diffusa che dipende, il più delle volte, da cattiva alimentazione, cerchiamo di
conoscerla meglio e di prevenirla.
Il ferro nell’organismo umano ricopre un ruolo piuttosto importante per il trasporto
dell’ossigeno ai vari tessuti legandosi sia all’emoglobina del sangue che alla
mioglobina dei muscoli, lo troviamo, poi, sotto forma di deposito (la ferritina) nel
fegato, nella milza e nel midollo osseo e in circolo legato alla transferrina.
Con un valore di emoglobina basso (minore di 12 g/dl per le donne e 14 g/dl per gli
uomini) insieme a diminuzione della sideremia (quantità di ferro nel sangue) e
ferritina la diagnosi è di anemia. Tale patologia può essere secondaria ad altri
problemi di salute (emoraggia dell’apparato digerente dovute a tumori, emorroidi,
diverticolosi), ad insufficiente assorbimento dei nutrienti, ad eccessive perdite
ematiche (le donne in età fertile, a causa del ciclo mestruale, spesso sono anemiche)
o, ancora, per aumentate richieste dell’organismo ad esempio nelle donne in
gravidanza e nei bambini in crescita.
Negli alimenti il ferro lo si trova in due forme: ferro emico, maggiormente assorbibile
da parte dell’intestino, contenuto negli alimenti di origine animale (carne e pesce) e il
ferro non-emico più difficile da assorbire contenuto anche nei vegetali.
Le carni rosse sono quelle più ricche in ferro emico (milza e fegato in primis) come
pure le carni bianche (soprattutto tacchino e pollo), i molluschi bivalvi (vongole) e il
pesce (tonno, merluzzo e salmone). Tra gli alimenti vegetali ricordiamo i legumi (in
particolare le lenticchie e la soia), la frutta secca, gli spinaci, i broccoli, il cavolo.
Il problema dei vegetali, oltre a contenere ferro non emico e quindi non facilmente
assimilabile, è che contengono i fitati, composti che riducono la biodisponibilità
(quantità effettivamente assimilata dal nostro organismo) del ferro, ecco perchè chi
non assume carne e pesce (i vegetariani) deve riferirsi ad un fabbisogno maggiore di
ferro rispetto agli onnivori.
Esistono, comunque, delle strategie per aumentare l’assorbimento di questo sale
minerale ad esempio l’uso dell’ acido citrico (succo di limone per condire le verdure)
o l’abbinamento con alimenti ricchi in vitamina C (agrumi, kiwi, pomodori, cavoli,
broccoli: ottimo bere una spremuta di arance a fine pasto), anche le erbe aromatiche,
oltre ad essere delle fonti naturali di ferro stimolano le secrezioni dello stomaco e
aiutano a mantenere elevata l’acidità dell’ambiente gastrico che favorisce un maggior
assorbimento del ferro.
D’altra parte ci sono anche degli alimenti che bisogna evitare perchè riducono
l’assimilazione del ferro ad esempio il caffè (in caso di anemia è preferibile eliminare
il caffè a fine pasto), il tè, il calcio del latte e dei formaggi e l’eccesso di alcool.
Da tutto ciò sembra chiaro che l’anemia, il più delle volte, la si può prevenire e curare
semplicemente con l’alimentazione (non necessariamente mangiando carne rossa tutti
i giorni) senza ricorrere ad integratori: basta scegliere gli alimenti ricchi in ferro e
abbinare i cibi in modo che facilitino l’assorbimento del minerale.