Da Antonio Pedota
POTENZA – In merito all’articolo e al sonoro pubblicati ieri (29 agosto) sul sito “Basilicata24.it”, riguardanti un episodio riferito alla cardiochirurgia del San Carlo, la Direzione Strategica ritiene opportuno e doveroso comunicare quanto segue.
Come correttamente riportato, la questione è già oggetto di indagine da parte della Procura della Repubblica di Potenza, alla quale – come di consueto – l’Azienda ha fornito e fornirà ogni doverosa collaborazione volta all’acclaramento della verità dei fatti, al di là di facili ed apodittiche semplificazioni e conclusioni giornalistiche.
L’errore umano è ovviamente possibile, nelle professioni sanitarie come in tutte le altre; esso però deve essere sancito da serie, e talvolta estremamente complesse, attività di indagine. Tanto, oltre che per evitare disorientamento da parte dell’utenza, anche al precipuo scopo di non generare un clima di sospetto e diffidenza generalizzati nei confronti di professionisti che svolgono compiti difficili e che quotidianamente assicurano ai cittadini prestazioni di qualità. Non è un caso che in Italia oltre il 90% delle denunce cosiddette di “malasanità” che costituiscono oggetto di indagine terminano con archiviazioni e risultano piuttosto riferibili alla normale dinamica di scelte cliniche talvolta complesse.
Nel caso di specie l’Azienda non può che ribadire la propria totale fiducia nei confronti delle attività di indagine, che certamente si estenderanno anche all’esame del sonoro proposto con l’articolo e, quindi, a stabilire la coerenza della “verità narrata” con i fatti realmente accaduti; all’esito delle stesse la Direzione si riserva l’adozione di ogni atto e provvedimento conseguente.
Il caso in questione, è opportuno rilevare, è a conoscenza della Direzione dallo scorso mese di febbraio, quando la Magistratura ha avviato le attività di indagine, disponendo un accertamento autoptico e richiedendo ogni documentazione. Peraltro questa Direzione è stata formalmente notiziata da qualche giorno di un caso che, sia pur in maniera aspecifica circa il paziente, evidenziava una fattispecie di analoga gravità. Prontamente e nella stessa giornata, si è dato mandato alla Direzione Sanitaria a svolgere i necessari approfondimenti. La Direzione Sanitaria ha immediatamente acquisito la documentazione sanitaria per avviare una indagine interna ed ha quindi avuto conoscenza che il caso era lo stesso (quello oggetto dell’articolo) già all’esame della Magistratura. Tanto ha comportato la sospensione delle attività di verifica. Invero, diversamente da quanto rientra tra le possibilità e competenze dell’Azienda, l’Autorità Giudiziaria ha a disposizione mezzi e strumenti sicuramente più efficaci per fare piena luce sugli accadimenti.
Certo è che la complessiva situazione di rapporti all’interno della U.O. di Cardiochirurgia, ormai da molti anni e nelle diverse gestioni sia primariali che di Direzione, è connotata da una diffusa litigiosità e da rapporti conflittuali.
In tale clima si è svolta, sul finire del 2012, la selezione, avviata con apposito avviso pubblico, per l’individuazione del professionista cui affidare la Direzione dell’U.O. di Cardiochirurgia.
All’apposito avviso pubblico indetto hanno partecipato numerose e qualificate professionalità e la commissione, composta dal Direttore Sanitario e da due illustri cardiochirurghi, a seguito di una seria verifica delle stesse, ha indicato il Prof Marraudino come il professionista migliore nell’ambito della terna proposta alla Direzione Generale; tale indicazione è stata l’unico metro di giudizio che ha comportato l’affidamento allo stesso dell’incarico.
Aver evocativamente coinvolto la “politica” nelle vicende riguardanti la cardiochirurgia e la conduzione aziendale è grave e gratuito. Questa Direzione ha sempre compiuto le proprie scelte in perfetta autonomia, senza condizionamenti di sorta; ciò vale anche nel caso della individuazione del Prof. Marraudino, stimato professionista con alle spalle un curriculum professionale di primo piano. Sono pertanto solo illazioni che ledono l’immagine dell’Azienda – che pertanto saranno oggetto di valutazione anche in relazione ad eventuali azioni giudiziarie – quelle che nell’articolo riferiscono alla “politica la nomina di un primario”.
E che la scelta effettuata sia stata quella giusta lo dimostrano i dati: crescita rilevante delle prestazioni cardiochirurgiche (il che denota indubitabilmente un recupero di credibilità ed affidabilità della struttura), riduzione sensibile del tasso di mortalità, recupero di attrazione extraregionale.
Questo incremento di qualità e quantità, conseguente all’inserimento del Prof. Marraudino, si riteneva potesse essere il fondamentale viatico per il recupero di un clima interno di collaborazione e spirito di èquipe.
Così, purtroppo, non è stato e (permanendo una situazione di conflittualità interna) si è ritenuto, nello scorso aprile, di affidare ad illustri accademici l’incarico di svolgere una complessiva attività di audit della struttura; tale attività da breve conclusa, oltre che indicare prospettive ed ambiti di crescita ulteriore della U.O., ha:
– confermato le ottime capacità del dott. Marraudino;
– evidenziato che l’inserimento dello stesso ha rimosso anche alcune criticità di relazione tra le varie strutture operanti nel Dipartimento Alta Specialità del Cuore;
– rilevato il sensibile miglioramento delle prestazioni sia in termini qualitativi che quantitativi;
– rimarcato il buono e diffuso grado di professionalità presente nella struttura;
– indicato ambiti di intervento possibili per il superamento della rilevata conflittualità interna.
Pertanto, anche sulla base di tale rilevante apporto esterno, la Direzione non può che confermare la piena fiducia nell’operato del Prof. Marraudino.
Solo dopo l’accertamento di eventuali responsabilità l’Azienda adotterà provvedimenti conseguenti nei confronti di chiunque risulti aver operato in contrasto con le regole etiche, professionali e giuridiche.
Non sfugge a questa Direzione che il tenore e i contenuti dell’articolo, riguardante fatti – si ripete – ancora da dimostrare, di per sé rappresenta un ulteriore elemento in grado di minare la serenità, in un ambito in cui la stessa è massimamente indispensabile.
Da ciò la decisione di affidare alla Direzione Sanitaria il compito di verificare se ed in quale misura l’uscita giornalistica possa incidere sulla capacità dei singoli operatori di affrontare la delicata attività chirurgica con il dovuto equilibrio. In tal senso sono programmati già per il prossimo lunedì incontri con gli stessi, all’esito dei quali saranno assunti tutti gli opportuni provvedimenti per garantire la massima sicurezza ed attenzione verso i pazienti. Potenza, 30 agosto 2014 – La Direzione Strategica dell’AOR San Carlo.