Negli ultimi mesi sembra abbia preso quota, complice la crisi del debito sovrano e le ultime vicissitudini legate al parziale default dell’Argentina, l’interesse degli investitori verso forme alternative di investimento. Il risparmiatore più avverso al rischio ha preferito posizionarsi su strumenti a maggiore tutela del capitale, come alcuni titoli di stato, time deposit, buoni fruttiferi postali e certificati di deposito. Per chi ha, al contrario, un profilo più dinamico, oltre ai fondi e alle sicav bilanciate ed azionarie, ci sono una serie di strumenti che si stanno affermando sul mercato e che possono rappresentare una valida alternativa al risparmio gestito. Si tratta degli Etf, un prodotto di investimento che si può classificare, semplificando, a metà strada tra la scelta di investimento in prodotti gestiti e nei singoli titoli azionari. Gli Etf, acronimo dell’inglese Exchange Traded Fund, sono dei fondi a gestione passiva; per gestione passiva si intende che al loro interno ci sono dei titoli azionari simili al loro benchmark di riferimento. Semplificando, se investo in un Etf legato all’indice SPMib40, vorrà dire che ho deciso di investire nel mercato azionario italiano e all’interno del mio Etf ci saranno all’incirca gli stessi titoli azionari presenti all’interno dell’indice azionario italiano con le medesime proporzioni. Le differenze nella composizione tra l’Etf e l’indice azionario di riferimento sono molto contenute, per questo si parla di prodotti a gestione passiva, dato che non prevedono una selezione attiva da parte delle Società di Gestione dei titoli all’interno dell’Etf. In tal senso si tratta, di conseguenza, anche di una tipologia di investimento a commissioni molto ridotte, visto il semplice replicare di un indice. Questi fondi sono negoziati sui mercati borsistici nel segmento a loro dedicati, sono negoziati in continua, ossia il loro prezzo, come quello delle azioni o dei titoli di stato ed obbligazionari, varia in ogni momento della giornata (a differenza dei fondi e sicav, le cui quotazioni sono giornaliere ed il loro prezzo di riferimento è quello di chiusura a fine seduta). Esistono diverse tipologie di Etf che investono in vari paesi e zone geografiche, dall’Europa all’Africa, dalla singola nazione ad un continente intero, in svariati settori, tra gli altri energetico, ambientale, industriale e diverse valute, a seconda delle preferenze e delle scelte strategiche verso cui è indirizzato il risparmiatore, che può investire anche piccoli importi e diversificare a proprio gradimento il suo portafoglio, con un rischio mediamente inferiore all’acquisto di singoli titoli azionari.
direttore: Aldo Bianchini