Antonio Citera
SALA C. – Con una delibera al vetriolo, il consiglio comunale di Sala Consilina ha autorizzato il trasferimento del distretto sanitario presso l’ex palazzone che fino a un anno fa ospitava il tribunale. Ora tocca all’Asl dare il via libera.Una storia infinita, polemiche e contraddizioni. Sembra la trama di un vecchio film di Stallone. Fatto sta che da oggi, il vecchio tribunale o, meglio, la struttura che lo ospitava potrebbe diventare la sede del conteso distretto sanitario. Una guerra a suon di carte bollate che vede contrapposti due poli, da un lato Sant’Arsenio pronto a scipparlo e a ospitarlo in quel che ne rimane del vecchio ospedale, mentre dall’altra la “resistenza”, un’agguerrita e folta divisione di combattenti che pur di farlo rimanere a Sala Consilina hanno sacrificato perfino i sogni di chi ancora sperava nella riapertura del tribunale. Una decisione venuta in un consiglio comunale che come spesso capita ha il sapore della battaglia, una guerra tra poveri che, si consuma all’interno delle solite quattro facciate di un’aula di cemento armato. Da una parte i favorevoli, dall’altra i contrari a prescindere. C’è chi contesta la scelta di riutilizzare i locali ormai in via di degrado, chi invece pur di dimostrare l’impossibile crede ancora nei miracoli e, profetizza un ritorno di fiamma del governo proprio sul tribunale che ha cessato di esistere più di un anno fa. Sogni o farneticazioni? la risposta la lascio ai lettori e soprattutto ai cittadini. Un riutilizzo del palazzone dai bordi rossi dunque, una boccata di ossigeno per le tante attività commerciali che circondano l’ex tribunale nonché la possibilità di un recupero in extremis di un distretto sanitario destinato a Sant’Arsenio. Una scelta sensata di buona amministrazione direbbe qualcuno, nulla togliere agli altri per carità di Dio. Un ritorno al passato dunque a quella“ movida “ ( in senso di movimento di persone naturalmente ) che ruotava tramite quell’indotto chiamato tribunale. Facendo un giro per la cittadina capofila del Vallo di Diano e chiedendo qua e la sulla vicenda ci rendiamo conto che le persone, nonostante tutto, credono ancora nei sani valori di una politica che intesa nel suo reale ruolo, potrebbe invertire le sorti di una disfatta annunciata. Danno merito al neo sindaco Cavallone e alla sua equipe. << Ha fatto bene – ci dicono – almeno salviamo il salvabile e soprattutto un servizio per l’intero comprensorio altrimenti decentrato al confine, con disagio per chi si trova all’estremo sud del Diano che, sarebbe costretto a fare km in più per un diritto sacrosanto >>. Spetta ora all’Asl di Salerno che, in teoria dovrebbe stabilire se accettare il trasferimento del distretto sanitario presso l’ex tribunale, annullando quindi il definitivo trasloco a Sant’Arsenio. Ridiamo a Cesare quel che è sempre stato di Cesare dunque, lungi dal politichese di qualche politico in cerca di riscatto che pur di dimostrare la propria forza che non c’è ripudia quella gerarchia territoriale e peggio ancora cerca di ricucire gli strappi provocati creando una guerra fratricida che non fa bene al comprensorio, martoriato e sottomesso proprio da spezzoni di mala politica. Ripristinare i valori dovrebbe essere l’obiettivo comune, invece, si distrugge anche quel poco di buono che ancora esiste. A Sala Consilina il distretto sanitario e a Sant’Arsenio il ripristino dell’ ospedale. Questa sarebbe una bella lotta da intraprendere se davvero si vuole bene al Vallo di Diano.