Giulia Noemi Sellitto
Quando si apprende della morte di un personaggio noto, l’impatto mediatico è sempre estremamente forte. Stavolta, però, forse, non sono state necessarie tante parole da parte dei più famosi mezzi di comunicazione di massa per annunciare al grande pubblico la sua grandezza, se a colpire il mondo della cultura è stata la scomparsa del celebre scrittore Gabriel Garcìa Màrquez. I suoi romanzi, infatti, parlano da sé, lasciando ad ognuno di noi un’eredità incommensurabile. Una scomparsa, la sua, che, quindi, ha rattristato milioni e milioni di lettori.
Nato ad Aracataca nella Colombia settentrionale, Màrquez, detto Gabo, è deceduto lo scorso 3 aprile a Città del Messico all’età di 87 anni. Scrittore senza pari, è stato tra i padri fondatori del cosiddetto ‘’realismo magico’’, lo stile narrativo che ha contribuito a lanciare la cultura latino-americana tra gli anni ’60 e ‘70. ‘’Cent’anni di solitudine’’, in particolare, diventa l’emblema di questa tendenza, attraversando la storia della città leggendaria di Macondo. Pubblicato nel 1967, quest’opera è stata considerata come la seconda più importante che sia mai stata scritta in lingua spagnola, preceduta soltanto dal Don Chisciotte di Cervantes. Tra gli altri romanzi, è possibile ricordare, in particolare, ‘’L’amore ai tempi del colera’’ del 1985 e ‘’Dell’amore e di altri demoni’’ del 1994. Gabriel Garcìa Màrquez, inoltre, nel corso della sua carriera, è stato anche un importante giornalista che ha seguito sul campo un’innumerevole quantità di avvenimenti storici, tra cui le rivoluzioni cubane e la tragedia cilena, con il colpo di stato del generale Augusto Pinochet. Insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1982, con lui se ne va un pezzo della cultura internazionale. A testimoniare il suo imperituro amore per la scrittura, un suo aforisma recita così: ‘’Non c’è atto di libertà individuale più splendido che sedermi a inventare il mondo davanti ad una macchina da scrivere’’.
Noemi Giulia Sellitto
direttore: Aldo Bianchini