Maria Chiara Rizzo
Nadim Siam Nuwara aveva 17 anni e Mohammed Mahmud Odeh Abu Al-Thahir ne aveva solo 16. Sono loro i due giovanissimi palestinesi vittime dei proiettili della macchina da guerra israeliana che ha ucciso gli adolescenti il 15 maggio scorso, nei pressi della prigione militare di Ofer, nella città di Beitunia, in Cisgiordania. Nadim è stato ferito a morte da un proiettile mortale al petto e Mohammed da un colpo alla schiena.
Sul web il video che ha registrato i momenti delle due uccisioni è stato ripreso dalle principali fonti di informazione mondiale, molte le condivisioni sui social network e tanto lo sgomento davanti a tali atrocità. Le immagini sono state riprese da alcune videocamere installate intorno all’edificio davanti al quale si è consumato l’omicidio e poi diffuse a livello internazionale dall’organizzazioneDefence of Children International – Palestine Section (DCI-Palestina). Più volte la zona è stata luogo di scontri e ZayedFakher, nel tentativo di usare le telecamere come deterrente per proteggere la sua famiglia e la sua falegnameria, aveva deciso di installare la videosorveglianza. “Le immagini catturate dalle telecamere mostrano un assassinio illegale in quanto i due giovani non rappresentavano alcuna minaccia diretta o indiretta al momento dell’uccisione”- ha commentato RifatKassis, direttore esecutivo dell’organizzazione DCI-Palestina, continuando – “Questo atroce atto commesso dai soldati israeliani potrebbe essere considerato come un crimine di guerra e gli israeliani dovrebbero aprire le indagini che portino ai responsabili del crimine, affinché paghino”.
I due adolescenti stavano partecipando ad una manifestazione nei pressi della prigione di Ofer, in memoria della Nakba e per esprimere la propria solidarietà ai detenuti in sciopero per la fame, a causa della loro reclusione da parte di Israele.
All’inizio la manifestazione sembrava pacifica, ma poi è cominciato il lancio di pietre da parte di alcuni studenti palestinesi. In risposta l’esercito sionista ha iniziato a lanciare gas lacrimogeni e a sparare pallottole di gomme per far disperdere la folla. Dopo poco i giovani palestinesi sono ritornati a lanciare sassi. Le immagini, però, mostrano inequivocabilmente che i due giovani sono stati uccisi a sangue freddo, senza avere fatto alcun tipo di provocazione.