Giovanna Rezzoagli Ganci
Ci sono storie che vorremmo fossero esagerazioni, magari frutto di fantasie sovraeccitate, al limite cose che capitano lontano da noi. E invece no, succedono vicino a noi, molto più di quello che vorremmo pensare, decisamente si verificano molto più vicino a noi di quello che vorremmo sapere. Il non sapere a volte è una calda coperta di Linus, che non è tuttavia in grado di proteggerci dalla freddezza dell’insensibilità. La storia che vi racconto, attraverso la testimonianza da me raccolta, è una storia vera. Accaduta a Casarza Ligure (GE). Comprensibilmente le persone in oggetto desiderano mantenere l’anonimato, vista la delicatissima situazione che hanno vissuto, per cui i nomi sono di pura fantasia. Tutto è naturalmente documentabile. “Buongiorno, mi chiamo V. e sono a segnalare la condizione in cui la mia famiglia si è trovata a vivere. Abitiamo in Casarza Ligure (GE), mia madre E. si è sottoposta in data 19 maggio 2014 ad un’ ecografia all’addome presso il laboratorio di analisi “XXX” in una città vicina al luogo di residenza. Il refertante ci relaziona sulla presenza di una massa di rilevanti dimensioni sul rene destro che ha trombizzato la vena cava. Il 21 maggio prendiamo appuntamento per visita privata con il dottor Y, medico specialista operante nella nostra zona, che guardando l’ecografia rassicura la mamma dicendole che potrebbe essere un ematoma ma facendo capire a me che la cosa è molto grave…mi fa cenno di chiamarlo quando sarei rimasta senza la mamma così mi avrebbe spiegato e così faccio…lo chiamo e la sua sentenza di morte è terribile credevo di essere in un incubo…mi dice che la mamma ha 2 mesi di vita perché la massa è un tumore maligno e la vena cava è infiltrata, che è piena di metastasi e morirà senza che neanche se ne accorga…alla mia domanda ” noi abbiamo le possibilità di portarla in capo al mondo se è necessario, mi dica da chi si può andare?” La risposta del dott. Y è stata “la medicina ha fatto passi da gigante ma i miracoli non li facciamo ancora” …mi dice che anche suo padre era un malato terminale e sapeva bene come mi sentivo ma non credo proprio che sapesse! io mi sentivo tanto male che non esiste parola per definire la mia disperazione, anche perché con la mia famiglia dovevo far finta di niente per far si che nessuno la trattasse da malata…inizio una ricerca sfrenata su internet e dopo qualche notte insonne trovo alcuni medici che operano questo tipo di tumore…il 24 maggio mi alzo di buon ora per anticipare mia mamma e telefono all’ecografista del reparto presso l’ospedale in cui stiamo per recarci di non dire nulla alla mamma visto che dopo 2 ore l’avrei portata a fare la tac con mdc …così facciamo… chiamo il dott. Y e gli dico che ha fatto la tac e lui molto gentilmente si sente col medico del reparto telefonicamente…mi richiama il dott. Y e mi dice che il radiologo ha confermato la sua diagnosi…la mamma è piena di metastasi che sicuramente sono arrivate ai polmoni e alla testa! dice di avvisare mio padre e mio fratello della situazione e così faccio…è stata la cosa più difficile che abbia mai dovuto dire nella mia vita…con mio fratello iniziamo a mandare email a tutti gli urologi presenti in rete e pochi di loro ci rispondono! ma io non mollo…mia mamma non può e non deve morire…ha solo 59 anni!!! il 28 maggio la porto a Milano con la scusa che nell’ospedale di nostro riferimento manca un macchinario per operarla…approdiamo ad un centro clinico all’avanguardia e ci riceve il Prof. Z che solo leggendo l’esito della tac dice subito che opera la mamma ma con calma perché NON è urgente!!! io non capisco più niente e così gli chiedo un consulto in privato e gli faccio vedere il dvd della tac e lui conferma che non c’è problema…sono alla settimo cielo…chiamo mio padre e mio fratello ma la voce è rotta da un pianto di liberazione!!! dopo 14 gg dalla visita col Professor Z la mamma viene operata a Milano con un intervento di 2 ore riuscitissimo…dove le viene asportato il rene dx con la massa e le hanno pulito la vena cava…naturalmente al pre-ricovero le fanno tutti gli accertamenti del caso e ogni organo è a posto nessuna metastasi neanche alla testa o ai polmoni!!! dopo 4 gg dall’operazione dimettono la mamma con un unica raccomandazione di bere adeguatamente acqua!!! l’esito dell’istologico naturalmente era buono…un tumore di basso livello di malignità quindi non sarebbe comunque morta per quello ma sicuramente sarebbe morta per la negligenza e l’incompetenza di medici che non sanno neanche distinguere una metastasi da un trombo “. Questa storia merita di essere raccontata e divulgata, perché a ciascuno di noi può capitare. Solo chi ha provato l’esperienza di sentirsi dire in modo brutale “ X ha due mesi di vita” può capire. Nessun medico ha la scienza infusa in se stesso, ed è bene ricordare che la scienza medica NON è una scienza esatta. Proprio per questo è particolarmente grave verificare che vi sono professionisti che non sanno cosa sia l’empatia e non posseggano l’umiltà di lasciare spazio alla speranza.