Aldo Bianchini
SALERNO – Nelle settimane scorse abbiamo pubblicato su questo giornale il comunicato della Prefettura di Salerno con l’elenco delle <<stelle al merito del lavoro>> concesse dal Presidente della Repubblica ai lavoratori che, per oltre venticinque anni, si sono particolarmente distinti per singolari meriti professionali. Tra i nuovi maestri del lavoro 13 sono della provincia di Salerno. I predetti -recitava il comunicato- sono stati ricevuti dal prefetto di Salerno dott.ssa Gerarda Maria Pantalone nel pomeriggio del 30 aprile scorso insieme agli amministratori dei Comuni di residenza degli insigniti, Salerno, Castel San Giorgio, Nocera Inferiore, Nocera Superiore e Sicignano degli Alburni e alla presenza anche al Console provinciale dei Maestri del Lavoro, sig. Michele Sica. Ecco chi sono coloro che hanno meritato la stella del Presidente della Repubblica: Domenico AMATO (bancario), Domenico ANDRETTA (C.S.T.P.), Luigi AVELLA (C.S.T.P.), Crescenzo CAPALDO (ENEL), Francesco CORRADO (C.S.T.P.), Antonio DI MARINO (C.S.T.P.), Mario ESPOSITO (C.S.T.P.), Carmine GIGANTINO (C.S.T.P.), Orazio INGENITO (dirigente aziendale), Pietro LANZARA (Telecom), Alfonso MOGANO (dipendente impresa servizi), Aniello OLIVA (C.S.T.P.), Giuseppe RUSSO (C.S.T.P.). A conti fatti, su tredici insigniti ben otto sono o sono stati dipendenti del CSTP (Consorzio Salernitano Trasporti Pubblici) cioè l’azienda che doveva garantire i trasporti pubblici in Città e nelle zone limitrofe. Un’azienda che nel corso dei decenni ha subito diverse trasformazioni, quasi delle metamorfosi, e dalla Sometra degli anni 50 e 60 si è arrivati all’Atacs degli anni 70 e 80 per finire allo sciagurato CSTP degli anni 2000. Cstp che, per certi versi e per ragioni tutte da esplorare, ha segnato sicuramente la fine dei trasporti pubblici salernitani, e non solo per colpa della politica insipiente di qualsiasi colore. In verità il trasporto pubblico a Salerno non ha mai funzionato alla perfezione, voglio dire non ha mai funzionato come in altri Paesi e città europee alle quali spesso fa appello il sindaco De Luca e delle quali, probabilmente, non conosce niente. Fin da ragazzo ricordo le proteste dei cittadini sempre vittime di orari non rispettati, di sporcizia sui mezzi, di insolenza del personale (non tutti, per carità !!), di cattiva organizzazione; tutte cose che si sono trascinate fino ai giorni nostri. Dell’azienda dei trasporti pubblici si è sempre detto che era nata ed era cresciuta soltanto come un carrozzone politico dove infilare raccomandati a più non posso e dove si erano costituite delle vere e proprie dinastie familiari con nonno, figlio e nipote annoverati come dipendenti. Tanti anni fa conoscevo una famiglia di Torrione il cui capostipite era dipendente Sometra/Atacs con mansioni amministrative, il figlio faceva l’autista e il nipote (poco più che diciottenne) il bigliettaio con facili progressioni di carriera. Una roba che all’epoca poteva essere registrata soltanto in qualche banca e più correntemente nella SIP. Non vorrei passare per il solito rompiscatole o, peggio ancora, per il bastian contrario, ma leggendo i nomi delle aziende di appartenenza degli insigniti di <<stella al merito del lavoro>> sono rimasto alquanto perplesso nel prendere atto che ben otto dei tredici appartengono al CSTP; quasi come dire che un’azienda decotta, sull’orlo del fallimento e certamente poco efficiente e funzionale ai bisogni dei cittadini è stata capace di partorire ben otto lavoratori meritevoli della stella del Presidente della Repubblica. Ovviamente non mi permetto di mettere minimamente in discussione l’abnegazione lavorativa e la professionalità degli otto premiati ma di certo siamo di fronte ad un fenomeno inusuale, almeno per le nostre contrade. Avendo ascoltato in tv le vendite preelettorali di Matteo Renzi in materia di <<riforma della pubblica amministrazione>> ed avendone apprezzato almeno il principio della <<meritocrazia connessa all’efficienza ed al buon funzionamento dell’azienda datrice>> le mie perplessità circa il conferimento di ben otto stelle al merito del lavoro in favore di altrettanti dipendenti dell’ATACS aumentano notevolmente. Insomma se si dovesse assegnare un premio (e la stella è un premio !!) sulla base delle affermazioni di Renzi, prima di conferire otto premi a dipendenti di un’azienda che fa acqua da tutte le parti chi ha avuto tale difficile compito poteva e doveva pensarci almeno un po’. Così facendo, invece, o mandiamo subito alle ortiche e in soffitta le <<vendite televisive preelettorali>> del premier fiorentino oppure dobbiamo tutti predisporci ad istituire frettolosamente un <<premio speciale>> per l’azienda decotta che è stata capace di far brillare ben otto stelle al merito del lavoro.