Citera

SANZA – Tanti castagneti ( e non solo ) che danno  frutti genuini e sani, un territorio quello di Sanza da scoprire e gustare. In questa ottica, l’impegno del Comune e della Pro Loco si armonizza, scindendo e nello stesso tempo unendo le delizie e le peculiarità del luogo, ripristinando i giusti equilibri tra natura e arte vissuta. Il 18 e 19 ottobre prossimo, tutto ciò prende vita in una manifestazione di bontà che associa il tributo alla castagna allo splendore del museo dei mestieri e della scuola. Visite guidate alla riscoperta dei valori che hanno fatto la storia del piccolo centro ai piedi del Cervati. Non una semplice sagra ma, la fusione storica di un passato vissuto tra miti e sudore, una storia contadina che riflette i valori essenziali di una comunità che ha trovato il suo pane nella fragranza di una natura sempre “graziosa” e sorridente. Una festa per tutti dunque, il 18 e 19 ottobre si potrà gustare l’essenza di un prodotto, la castagna, che vive e si rigenera come da tradizione. A ciò saranno da contorno escursioni sul monte Cervati e dulcis in fundo visite guidate nel centro storico e nel museo delle tradizioni e dei ricordi sanzesi. Ricordi che appaiono intatti custoditi e coccolati, esposti al naturale in una struttura anch’essa dal sapore storico. “Il Museo della Scuola, Arti e Mestieri della tradizione sanzese” voluto dal Comune di Sanza e dall’Università Popolare, è incorniciato tra le mura di un antico Convento del XV secolo. La tradizione, gli usi, i costumi, la storia di un popolo spesso viene tramandata di generazione in generazione tramite i racconti che i nostri nonni con emozione e a volte malinconia ci proiettano in una nostalgica evoluzione. Un cammino illuminato da sacrifici e tanta voglia di vivere tra inerzie e difficoltà che la vita, ieri come oggi ci riserva nel quotidiano. Racconti e virtù che ritroviamo impresse anche  sui libri di storia, una storia amara che privilegia il senso di colpa che ci affligge e ci rende vulnerabili all’evoluzione socio – culturale che il tempo ha forgiato con grazia e saggezza. Rivivere il passato  ci  aiuta a costruire il presente e soprattutto il futuro. In questa chiave di sviluppo si inserisce il “Museo della Scuola, Arti e Mestieri della tradizione sanzese”, nato più di un anno fa  dall’ambizione di Sabino Curcio, instancabile collezionista di vita che in trent’anni ha messo insieme un secolo di storia della piccola comunità ai piedi del monte Cervati.  Nel museo diviso in tre settori troviamo di tutto: dalla casa dei primi anni del ‘900 “ai mestieri”, dal banco del falegname, agli attrezzi del muratore, dal “bancariello” del calzolaio, alla vera essenza contadina dell’epoca. Dulcis in fundo il settore dedicato alla scuola, un’intera aula arredata con banchi, sedie, la cattedra dell’insegnante, perfino i registri ancora intatti che riportano nomi e attività didattiche svolte più di cento anni fa. Appesi ai muri cartine, manifesti e quant’altro che trasportano il visitatore attraverso quella linea sottile, quasi surreale che instaura un filo diretto tra presente e passato. Non resta altro che invitarvi a Sanza il 18 e 19 ottobre per toccare con mano “la magia” che dalla terra si lega indissolubilmente alla tradizione e alla vita di una comunità contadina.

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