SALERNO – L’antica ed ossessiva “fissa” del cosiddetto <<voto di scambio>> con cui le varie Procure hanno da sempre cercato di entrare nei sacrari della <<pubblica amministrazione>> e, quindi, della politica e dei politici in genere, sta riprendendo piede anche nel nostro “distretto giudiziario” attraverso ben definite <<due grandi inchieste>>, la prima carico dell’ex PdL e la seconda a carico del PD. Purtroppo questo strumento viene utilizzato più o meno alla stregua di quel famigerato principio giudiziario della cosiddetta <<automaticità dell’azione penale>> che nasconde, sotto mentite spoglie, privilegi – favori e accanimenti sull’onda più emozionale che concreta del favoleggiato doppiopesismo in cui spesso incappa la giustizia del nostro Paese. Fatto questo doveroso preambolo e dato atto al pm Vincenzo Montemurro (titolare di entrambe le due grosse inchieste) di perseguire con serenità e fermezza la prova provata del voto di scambio che fino a questo momento sembra emergere da tutte le vicende dell’ex PdL e mai del PD, passo alla vicenda di cui oggi intendo occuparmi; una vicenda che sembra minore rispetto a quella della “Baldi connection” ma che è stata sicuramente la chiave di apertura dei forzieri segreti dell’ex PdL, e non solo. La notizia è stata eclatata in queste ultime ore; il pm Montemurro avrebbe chiuso le indagini per il famigerato <<concorso truffa>> per l’aumento dei numeri di posto (da uno a due) messi a concorso per l’assunzione in Provincia, aumento che avrebbe favorito la figlia, Roberta, dell’imprenditore cavese Giosuè De Sio che come <<voto di scambio>> avrebbe organizzato e pagato, per Baldi, alcune feste-convegno nelle ville della zona alta di Cava in occasione delle regionali del 2010; lo scandalo esplose nel marzo del 2013 con titoloni ad effetto: <<Corruzione, indagato Baldi>>, <<Mazzetta per truccare il concorso…>>, <<Mi manda Baldi …>>, <<Favori in Provincia, indagato Baldi>>, <<Un’assunzione in Provincia in cambio di soldi>>, <<Dal tesseramento PdL agli appalti pilotati>>, <<Posti in Provincia, otto indagati>>, <<Concorso col trucco>>. In queste ore, dicevo, la notizia che il pm Montemurro avrebbe richiesto al GUP (udienza ancora da fissare) il rinvio a giudizio per Giovanni Baldi, Giosuè e Roberta De Sio e, udite udite, l’archiviazione per il presidente della commissione esaminatrice (Graziano Lardo – all’epoca direttore generale della Provincia ed oggi sindaco di Contursi) e per i componenti la stessa commissione in quanto non avrebbero commesso alcun reato in materia di corruzione ed abuso d’ufficio. Incredibile ma vero. Se Lardo e gli altri commissari non hanno commesso alcun reato come è possibile, allora, che Baldi e i due De Sio abbiano pervicacemente commesso quegli stessi reati; come si fa a spiegare una richiesta di rinvio a giudizio per un reato che non esiste in quanto se la commissione esaminatrice è stata assolta vuol dire che il concorso è stato regolarissimo, a meno di pensare che il reato si annidi nell’ampliamento dei posti messi a concorso, aumento lineare, legale e previsto dalle leggi e dai regolamenti interni. Probabilmente è stata creata una nuova tipologia di reato: istigazione virtuale alla raccomandazione. Mi sembra di vedere la scena, quasi come in un film, con l’on. Giovanni Baldi da un lato e il direttore generale Graziano Lardo dall’altro a tirarsi rispettivamente per la giacchetta: Baldi che istiga alla raccomandazione un repellente Lardo (politico navigato e di vecchia scuola !!) che rimanda al mittente, ma solo per la De Sio che comunque viene giudicata meritevole di vincere il concorso insieme ad un altro centinaio di giovani in attesa, come Roberta, soltanto della stabilizzazione. Si lavora addirittura di sabato e di domenica, poveri commissari, per cercare una via di uscita, per chiudere nei termini il concorso (caso unico in regione) senza tenere conto che né l’on. Baldi né l’imprenditore De Sio avevano certamente bisogno il primo delle feste organizzate ed il secondo della raccomandazione per la figlia già in predicato di assunzione definitiva. Ma allora se la De Sio è meritevole dov’è il dolo e qual è la prova provata del <<voto di scambio>> tra due persone (Baldi e De Sio) che si conoscono probabilmente da una vita fino al punto che il secondo ritiene doveroso, in campagna elettorale, di mettere le sue conoscenze e la sua esperienza a disposizione dell’amico di sempre proiettato verso la Regione in un cambio generazionale e politico, per il bene di tutti. L’eventuale richiesta di rinvio a giudizio a carico dell’on. Giovanni Baldi e degli altri due mi sembra decisamente un esercizio giudiziario quasi simile all’accanimento; quasi come se quella di Baldi fosse la strada giusta, l’unica, per cercare di colpire senza se e senza ma il già malmesso centro-destra nostrano. Del resto il tentativo di rinviare a giudizio l’on. Baldi potrebbe essere sostanzialmente un tassello a supporto della più ampia inchiesta a suo carico (quella che ha invaso la sanità cavese con la storia delle false invalidità) denominata “B & B” che batte la fiacca e fa acqua da tutte le parti. Il giudice terzo, il GUP, certamente spazzerà via anche questa inchiesta e con essa anche il presunto reato di <<istigazione virtuale alla raccomandazione>>.
direttore: Aldo Bianchini
Bravo Bianchini hai centrato il cuore del problema, purtroppo alcuni pm non sono sereni il nostro in questione lo è ancora di meno, dobbiamo solo affidarci alla giustizia divina perchè l’operato di questo pm lascia molto a desiderare anzi lo vedi fazioso per non dire altro.
Saluti
Roberto