Antonio Citera
SALERNO – Le matrici che testimoniano gli avvenuti brogli effettuati dal PD salernitano nel 2012. Tessere ”fuori piazza” destinate a Nocera e utilizzate nel Vallo di Diano. Documenti inediti che riflettono in maniera lampante lo stagnare del potere insinuato tra le mura dei palazzi del PD. Egemonia che trova la sua maggiore fonte proprio nei piccoli comprensori che garantiscono tessere raccattando qua e la nominativi che provengono dai database di professionisti del loco.
A quasi un anno dall’avvio da parte della DDA di Salerno dell’inchiesta sui falsi tesseramenti PD Salerno che, a macchia d’olio rischia di coinvolgere l’attuale dirigenza del blasonato partito che in provincia di Salerno fa capo a Vincenzo De Luca, spuntano fuori le matrici di due delle 48 tessere che giacciono come mine nella scrivania del pm Vincenzo Montemurro. Le tessere, insieme ad altri documenti, sono state acquisite dall’autorità giudiziaria in seguito a segnalazioni anonime pervenute da esponenti del PD salernitano. Un’inchiesta anomala, che ha visto protagonisti oltre ai vertici di via Manzo, anche diversi nomi illustri del panorama democrat del territorio. Nella foto che vi proponiamo spiccano in bella vista due delle matrici con tanto di matricola corrispondenti a due delle 48 tessere firmate da Pier Luigi Bersani e requisite dalla DDA. Nelle matrici, compare cancellato in bianchetto il nome del circolo di Nocera Inferiore. Secondo le dichiarazioni dei bene informati, le stesse sono state utilizzate non a Nocera ma bensì in un circolo del Vallo di Diano. Un utilizzo dettato da urgenze interne alla segreteria che proprio nel 2012, ( anno di riferimento del tesseramento) tesseva la sua rete in virtù delle primarie per il rinnovo della segreteria salernitana. Tesseramenti fuori piazza dunque che sarebbero serviti a dar man forte al Segretario riconfermato Nicola Landolfi e alla sua squadra. L’ inchiesta dunque, nei prossimi giorni potrebbe spostarsi nel Vallo di Diano che da anni oramai è definita una nota roccaforte di voti del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. Oltre ai tesseramenti si dovrà far luce anche su presunti brogli sulle effettuati sulle varie tornate elettorali interne al PD, le cosiddette “primarie” che spesso proprio nel comprensorio a sud del capoluogo hanno suscitato dubbi e incertezze. Troppi i voti acquisiti rispetto agli effettivi tesserati, picchi spropositati che spesso hanno suscitato l’ira di noti esponenti del PD ( ultima in ordine di tempo la presa di posizione di Sergio Annunziata candidato alla segreteria di Salerno, in quell’occasione, dopo il ritiro di Vincenzo Pedace, altro candidato, Annunziata accusò pubblicamente manomissioni e brogli di vario genere a vantaggio del poi rieletto Nicola Landolfi). Un circolo vizioso insomma che si ripete di volta in volta, teso a conservare il potere e le poltrone dei soliti noti.