Aldo Bianchini
SALERNO – Qual è il miglior modo, e con chi, per festeggiare i primi sessant’anni di vita ? Le risposte sarebbero tantissime. Per l’avvocato Salvatore Memoli, dirigente del PRA e noto politico salernitano, la scelta è caduta sugli amici veri e su una incantevole località dell’Aversana con piscine multicolori, parchi verdi a perdita d’occhio, ampi saloni per le feste e, soprattutto, una buona cucina. E’ il Lounge Club Farm (by La Vecchia Fattoria) in Via Tufariello 36/a di Battipaglia, dove tutto ha funzionato alla perfezione la sera dell’ 8 settembre scorso per la festa che Salvatore si è regalato ed ha regalato agli amici più cari per il suo sessantesimo compleanno.””Grazie per essere qui a festeggiare il mio compleanno, è con voi che volevo farlo, voi che non mi avete mai chiesto niente e che mi avete dato tanto””. Sarebbero sufficienti queste parole per sintetizzare e per cristallizzare nel tempo e nei ricordi l’autenticità e la genuinità di un rapporto, quello tra Salvatore ed i suoi tanti amici, che il tempo ha sempre più rinsaldato e che l’altra sera ha mostrato anche la grande sensibilità d’animo del festeggiato. Ma Salvatore ha scelto di andare oltre la semplice cerimonia festosa, forse ne aveva bisogno, forse voleva condividere con gli amici il suo stato d’animo e il suo segreto; e nel bel mezzo della festa con un colpo a sorpresa ha voluto presentare a tutti i presenti i suoi due gioielli che non ha avuto esitazione nel definire <<i miei due figli>>. Due giovani tunisini che Salvatore, senza strombazzamenti e pubblicizzazioni, ha raccolto e accolto quando erano piccolissimi, per anni li ha curati, vestiti, lavati, imboccati; poi piano piano sono cresciuti e li ha avviati per le loro strade; ora sono entrambi ultraventenni e vederli lì abbracciati al loro papà ha prodotto in tutta la sala una visibile e palpabile emozione e commozione. Salvatore li ha presentati con voce roca e con le lacrime agli occhi; era il suo segreto, il segreto di una vita e l’ha voluto svelare soltanto agli amici più cari dopo anni e anni di solidarietà pratica e corposa verso chi è meno fortunato di noi. Neppure le tempeste del passato, la scomparsa dell’adorata mamma, le ingiustizie subite in politica, le ingiurie delle malelingue, le travolgenti inchieste giudiziarie avevano mai smosso Salvatore dalla tenuta rigida del suo enorme segreto, portato avanti nel segno di un grande senso di responsabilità e di amore verso il prossimo. Anche questo è Salvatore Memoli che ha fatto dell’immensa dolcezza umana di questo rapporto la sua ragione di vita. L’irruenza e la baldanzosità dei suoi due nipotini (anche loro portatori di storie emotivamente incredibili !!) lo hanno subito invaso e distratto tirandolo fuori da una spirale commovente e coinvolgente, e la festa è proseguita con i messaggi augurali di alcuni tra i tanti amici presenti. Poi è stato presentato e donato a tutti l’ultimo lavoro letterario di Salvatore dal titolo: <<Calata San Vito 110>> che è il ricordo-racconto dei suoi primi anni di vita iniziata quell’ 8 settembre del 1954 poco più di un mese prima della grande alluvione di Salerno proprio lì in Via Calata San Vito di Fratte. Rispetto agli altri libri di Salvatore, questo è stato scritto essenzialmente con il cuore lontano mille miglia dalla penna e dal cervello; in esso non c’è nulla di meditato o di artificiosamente studiato, c’è soltanto naturalezza e spontaneità dei sentimenti che hanno caratterizzato e caratterizzano la vita quotidiana dell’autore. Nella biografia di quel bambino già si intravedeva l’uomo che ha attraversato rapidamente e superato brillantemente tutte le difficoltà della vita imponendosi all’attenzione generale per il suo impegno politico e pubblico e per le sue grandi qualità di manager; non a caso è riuscito a risollevare dalla polvere strutture pubbliche ormai alla deriva per farne dei veri e propri gioielli perfettamente funzionanti: la Centrale del Gas oggi Salerno Energia, Salerno Solidale, Consorzio Farmaceutico Comunale per citarne soltanto alcune; gioielli che ha disincantatamente regalato alla comunità dei salernitani che non sempre hanno saputo riconoscere ed apprezzare. Ha regalato gioielli alla comunità salernitana anche perchè lui, come dicevo, i suoi gioielli li aveva già e li ha custoditi nel silenzio dei sacrifici e del tempo per preservarli dalla contaminazione di una società che spazza via tutto e tutti e che a Salvatore in particolare ha riservato soltanto calci nei denti. Nella vita pubblica e politica Salvatore Memoli ha lavorato, con capacità e professionalità, per il bene comune della gente senza guardare il colore del suo riferimento di turno (da Vincenzo De Luca a Edmondo Cirielli) senza avere nulla in cambio se non l’irriconoscenza. Il taglio della torta sui bordi delle piscine ha sugellato la conclusione senza fuochi d’artificio (oggi tanto di moda anche nel pieno centro della città) a dimostrazione che Salvatore non ama consumare le sue amicizie, i suoi affetti, il suo essere tra la gente con uno scoppiettio di brevissima durata; per Salvatore Memoli queste cose, quando sono sincere e radicate, durano ben oltre i suoi primi sessant’anni. Auguri Salvatore, di cuore, da tutti noi.