Aldo Bianchini
SALERNO – Mi dispiace sinceramente non aver potuto presenziare alla conferenza stampa tenuta dal presidente dell’Autorità Portuale, Andrea Annunziata, e di non averne potuto apprezzare la sensibilità e la correttezza con cui si rapporta sempre con il mondo della comunicazione. Queste doti, del resto, rientrano perfettamente nel <<modello operativo>> del Presidente che conosce benissimo l’importanza dei messaggi da trasferire alla gente ed al suo immaginario collettivo. Si può e si deve essere comunicatori anche semplicemente con le parole pacate, con l’atteggiamento caratteriale e con la gestualità piuttosto che con i proclami apodittici. Andrea Annunziata appartiene alla categoria dei comunicatori che preferiscono un rapporto paritario con la stampa, evitando con cura inutili conflitti e con l’unico obiettivo di alimentare sani dibattiti finalizzati alla costruzione di cose concrete. In questa ottica, a mio avviso, ha deciso di commentare l’ultimo mio articolo sulla Porta Ovest pubblicato su questo giornale il 25 luglio scorso. Nel predetto articolo facevo ricadere gran parte della responsabilità di quanto sta accadendo in sede giudiziaria e burocratica sul sindaco Vincenzo De Luca e sulla fretta che impone, a tutti e a tutto, quando si tratta di avviare opere pubbliche e tagliare nastri. Nel contesto del pezzo avanzavo l’ipotesi (tutta da provare !!) che, per colpa di quelle benedette 21 opere per San Matteo, sia gli uffici comunali che le imprese che lavorano per il Comune vengono travolte da una sorta di <<orgasmo collettivo>> dietro lo <<scudo protettivo>> di De Luca, uno scudo che a mio sommesso avviso non è più tanto protettivo come un tempo perché si espone (almeno in questi ultimi tempi) alle incursioni sempre più spavalde della magistratura. Con estrema pacatezza il presidente Annunziata ha così commentato <<Caro Aldo, la verità su Porta Ovest è quella che, in maniera molto sommessa, ho cercato di spiegare ieri in conferenza stampa. Questa volta De Luca non ha alcuna colpa. Abbiamo sì dovuto affrettare i tempi ma tutto è stato fatto in ossequio alle leggi vigenti. Ho lamentato la lentezza degli uffici regionali che solo raramente, dimenticando di essere uffici pubblici, ti ricevono per darti un consiglio e velocizzare i tempi, visto che l’Europa ci impone di finire l’opera per il 31 dicembre 2015. Opera, come più volte detto, strategica per un vero sviluppo economico, non solo della fascia costiera ma soprattutto per le aree interne della nostra provincia…>>. Anche se la fretta rimane come un’ombra sullo sfondo, sono perfettamente d’accordo con Andrea Annunziata sul resto del suo commento. Non solo, aggiungo, gli uffici regionali dimenticano troppo facilmente di essere uffici pubblici e, quindi, di dover essere a disposizione di tutti, soprattutto di chi non è dello stesso colore, ma la stessa maggioranza al governo della regione dimostra tutta la sua insipienza con l’utilizzo di strumenti miserevoli come i ritardi nell’esame delle pratiche o il non ricevimento per distribuire utili consigli per il bene comune. Ma questo, tutto questo, lo sappiamo benissimo tutti, lo sa anche il presidente Annunziata; ecco che bisognava partire per tempo e senza fretta predisporre tutti gli atti necessari alla corretta composizione della pratica <<Porta Ovest>> che è, senza dubbio alcuno, <<un’opera strategica per un vero sviluppo economico, non solo nella fascia costiera ma soprattutto per le aree interne della nostra provincia>>, ho riutilizzato le parole di Annunziata per far meglio capire l’enormità del problema. Potremmo, quindi, essere di fronte ad un centro-destra che non riesce da vent’anni (l’ho scritto più e più volte !!) a trovare il bandolo della matassa per costruire una seria opposizione al <<travolgente sistema di potere>> del centro-sinistra e per esso, più specificamente, dell’uomo Vincenzo De Luca e che si rifugia dietro mezzucci da dozzina andando a sbattere contro il cosiddetto <<bene comune>> che in termini elettorali è stato sbandierato e sarà sbandierato dal <<caimano rosso>> che, badate bene, io combatto soltanto per la sua arroganza al fine di mantenere intatta la mia assoluta indipendenza. Sa benissimo, infine, il presidente Annunziata che chi commette il reato di <<omissione di atti d’ufficio>> va sotto processo e di casi del genere è piena la letteratura giudiziaria; probabilmente in conferenza stampa voleva dire che <<non c’è un magistrato che proceda contro chi rallenta i tempi delle pratiche>> ma anche in questa ipotesi di reato c’è un’ampia letteratura che depone a favore dei magistrati che hanno osato ed hanno perso nel tentativo di dimostrare quasi l’impossibile. Questo è e rimane un aspetto culturale molto inquietante che sia la prima che la seconda repubblica hanno utilizzato per combattere squallide battaglie elettorali a danno della collettività. Come sempre Annunziata ha, comunque, messo l’accento sul vero problema. Sull’altro versante ci sono, però, magistrati che stanno a guardia della tenuta legalitaria dei sistemi di potere che si susseguono nel tempo. Un tema, questo, che forse le istituzioni cittadine tardano a capire per impegnare tutte le loro forze nei <<governi del fare>> che troppo spesso si espongono alle “giuste incursioni” della magistratura. Se si capisce questo si potranno anche fare le grandi opere preparandole per tempo e senza rischiare di andare di fretta, soltanto così potranno anche essere individuate e punite le manchevolezze della burocrazia. Le polemiche a distanza, la ricerca di colpevolezze, le apparenti michelangiolesche iperbole dei professori e le querele servono soltanto a far infilare nel tunnel delle incompiute un’opera che è davvero importante per tutti noi. Grazie, comunque, al presidente Annunziata che con innata classe riesce a far lievitare dibattiti pregnanti e significativi.