NAPOLI (Quartiere Traiano)- Notte di caos e rivolta contro le forze dell’ordine nel quartiere Traiano di Napoli dove un ragazzo di 17 anni, Davide Bifolco, è stato ucciso da un carabiniere Secondo la ricostruzione dell’Arma, il militare ha sparato in maniera accidentale un colpo con la pistola di ordinanza.
La ricostruzione dei carabinieri
In tre sullo stesso scooter, senza casco, tra viale Traiano e via Cinthia, a Napoli. Uno di loro viene riconosciuto come chi aveva violato i domiciliari dal febbraio 2014, l’accusa era di reati contro il patrimonio. Viene intimato l’alt, i tre non si fermano. Inizia l’inseguimento, durante il quale parte un colpo in maniera accidentale dalla pistola d’ordinanza di un carabinieri che colpisce, a morte, Davide Bifolco. La dinamica dell’accaduto, per i Carabinieri, è questa. Il primo ad essere riconosciuto dai militari è stato un 23enne delle zona irreperibile da febbraio 2014; gli doveva essere notificato un aggravamento dei domiciliari. Durante l’inseguimento, i tre hanno ad un certo punto rallentato la marcia e sono stati urtati dall’auto dei militari. Sono caduti a terra. Uno di loro, il 23enne è fuggito a piedi. Sono stati, invece, bloccati gli altri due che erano sul mezzo: Davide e Salvatore Triunfo, 18 anni, quest’ultimo con precedenti per furto e danneggiamento. Dopo il ferimento, Davide è stato soccorso e trasportato all’ospedale San Paolo ma non c’è stato nulla da fare. Dopo la morte di Davide, nel quartiere è scoppiata una durissima protesta con lancio di oggetti e sassi contro le forze dell’ordine: danneggiate sei auto dei carabinieri e due della polizia; due militari sono rimasti leggermente contusi. Sul posto, a circa venti metri dal luogo dell’incidente, è stata anche ritrovata una pistola scenica che non si sa se abbia relazione o meno con quanto accaduto.
“E’ stato un omicidio, non s’inventassero scuse. E’ stato un omicidio”. Lo dice, tra le lacrime nel rione Traiano, Tommaso Bifolco, fratello di Davide, il ragazzo di 17 anni ucciso da un Carabiniere durante un inseguimento la scorsa notte a Napoli. “Non è caduto durante l’inseguimento – aggiunge – è stato speronato e ucciso”.
Davide non si è fermato all’alt dei militari “perché guidava uno scooter non suo, non era assicurato e non aveva il patentino”, racconta il fratello di Davide, Tommaso. “La mia famiglia non aveva soldi per comprare un motorino a Davide – aggiunge – Forse si è spaventato, forse voleva evitare il sequestro del mezzo e per questo non si è fermato davanti alle forze dell’ordine”.
La mamma: “Hanno ammazzato un bambino” – “Quando gli ha sparato non l’ha visto in faccia? Quel carabiniere non ha visto che Davide era un bambino?”. La signora Flora non fa che piangere. Racconta gli ultimi istanti di vita del figlio Davide Bifolco, che la notte scorsa è stato ucciso da un carabiniere nel corso di un inseguimento. “Ieri sera è venuto da me, aveva freddo e mi ha chiesto un cappellino – racconta Flora – mi ha detto: ‘Mamma, faccio l’ultimo giro col motorino e torno a casa’. Poi, mi sono venuti a chiamare, volevano i documenti. Sono scesa in strada e ho visto Davide a terra. Ho cercato di muoverlo, l’ho preso per il braccio, ma non si muoveva più. Era già morto”. “Ora, se ha il coraggio, quel carabiniere deve uccidere anche me, perché mi ha ucciso mio figlio” aggiunge la mamma di Davide.
Rabbia tra amici e parenti: “Era un ragazzo d’oro” – C’è rabbia, tanta, al rione Traiano, a Napoli. E c’è anche tanto dolore per la morte di Davide Bifolco, il ragazzo di 17 anni ucciso da un Carabiniere la scorsa notte a Napoli. Davanti alla casa del fratello di Davide, al rione Traiano, ci sono ora alcune decine di persone, amici e abitanti del quartiere. “Stanotte eravamo a centinaia contro i Carabinieri che hanno ucciso Davide – racconta la signora Annalisa – c’erano anche i nostri figli, perché quello che è successo è una vergogna. Loro ci dovrebbero difendere e invece hanno ucciso un ragazzino innocente. Qui, al rione Traiano, i Carabinieri non li vogliamo più”.
Fratello: “Ammanettato dopo colpo di pistola” -“Mio fratello è stato colpito al cuore. E dopo, quando lui era a terra, i carabinieri hanno anche avuto il coraggio di ammanettarlo e di mettergli la testa nella terra. Aveva la polvere in bocca, mio fratello”. Parla con rabbia Tommaso Bifolco, fratello di Davide, ucciso a 17 anni (li avrebbe compiuti il 29 settembre prossimo) da un carabiniere nel corso di un inseguimento la scorsa notte a Napoli. “Io mi vergogno di essere un italiano. Ora lo Stato, chi ci chiederà scusa per quello che è successo? – dice Tommaso – Mio fratello era un ragazzo d’oro, mai droga, mai rapine, mai nulla. Non voleva proseguire gli studi e io lo stavo convincendo a fare il mio stesso lavoro, l’ascensorista. Stava facendo solo un giro nel quartiere con il suo motorino, e per questo a Napoli si deve essere uccisi? Qui di morti ne vediamo tanti ma stanotte un intero rione è sceso in strada e sapete perchè? Perchè non è stato ucciso un camorrista ma un ragazzo innocente”.
Amico, ero accanto a lui, l’ho visto morire – Enrico ha ancora lo sguardo spaventato. Ripete, quasi a memoria, quel che ha vissuto stanotte. Era a bordo di uno scooter insieme ad un amico, accanto a Davide Bifolco, il ragazzo di 17 anni ucciso da un carabiniere nel corso di un inseguimento la scorsa notte a Napoli. “Stavamo percorrendo un viale quando ad un certo punto una macchina dei Carabinieri è andata contro lo scooter di Davide. E’ iniziato l’inseguimento, è stata puntata la pistola e Davide è stato ucciso – dice ancora – l’hanno ammanettato come il peggior dei criminali, nonostante fosse già stato colpito”. “Davide era un bravissimo ragazzo – aggiunge Enrico – per me era un fratello. Giocavamo a calcio, scherzavamo tra di noi. Non eravamo delinquenti, stavamo soltanto facendo un ultimo giro prima di tornare a casa”.
De Magistris: “Profondo dolore, morte tragica” – ”Esprimo profondo dolore per la tragica morte di Davide Bifolco, un ragazzo di appena 17 anni”. Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, interpellato dall’ANSA sulla morte del giovane raggiunto da un colpo di pistola esploso da un carabiniere la scorsa notte al Rione Traiano. ”Il pensiero – ha proseguito de Magistris – è adesso rivolto alla sua famiglia, scossa da questo drammatico lutto, che ferisce anche tutta la nostra città e le istituzioni”. De Magistris ha auspicato che ”già dalle prossime ore, ci possa essere un quadro più chiaro circa la dinamica dei fatti”.