SALERNO – La verità la conoscono in tanti, forse tutti, ma per paura del Caimano Rosso nessuno la dice. Potrei riassumere tutto quello che sta succedendo per <<Porta Ovest>> con una sola frase: “La gatta per andare di fretta fece i figli ciechi”. Insomma, come dire, quella maledetta, insistente ed arrogante fretta di voler a tutti i costi inaugurare ogni anno quelle benedette 21 opere per San Matteo (vedremo quest’anno cosa si inventerà !!) produce gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti. In pratica, per essere più esplicito, sia l’Autorità Portuale che la Regione non hanno nessuna colpa che è invece caricabile solo e soltanto sulle spalle del sindaco Vincenzo De Luca che crede ancora di poter travolgere tutto e tutti con la <<politica del fare in fretta>> che non porta più da nessuna parte. La <<fallace fretta>> di De Luca è andata bene per anni, va ancora bene soltanto per l’immaginario collettivo della gente comune che esulta per le esuberanti esternazioni del sindaco, ma non va bene per una magistratura che vuole esercitare il suo diritto di controllo della legalità dopo avere per troppo tempo tentennato. E’ finita l’epoca in cui tutti potevano trincerarsi dietro la <<potenza distruttiva di regole e istituzioni>> del sindaco, ora bisogna fare i conti con una magistratura non più disponibile a rimanere in silenzio e pronta a cingere d’assedio ogni iniziativa partorita dalla politica del fare (del resto l’ha detto anche il magistrato Michelangelo Russo !!). Poi in questa vicenda di Porta Ovest c’è un valore aggiunto, cioè la scelta della procura di affidare il caso al giovane pm Carlo Rinaldi con cui c’è poco da scherzare. L’ho già scritto e lo ripeto, Rinaldi è espertissimo sia di reati in materia ambientale che di norme in materia urbanistica; ed è un magistrato che davvero non guarda in faccia nessuno. A volte mi chiedo se c’è qualcuno, intorno al sindaco, capace di spiegargli che l’ora delle sfide a tutto campo, del tipo petto in fuori – pancia in dentro e denti serrati, è finita. Le precisazioni dell’Autorità Portuale e della Regione servono soltanto a creare confusione per alimentare, anche non volendo, una sorta di scudo protettivo per le vere responsabilità che non ricadono neppure sulla ditta subappaltatrice (anche quest’ultima si è fidata della presunta intoccabilità del sindaco) a cui va attribuita la responsabilità soggettiva della mancanza di un <<piano di utilizzo delle rocce e terre da scavo>> che, comunque, era tenuta a preparare ed esibire al momento della gara e/o del contratto. Sarà sbanderiato (se non lo ha già fatto) dal sindaco dalla sua tribuna televisiva come un fastidioso cavillo, ma non è così; è l’unico strumento nelle mani dei giudici ed il suo rigoroso e puntiglioso utilizzo dovrebbe far riflettere tutti, soprattutto il sindaco, sull’attuale caduta libera del cosiddetto caimano rosso. Sanno tutti benissimo, e la ditta lo sa ancora meglio, che è proprio in questi meandri della destinazione dei materiali di risulta che si infila, da sempre e facilmente, l’azione giudiziaria in maniera quasi sempre vincente. Va detto a questo punto che se non ci fosse stata la capacità riflessiva e mediatrice del presidente Andrea Annunziata il danno sarebbe stato ben più grave e probabilmente sarebbero stati bloccati anche i lavori di completamento del tratto già scavato. Al di là di quello che vorrà o potrà dire il presidente dell’Autority questa mattina in conferenza stampa rimane un fatto ineccepibile: l’ultimo stop ai lavori, diciamocelo con franchezza, è stata una trovata inteligentissima di Annunziata che così facendo ha tamponato una nuova e più clamorosa irruzione giudiziaria con il blocco di tutti i lavori sia di scavo che di consolidamento. Il presidente dell’Autority ha capito da molto tempo che la caccia a De Luca è iniziata in maniera spietata e senza esclusione di colpi, e da tempo si muove con grande scaltrezza e capacità di mediazione per evitare appunto danni maggiori per una struttura (la Porta Ovest) che lo stesso presidente ritiene assolutamente fondamentale nello sviluppo futuro di tutta l’attività portuale. Senza la Porta Ovest il danno alla nostra portualità potrebbe essere altissimo e potrebbe saltare anche l’equilibrio <<porto-lavoro-occupazione-commercio-turismo>> mandando in fumo tutto quello che è stato così faticosamente costruito negli anni. Il tutto per colpa di quelle benedette 21 opere per San Matteo che dall’alto del suo scranno assiste preoccupato. Meno male che quest’anno non entrerà per l’inchino nel palazzo di città ma tirerà diritto senza nemmeno voltarsi.
direttore: Aldo Bianchini
Caro Aldo, la verità su Porta Ovest è quella che, in maniera molto sommessa, ho cercato di spiegare ieri in conferenza stampa. Questa volta De Luca non ha alcuna colpa. Abbiamo sì dovuto affrettare i tempi ma tutto è stato fatto in ossequio alle leggi vigenti. Ho lamentato la lentezza degli uffici regionali che solo raramente , dimenticando dinesserebuffici pubblici, ti ricevono per darti un consiglio e velocizzare i tempi, visto che l’Europamci impone di finire l’opera per il 31 dicembre 2015. Opera, come più volte detto, strategica per un vero sviluppo economico, non solo della fascia costiera ma soprattutto per le aree interne della nostra provincia. Spero di avere la possibilità dinparlartene presto in maniera più compiuta. Sempre grazie per il tuo, quasi unico, modo di fare giornalismo. A presto. andrea annunziata.