Barbara Filippone
PALERMO – 22 anni sono trascorsi da quel tragico giorno in cui le vite di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro si sono spezzate, era il 23 maggio 1992. Un attentato preparato con curanel corso di alcune riunioni della “Commissione” regionale e provinciale di Cosa Nostra, avvenute tra il settembre-dicembre 1991 e presiedute dal boss Salvatore Riina e che Palermo non vuole dimenticare affinché non si spezzi la volontà di andare oltre, oltre la mafia, oltre disumanità, oltre la pigrizia, oltre la capacità di combattere il male… Palermo come ogni anno si prepara a questa commemorazione, Palermo come Capaci. Sono stati tante le iniziative, in testa la nave della legalità con a bordo 1500 ragazzi salpati ieri sera da Civitavecchia, accolti al porto da tremila studenti insieme a Pif e Maria Falcone, presidente della fondazione Falcone. A presenziare anche il nostro Sindaco: “E’ con grande gioia – ha detto Orlando – che sono qui ad accogliere e condividere l’entusiasmo di questi ragazzi simbolo della comune battaglia contro la mafia e a difesa della giustizia e della legalità”. Leoluca Orlando prima di raggiungere il Porto ha ricevuto a Palazzo delle Aquile gli studenti americani giunti in città in occasione di questa giornata. Infatti oggi oltre la nave della legalità alle ore 6.05 all’aeroporto “Falcone – Borsellino” è arrivato il volo diretto inaugurale da New York della compagnia aerea Meridiana: “Voglio sottolineare l’importanza del collegamento diretto tra Palermo e New York – ha detto il Sindaco Leoluca Orlando – a conferma della grande crescita dell’aeroporto palermitano, che, per l’occasione, assume anche un valore simbolico per la presenza a bordo di un gruppo di studenti americani che si unirà all’intera comunità palermitana nel ricordo di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta uccisi nella strage di Capaci”. Inoltre Il Sindaco Leoluca Orlando oggi pomeriggio ha partecipato alla cerimonia di intitolazione dell’atrio della facoltà di Giurisprudenza a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Erano presenti, tra gli altri, Maria Falcone, Lucia Borsellino,il presidente del Senato, Pietro Grasso, l’assessore regionale alla Sanità e il Rettore. “E’ la conferma -ha detto Orlando – dell’importanza del coinvolgimento dell’istituzione universitaria per l’affermazione della cultura della legalità e della giustizia oltre ad indicare ai giovani studenti un esempio di insegnamento di impegno civile.” In un susseguirsi di spostamenti dall’aula Bunker all’albero Falcone, una Palermo che c’è e si fa sentire più forte che mai; ad allietare il tutto le note di un ruggente Morandi che da la carica giusta per non fermarsi…
Insomma la città si muove e si muove in un’occasione in cui il ricordo di tutti noi è sempre vivo come se questi 22 anni non siano mai trascorsi: “Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere.” Così scrisse il nostro Giovanni Falcone che con il suo coraggio ci ispira, e ci auguriamo ispiri, chi come lui si muove a sostegno della legalità, e della incorruttibilità dello Stato. Mi piace crederci ancora.