ROMA – Il senatore Giorgio Tonini, rispondendo con una lettera (La libertà del parlamentare; La Repubblica, 16/7/2014) ad un articolo del costituzionalista Alessandro Pace (Una libertà contraddetta; La Repubblica, 15/7/2014) che lo accusava di aver minacciato ritorsioni contro i senatori del PD che non avessero rispettato le indicazioni del gruppo parlamentare relativamente alle modalità di riforma del Senato ha sostenuto che: “Ogni gruppo parlamentare…si dota di un suo regolamento, che disciplina la sua vita associativa. Il regolamento del PD stabilisce, tra molto altro, che «su questioni che riguardano i principi fondamentali della Costituzione…i singoli senatori possono votare in modo difforme dalle deliberazioni dell’assemblea del gruppo…». Tra i principi fondamentali della Costituzione non rientrano certo le modalità di elezione del Senato”. Io sono convinto, invece, che le modalità di elezione del nuovo Senato rientrano tra i principi fondamentali della Costituzione. Si tenga presente cosa dice l’articolo 1 della Costituzione (La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione) e si rifletta sulle grosse polemiche in corso sulle accuse di autoritarismo rivolte a Matteo Renzi proprio in riferimento alle nuove modalità di elezione del Senato (non più eletto ma “nominato”).