Aldo Bianchini
SALERNO – La città di Salerno è una città strana, questo lo si sa da tempo; ma che fosse anche una città sfortunata, sebbene abbia un protettore a due facce, beh !! questo è un pensiero che forse non ha mai sfiorato i cittadini salernitani. Parlo di sfortuna riferendomi esplicitamente ai personaggi istituzionali che, in lungo e in largo, hanno lavorato in questa città e l’hanno rappresentata anche a livelli abbastanza alti. Soprattutto quando si parla di giustizia, alludo al procuratore nazionale antimafia dr. Franco Roberti che proprio qualche giorno fa avrebbe ricevuto la relazione conclusiva della Procura Nazionale sulle nuove dinamiche criminali che avrebbe preso nel mirino, per parlare di Salerno, la movida del centro storico in una sorta di resurrezione di vecchi accordi e di incartapecoriti miti criminali del passato dopo la grande pulizia effettuata con le varie azioni giudiziarie che seminarono il panico e falcidiarono le agguerrite file dei camorristi nostrani. Un vero peccato per questa città che il procuratore nazionale antimafia, che è stato per quattro anni procuratore capo a Salerno, rispolveri soltanto oggi questa teoria che vorrebbe una <<spettacolarizzazione del fenomeno attraverso fatti omicidiari nell’ambito di una particolare pericolosità sociale nel più ampio contesto di una consorteria completamente strutturata finalizzata alla pubblica affermazione di percettibili fisionomie criminali e della propria ferocia>>. In pratica tutto quello che già sapevamo tutti da tempo immemore e che la Procura Nazionale ha semplicemente rimescolato aggiungendo frasi ad effetto per non svelare che ha scoperto l’acqua calda. Peccato davvero che il procuratore nazionale non abbia avuto l’illuminazione quando era ancora qui, nella nostra città dove da qualche tempo gli episodi di micro criminalità e di pura criminalità si susseguono a ripetizione e per i quali c’erano stati in un recente passato molti segnali. Adesso Franco Roberti ha alzato lo sguardo sulla nostra città (fonte Cronache del Salernitano), anche per via di un attaccamento sereno e convinto per una città in cui si può e si deve vivere meglio, dove ha comunque lasciato in sospeso alcune inchieste molto scottanti come, solo per un esempio, quella sulla barbara uccisione del sindaco pescatore Angelo Vassallo. Nell’attesa degli sviluppi nazionali e locali dobbiamo, però, registrare episodi molto inquietanti, come quello dell’altra notte con l’assalto di alcuni giovani salernitani ad un gruppo di ragazzi francesi in gita escursionistica per le strade del centro città. Uno di loro è dovuto ricorrere, addirittura, alle cure molto approfondite dei sanitari dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Una brutta immagine, un pessimo biglietto da visita nei confronti del turista in genere e del turismo in generale. Già Salerno è quella che è, priva di specifici obiettivi turistici, se poi ci mettiamo le aggressioni ai limiti del rischio della vita il flop è assicurato. Le notizie, comunque, sono ancora confuse sulla reale motivazione dello scontro tra i due gruppi. C’è chi parla di aggressione bella e buona, la Questura invece avrebbe le immagini del ragazzo francese che si sarebbe denudato davanti ad una ragazza salernitana provocando la reazione degli altri, De Luca va giù duro, sembra che il Consolato francese stia preparando delle scuse ufficiali, i ragazzi transalpini rimangono sulle loro posizioni e non si scusano con nessuno. Insomma il quadro è tutt’altro che chiaro, anche se l’aggressione dell’altra sera ha potenzialmente un quid in più rispetto ad una semplice bravata teppistica dell’uno o dell’altro gruppo (come qualcuno vorrebbe farla passare !!) e si avvicina molto alla <<ferocia criminale>> dimostrata in occasione della barbara uccisione di Raffaele Cesarano la sera del 10 agosto 2007 dinanzi il locale notturno “La Ciurma” di Vietri sul Mare ad opera di un gruppo davvero criminale. Anche lì il tutto cominciò con una presunta bravata e generò un feroce omicidio. Ancora oggi sul sito del “Forum dei giovani” di quella cittadina si legge: <<Tutti si dichiararono scossi per quanto avvenuto ma nessuno ha avuto il coraggio di assumersi le responsabilità, nessuno si è impegnato ad individuarle.. ma ancora più grave è stata l’omertà delle persone presenti che non hanno avuto il coraggio di intervenire e dopo di denunciare!!!>>. L’ing. Ermanno Minoliti da una ventina di anni si dedica con tutte le proprie forze a sanare i problemi della movida, bisogna dargliene atto, ma Minoliti non è un poliziotto e neppure un politico, è solo contro tutti; e questo ci dovrebbe far riflettere e bisognerebbe prendere spunto dalla sua azione per renderla un’azione più credibile e più efficace, per il bene di tutti. Il nostro centro-storico non è Harlem e neppure il Bronx, è semplicemente il centro storico di Salerno. Il grave problema, che oggi è al centro degli studi della Procura Nazionale Antimafia, lo aveva sollevato proprio qui a Salerno l’allora prefetto Efisio Orrù che con grande lungimiranza aveva capito tutto ed aveva cercato di scandagliare e sondare tutte le attività commerciali che erano fiorite in quel tempo (subito dopo che Vincenzo De Luca aveva dato il via alla movida !!) per completare una sorta di <<sondaggio di legalità>>; non riuscì a completare quel suo progetto, non gli fu consentito, troppi gli ostacoli che vennero eretti in maniera insormontabile, e la movida è ancora tutta qui con le sue enormi potenzialità esplosive dal punto di vista della criminalità organizzata e non. Anche per questo si è perso tempo, molto tempo.