PAGANI – Il comandante Dino Rossi ritorna al comando della polizia municipale di Pagani dopo tre anni di lavoro presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Nocera Inferiore. Questa la notizia in sé, data da quasi tutti i giornali con qualche larvato, soltanto larvato, commento sulle qualità e sulla storia di Dino Rossi che noi, da questo giornale, non ci permettiamo assolutamente di mettere in discussione. In discussione semmai sono le modalità e la stessa qualità del ritorno, o meglio della rentrèe, al comando della polizia municipale di quel Comune che lui stesso ha prima sfasciato con le rivelazioni sulla cattiva gestione della cosapubblica dinanzi al pm Vincenzo Montemurro nell’ambito del processo “Linea d’0mbra” e poi ha risanato con le scioccanti dichiarazioni in aula in favore di Alberico Gambino e della sua ultima giunta. Un radicale cambiamento giudiziario che ha tagliato le gambe al processo ed ha quasi mandato assolti tutti gli imputati, un cambiamento epocale che meritò un’indagine per falsa testimonianza a suo carico da parte dello stesso Montemurro, un’indagine che dovrebbe ancora essere in corso e che potrebbe dare nuovi risvolti e nuovi volti finanche al processo d’appello che dovrebbe riprendere da qui a qualche settimana presso la Corte di Appello di Salerno. La prima cosa che verrebbe da chiedere al nuovo sindaco di Pagani, Salvatore Bottone, è quella di sapere se Rossi è stato premiato o punito con il ritorno, da figliol prodigo, a Pagani. Delle due l’una; se è un premio allora siamo di fronte al fatto inquietante che l’amministrazione premia un suo dipendente che ha utilizzato il suo precedente ruolo di comandante prima per sfasciare e poi per salvare se stesso e gli amministratori; se è una punizione sembra azzardato che in corso di indagini per falsa testimonianza l’amministrazione possa accollarsi la responsabilità di un reintegro nelle mansioni di un suo dipendente indagato. A meno di non pensare ad una esigenza di carattere tecnico irrimandabile a causa delle dimissioni dell’attuale comandante Franco Prudente. Ma c’è sicuramente qualche altra domanda che ogni cittadino paganese vorrebbe porre al suo nuovo sindaco: qual è stata la dichiarazione verità, quella di prima o quella in aula ? con le sue diverse dichiarazioni ha coperto qualcuno ? se ha pesato e quanto ha pesato il ruolo giocato da Rossi, anche solo nell’immaginario della gente, nelle scorse elezioni amministrative ? come si rapporterà il nuovo comandante con chi, ancora in comune, ha accusato o semmai soltanto sconfessato ? Le risposte crediamo che non ci saranno. Resta il fatto che Dino Rossi si ritroverà a gestire un gruppo di vigili urbani medio-anziano che, però, con le sue indagini e con i suoi rapporti ha concorso a danneggiare l’immagine di Pagani e di tutta la sua cittadinanza. Qualcuno spera che si possa cambiare registro, lo speriamo anche noi anche se la cosa ci appare obiettivamente molto difficile. E i veleni, probabilmente, continueranno. Intanto buon lavoro al nuovo comandante.
direttore: Aldo Bianchini
Gentile dott.ssa Mascolo,
approfitto del Suo condiviso articolo per sottolineare che il puzzle PAGANESE a poco a poco si ricompone dando evidente corpo a “quel complotto” di cui tanto si è parlato nel corso del processo Linea d’ombra…
Ricordo a me stessa, da sempre convinta assertrice del complotto, che i personaggi principali del denunciato complotto stanno, poco per volta, assumendo il ruolo agognato nel progetto immaginato e che per realizzarsi doveva necessariamente abbattere Gambino.
Donato è il Presidente del Consiglio Comunale (nonchè Sindaco aggiunto), Dino Rossi riassume il comando della Polizia Municipale, la Dott.sasa Ferraioli conserva e potenzia il ruolo di Dirigente finanziario del Comune, l’Avv. Serritiello aggiunge al ruolo di Avvocato anche quello di Vice Segretario dell’Ente, la dott.ssa DEvito spadroneggia sempre più sul comune.
Il grande accusatore Panico amplia abusivamente le proprie attività nel Pegaso godendo del silenzio e dell’assenza di controlli ed esercita la longa manus sugli indirizzi commerciali del territorio, Belfiore ha assunto – tramite l’ing. Elettore – il vice sindacato, etc. etc.
Mancano all’appello il valente avv. Calabrese ed il prode alfiere GIorgio (quello delle caccavelle) che, però, nel frattempo sono diventati MUTI e non hanno più tempo da dedicare al controllo degli atti prodotti dal Sindaco Bottone e dalla sua amministrazione (pochi in verità ma dannosi).
Ed invero è diventato MUTO ed assente anche il prode Procuratore GRASSO (Corte dei Conti) e sembra siano distolti da altri compiti anche quei soggetti istituzionali che un giorno si ed un altro pure sequestravano atti al comune ed impiantavo presunti reati ed abusi ad ogni più sospinto…
Eppure nulla è cambiato, anzi molto è peggiorato, perchè il Consorzio di Bacino Sa1 continua a non svolgere il proprio servizio ma viene pagato più di prima, la Multiservice Srl è fallita ma il Sindaco Bottone annuncia la costituzione di una società, i debiti fuori bilancio rimangono nascosti nel cassetto della scrivania del prode Serritiello, l’abusivismo edilizio impera, etc. etc.
Certo io non sono credibile, perchè animata da partigianeria, e quindi mi taccio ulteriormente in attesa di essere smentita dai fatti… Buon Lavoro