EPPURE ERA AMORE

 

Di Maria Luisa Perrone

 Ricordo di te dai tempi della scuola,

ricordo di quel tuo giubbino viola.

Ricordo quando per intenderci bastava una parola sola,

ricordo quando col motorino ti aspettavo all’uscita da scuola.

Ricordo quel “ti amo” al vento gridato,

ma non so se ne capivamo fino in fondo il significato.

Ma noi a quell’amore ci credevamo davvero,

era pulito, era sincero.

I nostri baci dati di nascosto,

sempre lì, nel solito posto

e il nostro cuore che batteva all’impazzata

anche per i nostri amici, per ogni ragazzata.

Come ogni ragazza sognavi il tuo principe azzurro,

ma io ero solo un po’ buzzurro.

Uno che ti venisse a prendere sul suo cavallo bianco,

che di te non si sentisse mai stanco.

Avevi il diritto e meritavi di trovare un grande amore,

ma sapevo che non sarei stato io, che ti avrei spezzato il cuore.

Ma non  perché per te non provassi sentimenti,

ma solo perché eravamo troppo adolescenti.

Spero tu abbia trovato qualcuno che ti ami incondizionatamente,

che cerchi in tutti i modi di non farti mancare niente.

Io un amore l’ho trovato,

ma non ho mai dimenticato,

di quella ragazza della quale ancora ricordo il nome,

che è stata la prima che ho chiamato “amore”.

Mi auguro che tu sia una donna piena di certezze,

ma so, che come quella ragazza hai ancora insicurezze.

Avrai di sicuro costruito la tua vita sul cemento

e allora vedrai, non potrà smuoverla neanche il vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *