Aldo Bianchini
POLLA – Nel titolo parlo di “trigesimo” soltanto lavorativo, parola che ho doverosamente virgolettato per non dar luogo ad equivoci e per chiarire che proprio oggi il presidio ospedaliero di Polla registra 30 giorni dal momento in cui il suo storico e mitico direttore sanitario, Nunzio Antonio Babino, sembra essere fuori da ogni discorso dirigenziale ed organizzativo. Al momento Babino è ufficialmente in ferie, ma c’è ovviamente chi dice che abbia già presentato la domanda di collocamento a riposo per raggiunti limiti di età dal 1° luglio 2014. Una decisione volontaria o condizionata dall’atteggiamento fin troppo ostile della politica locale e degli stessi operatori sanitari e parasanitari del presidio ospedaliero, almeno nella loro maggioranza. Intanto è in ferie non godute, perché Babino è stato anche questo per la sanità valdianese, un signore in camice bianco che spesso ha preferito rimanere al suo posto di lavoro al servizio della comunità. Un posto di lavoro che non gli poteva togliere nessuno perché il suo incarico era l’ultimo, in tutta la Asl salernitana, maturato a seguito di concorso pubblico. Che poi abbia operato bene o male … ai posteri l’ardua sentenza. Non spetta a me decantare le lodi o denigrare l’ormai ex direttore sanitario, lascio ad altri questo compito perché mi accorgo che già tutti i questuanti, gli approfittatori, i presunti veri amici ed anche gli avversari, si sono dimenticati del lungo percorso professionale di Nunzio Antonio Babino ed hanno buttato alle ortiche anche il minimo riconoscimento che sarebbe stato doveroso nei confronti di un uomo sempre e comunque disponibile. Spesso è rimasto inascoltato anche presso i vertici della Asl che hanno pensato solo a fare politica senza avere tra i piedi un ostacolo professionalmente preparato. Per quanto mi riguarda posso solo riconfermare in pieno la mia stima nei suoi confronti e preferisco farlo per iscritto e pubblicamente dalle pagine di questo giornale. Le cronache giornalistiche lo hanno sicuramente e velocemente snobbato perché, giustamente, rincorrono la notizia del giorno che è rappresentata dall’arrivo, al suo posto, del dott. Aristide Tortora (originario di Pagani) con una nomina politica <<ad acta>> di “sostituto temporaneo”, almeno fino alla data fatidica del pensionamento di Babino, poi si vedrà. Sembra che la mattina del 1° aprile scorso subito dopo l’insediamento del direttore Tortora qualcuno nei corridoi del presidio ospedaliero abbia gridato:<<Il re è morto, viva il re>>. E come d’incanto tutto sembra risolto, d’improvviso non si parla più del degrado dell’ospedale di Polla, non ci sono rivoluzioni interne, non ci sono esternazioni quotidiane dei politici come eravamo abituati a registrare negli ultimi mesi. Ma la cosa più grave è che di colpo non si parla male neppure di Antonio Squillante (direttore generale ASL) accusato dai politici, per bocca della stampa locale, di non capire nulla di sanità, di voler fare proselitismo politico e di voler sopprimere la sanità nel Vallo di Diano. Quasi come se tutte le polemiche passate fossero state causate solo e soltanto da un uomo, Nunzio Antonio Babino, che probabilmente aveva poteri addirittura superiori a quelli del manager Squillante e del governatore Caldoro. Capirete da soli che una situazione simile è assolutamente falsa ed anche paradossale. La cosa assurda è che già il 2 aprile si parlava della risoluzione di tutti i problemi, manco che Babino fosse stato il problema dei problemi; e negli ultimi giorni c’è stato pure un abbraccio (quasi come tra Peppone e don Camillo, di guareschiana memoria !!) tra il sindaco di Polla Rocco Giuliano e il presidente della conferenza dei sindaci della Asl Sergio Annunziata i quali, dopo essersi beccati molto spesso, sembra abbiano siglato la pace sulla resurrezione del presidio ospedaliero di Polla e sul suo rilancio definitivo annunciato dallo stesso Antonio Squillante che poco più di un mese fa diceva cose completamente diverse. Vuoi vedere, mi sono chiesto, che è stato sufficiente sostituire Babino (direttore di carriera) con Tortora (direttore di nomina politica) per scoprire il vaso di Pandora e capire che tutto è risolvibile ? Vuoi vedere che è stato sufficiente nominare Tortora ed assicurarsi la sua candidatura nelle comunali di Pagani a supporto di Massimo D’Onofrio (Alleanza Nazionale – Fratelli d’Italia, lo stesso partito di Squillante) per placare le acque agitate ? Vuoi vedere che è stato sufficiente garantire a Sergio Annunziata il posto di “presidente”, che di norma viene attribuito ad un sindaco, almeno fino alle prossime elezioni regionali per far digerire alla politica locale la nomina necessaria di Tortora ? Tutte domande che difficilmente avranno una risposta, almeno fino al 25 di maggio. Poi sicuramente tutto sarà diverso, almeno così assicurano in tanti, e non soltanto per Polla ma più in generale per la politica provinciale, regionale e nazionale. <<Ma cosa ha fatto o sta facendo il nuovo direttore sanitario di Polla ?>> mi ha chiesto un caro amico che segue non solo questo giornale ma anche la politica locale; <<Niente -ho risposto- non sta facendo niente perché non può e non deve fare niente>>. Probabilmente è proprio così, assicurano voci ospedaliere di corridoio; ma in definitiva è proprio quello che i politici, i medici, gli infermieri e il personale vario voleva e vuole da un direttore sanitario per poter ritornare a coltivare, ognuno per proprio conto, l’orticello di potere che un presidio ospedaliero riesce sempre a garantire a tutti. Senza dire, in chiusura, che quei pochi lavori di ristrutturazione e/o di ammodernamento promessi dalla quaterna (Squillante, Annunziata, Giuliano e Tortora) e che la stampa sta eclatando come se fossero stati portati dal nuovo direttore, sono stati tutti, dico tutti, ispirati e fatti progettare da Nunzio Antonio Babino, il direttore sanitario letteralmente e furiosamente ostracizzato.