Aldo Bianchini
SALERNO – All’inizio di questo mio approfondimento che, sono certo, darà adito a qualche consenso e molti dissensi é necessario precisare il mio pensiero: le donne (soprattutto se madri o insegnanti) e i bambini/ragazzi vanno sempre presi con il beneficio dell’inventario, così come chi mette le mani addosso ad un bambino, per qualsiasi motivo, deve essere severamente punito quando il reato contestato é conclamato ed accertato. Insomma prima di arrestare e/o di distruggere una persona, e con lei un’intera famiglia, bisogna andarci con i piedi di piombo. Non parliamo, poi, della vergognosa gogna mediatica portata avanti senza il rispetto della controparte e solo base di univoche voci accusatorie. Il re di Macedonia, Filippo il grande, aveva un serio problema con il figlio Alessandro che amava soltanto la spada, non voleva studiare e mostrava chiare tendenze omosessuali. Il Re allora chiamò alla sua corte la bellissima Fillide e il patriarca dei filosofi Aristotele; la prima aveva il compito di vezzeggiare Alessandro e il secondo quello di erudirlo. La cosa piacque molto ad Olimpiade, la terza moglie di Filippo, che ( si racconta !!) con le sue amiche di corte si era ripromessa di far cadere Aristotele (noto per la sua avversità filosofica contro le donne ) tra le sue braccia. Cosa accadde; Alessandro, la mamma Olimpiade e Fillide si accordarono per bruciare Aristotele che rompeva le scatole ad Alessandro per lo studio, osteggiava la presenza della bella Fillide che distraeva Alessandro e non cadeva tra le braccia dell’augusta genitrice. La bella Fillide un giorno si fece trovare nuda, Aristotele rimase di stucco, mollò i freni inibitori e lei con calma gli fece intendere di essere disposta a diventare sua a patto che gli desse la possibilità di cavalcarlo nuda. I tre avevano avvertito la corte che sorprese Aristotele carponi che portava in giro Fillide. Apriti cielo, Aristotele da grande filosofo divenne lo zimbello della corte più potente dell’epoca, Alessandro si liberó della sua filosofia e la mamma potette vantarsi con le cortigiane di aver mortificato il recalcitrante filosofo. Ho raccontato questo fatto, molto ben trattato da Arthur Schopenhauer in uno dei suoi tanti scritti, per indurre tutti quanti a giudizi più sereni e meditati di fronte a fatti che (così come raccontati !!) appaiono, a prima vista, di una gravità assoluta come quello accaduto nella scuola di Caselle in Pittari dove due maestre avrebbero maltrattato alcuni bambini o almeno uno in particolare, quello che nel video viene pesantemente strattonato e piegato con la testa sui libri; un gesto che va bene quando lo fanno i genitori con i propri figli e che, invece, va sicuramente malissimo quando a farlo sono altri, soprattutto se docenti. Questo nel segno di una scuola che ha perso tutta la sua storica autorevolezza ed ha lasciato soltanto spazio all’autorità. Non andava certamente bene la scuola elementare che io stesso ho frequentato negli anni ’50 quando i maestri incutevano terrore e bacchettavano noi scolari, ma guai a riferirlo a casa perché si rischiava di prendere il resto. Va bene sicuramente la scuola con maestri e docenti che devono insegnare e non terrorizzare i discenti, ma va malissimo il capovolgimento dell’atteggiamento dei genitori che prendono per oro colato tutto quello che dicono i figli al ritorno dalla scuola e si scagliano subito e senza esitazione contro gli insegnanti che continuano, così, a perdere di autorevolezza ed a mettere in crisi il loro stesso mestiere. Il filmato che tutti abbiamo potuto vedere ed ascoltare é molto chiaro e lascia poco spazio alla difesa di atteggiamenti non consoni con l’educazione scolastica, ma lo stesso filmato se viene bene ascoltato evidenzia una frase molto importante anche per la stessa difesa della maestra arrestata assicurata dall’avv. Maldonato; c’é un passaggio significativo: “…. L’ho detto tante volte a tua madre ….”; le parole vengono pronunciate proprio mentre la maestra cerca di piegare il capo del bambino sui libri (gesto ovviamente censurabile). Questo potrebbe significare che tra la maestra e la mamma del bambino ci sarà stato certamente un dialogo a più riprese per un problema piuttosto evidente circa la volontà del bambino di piegarsi ai doveri scolastici. Quindi siamo di fronte ad una maestra che si é chiaramente preoccupata, e per tempo, della possibile debacle del bambino ed ha cercato sicuramente un contatto con i genitori. Che poi abbia perso la pazienza ed abbia cercato di “costringere il bambino” a piegare la testa sui libri (al di là dei presunti lividi sul collo che sono tutti da accertare !!) questo non va bene e va certamente punito, magari con la sospensione dall’insegnamento ma non con il carcere che distrugge in maniera aprioristica anche un presunto innocente. Che cosa sia successo dopo il contatto o i contatti tra genitori e maestra lo sanno, ovviamente, soltanto loro e sarà bene, comunque, accertarlo. Ma il fatto che la maestra si sia preoccupata di rendere noto ai genitori la situazione scolastica del bambino non può non deporre che a favore dell’insegnante. L’avvocato Francesco Maldonato ha fatto benissimo a dichiarare che l’arresto ai domiciliari della sua cliente appare assolutamente esorbitante e fuori dalla media, giustamente parla di “esercizio del mezzo di correzione” dentro cui bisognerà trovare eventuali eccessi esorbitanti dalla sfera di competenza di un docente; bene ha fatto, inoltre, Maldonato a consigliare il silenzio assoluto della sua cliente perché, siamo sinceri, con questi mezzi di informazione che ci ritroviamo (da Pomeriggio Cinque a La vita in diretta, senza voler toccare minimamente i media locali !!) non c’è da stare molto sereni. Oltretutto, se proprio vogliamo dirla tutta, il filmato messo in onda da tutti i grandi network non è molto chiaro e al di là del forzato abbassamento della testa sui libri e di qualche parola in libertà che le docenti potevano risparmiarsi non c’è tanto altro. Sono stato genitore anche io, ora sono nonno. Ebbene se volessi prendere per oro colato tutto quello che dice mio nipote, scolaro di quinta elementare, sui maestri dovrei andare in classe e fare il pandemonio. I bambini, ripeto, vanno ascoltati, riascoltati e consigliati ma mai creduti al cento per cento. Molti anni fa frequentavo la famiglia di un amico che aveva due figli; vennero a stare a casa mia a Salerno per qualche giorno insieme a mio figlio. La mamma di questi bambini dopo qualche giorno si rizelò talmente per il fatto che, basandosi sulle dichiarazioni della bambina, i figli sarebbero stati trattati malissimo ai limiti del terrore. Fui costretto a rompere ogni tipo di rapporto e da quel momento (fine anni 70) non ho più visto quella famiglia. Ripeto il mio pensiero: ogni eccesso sui bambini va severamente punito, ma prima di arrestate un insegnante pensiamoci un momentino e passiamoci la mano sulla coscienza. Infine, non so se le ultime riforme scolastiche inerenti il rapporto scuola-famiglia e il nuovo ruolo della famiglia nella scuola hanno contribuito a smantellare l’autorevolezza degli insegnanti facendoli precipitare in un guado alla continua ricerca di se stessi e del loro ruolo, come non so se i docenti di oggi espletano il loro lavoro ritenendolo come dovrebbero una sorte di missione; so per certo che tutte queste novità non hanno fatto bene al tessuto scolastico ormai in decadenza, senza neppure arrivare ai giorni nostri e con questa continua caccia alle streghe.