Maddalena Mascolo
SALERNO – Se il viadotto della Strada provinciale n. 430 (La Cilentana) è parzialmente franato su se stesso, se uno dei piloni è rimasto parzialmente sollevato nel vuoto, se un lungo tratto della strada è deformato, tutto questo non è certamente colpa della Provincia, ancor di più di questa Provincia che fra i tanti guasti ingiustamente addebitatigli certamente per quel viadotto è innocente. Il male, probabilmente, è da attribuire ai lunghi decenni impiegati per costruire “La Cilentana”, alle tanti imprese che si sono alternate nei lavori, a quelle fallite, ai lunghi periodi di fermo dei cantieri ed anche alle insulse Province dell’epoca; il male è da attribuire alle tangenti ed alle mazzette seminate su quella strada in oltre trent’anni di lavori; favori e prebende che hanno sostenuto una classe politica inetta e corrotta, oltre ad aver creato una rete fittissima di intrallazzi e di potere tra le varie imprese rappresentate da <<cartelli>> sempre più pericolosi. Ora finalmente dopo le burrascose campagne stampa della sinistra, tutte rivolte contro questa Provincia, ecco una notizia importante: <<“La Provincia di Salerno, con senso di responsabilità ed impegno nei confronti del territorio, sta tentando la riapertura parziale del viadotto della sp 430 “Cilentana”, chiuso a seguito di una frana che ne ha instabilizzato e deformato un lungo tratto. A tale scopo, con fondi propri dell’Ente, si è provveduto prima a bloccare il cedimento dei piloni, avviando i sondaggi geotecnici e la progettazione per il recupero definitivo del viadotto, e poi a programmare una serie di interventi preparatori che hanno già ricevuto il parere favorevole del Provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche Campania-Molise. Infine, sono state predisposte le prove di collaudo che, se avranno esito positivo, consentiranno la riapertura parziale della strada”. Lo dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Salerno, Attilio Pierro. “Contemporaneamente – aggiunge – saranno realizzati i lavori di ricostruzione del rilevato in località Gorga tra Agropoli e Prignano, attualmente in fase di gara, che consentiranno comunque il transito, in corso di esecuzione delle opere”. “Si tratta di un primo passo che l’Ente di Palazzo S.Agostino sta tentando – spiega – in vista della stagione estiva, consapevoli che il Cilento, a causa di eventi di natura metereologica, è attualmente isolato e che per la riapertura totale della strada i tempi sono più lunghi. La Provincia, in caso di esito positivo delle prove di carico, ha già programmato tutte le modifiche strutturali necessarie per l’attuazione di un monitoraggio strumentale del viadotto e dell’area”. “Ringrazio il dirigente ai Lavori Pubblici, Lorenzo Criscuolo, e l’intero Ufficio Tecnico della Provincia per l’impegno profuso in queste settimane e per questa assunzione di responsabilità tecnica”>>. Si è trattato, dunque, di un miracolo, <<il miracolo di Criscuolo>>, da qui la ragione del titolo. Con una progettazione ardita ed avanzata dal punto di vista tecnico l’ing. Lorenzo Criscuolo (dirigente dei lavori pubblici della Provincia) con l’intero Ufficio Tecnico (così brutalmente attaccato nell’ambito dell’inchiesta “Due Torri” a causa del cartello Di Sarli-Citarella) è riuscito nel breve volgere di pochi mesi (per non dire settimane) a strappare dal baratro dell’isolamento l’intero Cilento ed a frenare l’incalzare sempre più pressante delle violenti polemiche strumentali e politiche. Peccato che il Comune di Salerno non abbia saputo apprezzare le doti tecniche ed organizzative di Criscuolo e lo abbia indotto a lasciare la <<corte del caimano>> per approdare ai lidi più sobri e più professionali della Provincia, lidi che Criscuolo ha letteralmente ricostruito nel breve volgere di un paio di anni riportandoli anche sulla giusta strada della legalità e della competenza professionale e tecnica. Il vero plauso va, quindi, a Lorenzo Criscuolo, dirigente del settore lavori pubblici della nostra Provincia.