SALERNO – Un mio pro-zio di nome Gerardo, Bianchini ovviamente !!, che viveva fin da ragazzino in America (USA) agli inizi degli anni ’60 venne in visita in Italia, a Salerno, e spesso si soffermava con me nella descrizione della vita sociale statunitense e della diversa connotazione politica di quel Paese lontanissimo. Era l’America del <<grande sogno kennediano>> e la cosa che più mi sorprese (ero infatuato e preso dalla cultura di sinistra di quell’epoca) fu la sua confessione molto candida ed aperta: <<Aldo -mi disse- tu sei ancora un ragazzino, anche se dimostri un certo interesse per la politica, devi sapere che nella vita qualche bugia bisogna dirla, soprattutto quando si è chiamati ad esprimere pubblicamente le proprie idee politiche. Io negli USA sono iscritto al Partito Democratico, perché è il partito in cui quasi tutti gli italiani convergono, ma voto il Partito Repubblicano. E sai perché ? Perché ogni volta che vince il PD l’America scende in guerra>>. Nel 1960 lui, difatti, aveva votato per Richard Nixon che uscì perdente; e subito dopo incominciò la <<grande guerra fredda>> tra Usa e Urss. Era cosi, poi ovviamente anche lì tutto è cambiato. Non ho quasi mai seguito il suo consiglio, ma quell’affermazione mi è rimasta dentro fino ai nostri giorni perché, almeno per quanto mi riguarda, era ed è la massima espressione socio-culturale che dà la spiegazione di come siamo fatti noi italiani. Ovvero ci appassioniamo a qualcosa, poi incominciamo a giocare con quel qualcosa, e finiamo sempre per beffeggiarla. Del resto quel mio pro-zio andava sempre alle <<convention del partito democratico>> ma senza farsi vedere strizzava l’occhio verso i repubblicani. La stessa cosa accade da un po’ di tempo a questa parte con i sondaggi di natura politica; ormai l’italiano medio che viene avvicinato dai sondaggisti bara alla grande e mette in crisi interi sistemi fino alle figuracce rimediate nelle ultime previsioni elettorali sulla sfida Renzi-Grillo e sui fantasmi di un ipotetico sorpasso. Tutto falso; l’italiano medio, che è capace anche di scegliere i suoi rappresentanti nel segreto delle urne, aveva già in cuor suo effettuato la grande scelta per dare a Renzi l’ultima possibilità di fare e di ricostruire un Paese che certamente non vive un momento felice ma che nemmeno è sull’orlo del disastro. L’italiano elettore-medio ha furbescamente fatto credere ai sondaggisti cose che neppure lontanamente pensava, si è divertito, ha giocato a nascondino e poi è andato nei seggi ed ha operato le sue scelte, luogo per luogo, città per città riuscendo anche a disgiungere il voto per l’Europa da quello per le amministrative. Nessun effetto a valanga, solo scelta ragionata. E quale migliore esercizio di democrazia !! Il nostro è un Paese sano, lontanissimo dalla <<puzza di regime>> che qualche cretino di sinistra diceva di sentire appena qualche anno fa quando Berlusconi aveva di poco superato la soglia del 30%; ora che Matteo (mi viene più facile chiamarlo solo per nome di battesimo !!) ha scavalcato il passo dolomitico del 40% dove sono finiti quei cretini, e dove soprattutto è finito il rischio del regime. Siamo stati e siamo un popolo che, dopo la lezione della tirannia fascista, ha capito molto più velocemente degli altri cosa significa la democrazia e come la stessa deve essere sempre rispettata, se non proprio adorata. E la democrazia ci ha detto, al di là dei sondaggi, che l’Italia ha scelto il suo leader nella figura giovanile e propositiva di Matteo, senza alcun retrò di un passato prossimo recente, e spetta soltanto a lui fare la differenza. E per rimanere in clima ciclistico, che in questi giorni è di grande attualità, Matteo deve prendere atto che la giuria (l’elettore !!) gli ha assegnato un vantaggio notevole e lo ha portato di peso sotto le montagne: Gavia, Stelvio e soprattutto la salita del Mortirolo (tanto cara a Pantani !!); queste montagne lo aspettano immobili ed impietrite nel tempo. Le dovrà scalare da solo, gli altri non contano, è lui <<l’uomo solo al comando, con una maglia bianco celeste …>>, la gente lo ha scelto per compiere una nuova grande impresa, un po’ come facevano Coppi e Bartali per spaventare i francesi e, soprattutto, i tedeschi, ma alla fine per salvare l’Italia che stava scivolando in una guerra subdola tra democristiani e comunisti. L’effetto Renzi che tanti incartapecoriti commentatori politici declamano in ogni trasmissione televisiva non c’entra proprio niente. Semmai l’effetto arriverà dopo che Matteo avrà scalato le montagne. La gente ha scelto Matteo non l’effetto che la sua scelta potrebbe determinare nel Paese; la vittoria in Piemonte del PD (Chiamparino è stato sopportato da Renzi !!) è significativa per quello che dico; un uomo della vecchia guardia del PD che stravince non per l’effetto Renzi ma per i disastri combinati dal PdL-Lega; ecco perché l’italiano sa scegliere sempre i suoi cavalli di battaglia e li lancia subito al galoppo. E’ questo l’unico rischio, spesso il galoppo ha determinato effetti disastrosi. Vedremo !! le prossime tappe saranno decisive, ci saranno almeno tre tapponi di grandi montagne e soltanto alla fine potremo tracciare un bilancio preciso e decidere se innalzare su una delle cime dolomitiche una stele anche per lui, per Matteo.