SALERNO – Sarà anche una vecchia storia, ma il semplice fatto che si ripete è sconveniente per tutti: politici, amministratori e cittadini. Alfonso Menna è passato alla storia come “Fonz ‘a luce” perché pensò alle luci del lungomare; Vincenzo Giordano perché diede l’avvio ai lavori dell’arredo urbano tra mille e mille polemiche; addirittura Aniello Salzano per aver ideato e messo in pratica il famoso “cordolo stradale” nel centro della città; e poi Vincenzo De Luca per le sue fantasiose e altrettanto difettose (per non dire mai funzionanti) fontane, tanto da guadagnarsi il nomignolo di “Vicienz ‘a funtana” e poi perché, da qualche anno, ha tenacemente voluto le <<luci d’artista>>, tanto per non essere da meno a nessuno e superare in bellezza (almeno nel numero delle cose fatte per passare alla storia) tutti i suoi predecessori. Ma nessuno dei sindaci del dopoguerra ha, però, seriamente pensato ed operato per risanare il sottosuolo salernitano, cioè l’impianto fognario di una città abbastanza estesa territorialmente. I lavori sottoterra non si vedono, mi disse un politico navigato alcuni anni fa, e non producono voti. Certo, ma lasciare abbandonata a se stessa la rete fognaria dal secondo dopoguerra ad oggi mi sembra davvero una follia in una città il cui impianto fognario in molti tratti è sotto il livello del mare; e questo causa facili intasamenti ed esplosione dei tombini stradali anche perché neppure la manutenzione ordinaria viene eseguita puntualmente. Assistiamo, quindi, ad ogni fine estate in coincidenza con pesanti acquazzoni ad allagamenti a volte anche di una certa pericolosa entità con danni notevoli, come spesso è accaduto nella parte nuova della città, da Pastena a Mercatello intorno al parco. In verità agli inizi del 1991 l’allora sindaco Giordano pensò ad un rifacimento complessivo della rete fognaria e diede incarico allo studio tecnico Galdi-Amatucci che con l’aiuto di una talpa telecomandata incominciò ad esplorare una parte delle fogne del centro storico per avere un quadro generale della situazione nel sottosuolo. L’intervento non fu nemmeno completato perché dopo pochi mesi irruppe sulla scena la tangentopoli ed anche quell’incarico finì sotto la lente d’ingrandimento della magistratura, per buona pace di tutti. Da quel momento no n mi risulta che vi siano stati altri tentativi di una mappatura globale del problema fogne che a Salerno diventa ogni anno più problematico ed inquietante. Il cittadino medio si accontenta di vedere una fontana (anche se non funziona), un marciapiede, un alberello e non da alcun peso alla situazione disastrosa delle fogne perché non si vedono ma che prorompono all’improvviso e mettono a rischio non solo il traffico veicolare (come è accaduto pochi giorni) ma anche l’incolumità stessa dei cittadini. Poche proteste e poi tutto finisce nel dimenticatoio nell’attesa che, fra qualche giorno, con l’arrivo di nuovi violenti temporali, la situazione di disagio e di danno si ripresenti nuovamente. Con la speranza che i danni siano sempre più contenuti, altrimenti saranno dolori per tutti.
direttore: Aldo Bianchini
Caro Direttore,
a “integrazione” dell’articolo mi permetto di segnalare la conferenza stampa tenuta dal Sindaco di Salerno il 9 giugno 2011, dopo aver vinto le elezioni comunali (15 e 16 maggio 2011), da cui emerge in modo chiaro che l’Amministrazione comunale in questi anni non è stata inerte e, soprattutto, non si è fatta influenzare da oprezioni di marketing elettorale..
Cordialità
Gerardo Calabrese
“Le opere invisibili”. Il Sindaco De Luca ha presentato gli interventi del Comune sulla rete fognaria
Giovedì 9 giugno 2011, alle ore 11.00 nella Sala del Gonfalone del Comune di Salerno il sindaco Vincenzo De Luca ha incontrato i rappresentanti degli organi d’informazione per illustrare le opere cosiddette “invisibili”: si fa, evidentemente, riferimento alla ristrutturazione della vecchia rete fognaria ed ai nuovi impianti in corso di realizzazione; agli interventi di sistemazione idrogeologica e di messa in sicurezza del territorio.
“Abbiamo deciso di convocare una conferenza stampa dedicata alle cosiddette “opere invisibili”, quelle che si realizzano nel sottosuolo principalmente – ha dichiarato il sindaco Vincenzo De Luca – proprio perché in genere questa tipologia di interventi viene ritenuta non “spendibile” dal punto di vista dell’impatto sulla pubblica opinione. Al contrario, sono invece le realizzazioni più importanti per la sicurezza del territorio e per la qualità dei servizi complessivi che si rendono alla cittadinanza. Anche in questo delicato e strategico ambito di riferimento abbiamo conseguito risultati di eccellenza: abbiamo costruito 22 chilometri di nuova rete fognaria ed effettuato manutenzioni strutturali su 12 chilometri di reti già esistenti per una spesa di 15 milioni di euro. Altri 30 milioni di euro sono stati investiti nella ottimizzazione dei percorsi delle aste torrentizie e nei canali di collegamento e di servizio. Sono già previsti ulteriori spese per 8,5 milioni di euro in reti fognarie e per 11 milioni di euro in sistemazione dell’assetto idrogeologico.
Abbiamo, inoltre, pronti tre progetti esecutivi che prevedono l’impiego di risorse comunitarie per un valore di 26 milioni di euro. Si tratta di interventi di fondamentale importanza per la messa in sicurezza della collina di Sala Abbagnano (3 milioni di euro), della collina di San Leonardo (15 milioni di euro) e del costone roccioso di via Ligea (8 milioni di euro). Naturalmente – ha concluso il sindaco – ci attendiamo che la Regione Campania ci dia un segnale di collaborazione proprio perché si tratta di progetti che intervengono strutturalmente sull’assetto del territorio e, quindi, rispondono in pieno alle caratteristiche richieste per l’utilizzo dei fondi Ue”.