ARISA/2: niente grazie a Tami Pinto

Aldo Bianchini

SALERNO – Il mondo della musica leggera, ovvero quello della canzone è certamente un mondo tra i più spietati. Non c’è riconoscenza, non c’è umiltà e neppure la capacità di dire semplicemente “grazie”. Un semplice grazie, a mio modestissimo avviso, lo meritava certamente il maestro di musica sassanese Tami Pinto che diversi anni fa aveva letteralmente trascinato sul palco l’allora ragazzina Rosalba Pippa (in arte Arisa !!) invogliandola e sostenendola per almeno cento serate in giro per il Vallo di Diano, per il Cilento, per il potentino ed anche in varie zone della Calabria e della Sicilia. L’orchestra spettacolo Pinto show è una splendida realtà che dura da mezzo secolo e nel 2013 il maestro Tami Pinto ha festeggiato i cinquant’anni di attività pubblicando anche un libro che ripercorre in musica i momenti più belli della sua vita artistica nel segno che <<la musica è un dono di Dio>> nell’ambito di un sogno nato e cresciuto a <<Sassano, città della musica>>. Oltre cento le composizioni inedite attribuibili al maestro che ha camminato lungo la sua strada sempre con grande umiltà e nel rispetto di tutti. Ora che vive felicemente la realtà di nonno ed ha lasciato gran parte del lavoro a suo figlio non va certamente in cerca di consensi o di ringraziamenti, ma da Arisa forse qualcosina se l’aspettava. Anche una semplice telefonata, prima o dopo il successo a Sanremo giovani, prima o dopo il successo a Sanremo 2014. Niente da fare, Arisa è stata fredda, quasi glaciale, nei suoi come nei confronti di tanti altri. La vita, del resto, è fatta di queste cose e  non c’è da aspettarsi niente. Il maestro Tami lo sa benissimo, non per niente è un uomo di mondo, capisce che il successo travolge le amicizie, le riconoscenze ed anche la buona educazione ed ha preferito emozionarsi in silenzio, la sera di sabato 22 febbraio scorso seduto in religioso silenzio in poltrona davanti al televisore di casa. Da solo, come sanno fare soltanto i veri talent-scout, ha seguito tutte le fasi della finalissima del 64° Festival della Canzone Italiana ed alla fine, quando la voce stridente di Luciana Littizetto ha annunciato la vittoria di Arisa, si è leggermente sollevato sulla poltrona, ha allungato la testa verso il televisore per vedere meglio e per non perdere neppure una battuta, ed ha assistito all’esibizione finale della “sua Arisa”, scoperta per caso un pomeriggio di tanti anni prima nella piazza centrale di Pignola (PZ) dove con la sua orchestra stava tenendo uno spettacolo con un sipario dedicato ai giovani talenti sconosciuti. L’aveva subito agganciata e per oltre cento serata l’aveva portata in giro per tutto il sud Italia, mettendola in condizioni di guadagnare i primi soldini. Il pensiero del maestro va al passato mentre Arisa va al presente e <<controvento>> sul prestigioso palco di San Remo; l’emozione è forte e il viso del maestro forse per la prima volta viene solcato da qualche lacrima di gioia per la ragazzina, diventata donna, che in pochi anni ha velocemente percorso tutta la scaletta del successo arrivando fino alla vetta più alta. Ho telefonato al maestro un paio di volte nei giorni del dopo San Remo; ha dimostrato sempre umiltà e capacità riflessiva, ha superato anche l’amarezza della mancata telefonata da parte della sua allieva, ha fatto finta di niente quando la segreteria dell’artista gli ha sbarrato la strada telefonica, ma di una cosa non riesce proprio a capacitarsi. Sul sito http://it.wikipedia.org/wiki/Arisa sono stati inseriti dei dati assolutamente non rispondenti alla realtà dei fatti. In primo luogo Arisa non ha mai vinto il Cantavallo in quanto l’unica volta che ha partecipato è stata bocciata da una giuria di Teggiano; in secondo luogo il Cantavallo non ha mai fatto tappa a Teggiano e la giuria dello stesso non è mai stata presieduta dall’insegnante Bianca Fasano che avrebbe consegnato personalmente la coppa ad Arisa nel 1999. Possibile –chiedo al maestro- che l’unica cosa vera, cioè che Arisa è stata sua allieva per tanto tempo non è stata inserita nel suo profilo ? Non mi ha risposto e non ha neppure mosso un muscolo facciale nel segno della grande dignità che lo contraddistingue. Capisco, però, dal suo silenzio che il <<mondo della canzone>> è fatto anche di queste bassezze umane e che tutti i suoi protagonisti vanno sempre e comunque <<controvento>>

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