Mille lire al mese

da Bianca Fasano

E’ del 1039 il testo di Gilberto Mazzi che venne “arrangiato” da Pippo Barzizza e la sua orchestra.

-“Che disperazione, che delusione dover campar/ sempre in disdetta, sempre in bolletta!”- Il cui ritornello diceva:-“Se potessi avere mille lire al mese/senza esagerare, sarei certo di trovar/ tutta la felicità!”-

Sulla falsariga della canzone, nel novembre del 2011, un po’ per celia ed un po’ per provare la reazione degli italiani, feci pubblicare una petizione:

http://firmiamo.it/se-potessi-avere—-cento-euro-al-mese. Il senso era che 100 euro al mese fossero messe nella busta paga di chi guadagnasse meno di 1000/2000 euro al mese (non in nero) e sulle pensioni.

L’invito era rivolto all’allora “nuovo” Presidente del Consiglio Mario Monti:

 -“Gentilissimo nostro nuovo Presidente del Consiglio Prof.Mario Monti, visto che lei, giustamente, ha dichiarato che “a contribuire saranno soprattutto quelli che finora hanno dato poco”, perché non lo conferma con una manovra al contrario? Il precedente Governo Italiano, mandato a casa, anzi, rimandato al 2013 (?), ci ha tolto l’Ici sulla prima casa. Lei vuole fare la gentilezza di regalare agli onesti cittadini lavoratori qualcosa di buono, allo scopo di crearsi una base di cittadini che la appoggi? Dia un vantaggio tangibile a un’ampia fascia di cittadini:aumenti la busta paga di chi guadagna meno di 1000/2000 euro al mese in busta paga o sotto forma di pensioni: 100 euro al mese per tutti questi cittadini onesti costerebbe all’Italia circa 15/20 miliardi all’anno. Le cosiddette fasce deboli si sentirebbero meno povere e l’economia non potrebbe che guadagnare. Se si potessero avere, cento euro in più al mese… Chi firma la petizione? Se nessuno la firma, caro Dottor Monti vorrà dire che lei può stare tranquillo: nessuno, in Italia, Ha veramente bisogno.”-

Triste a dirsi la petizione, che già partiva puntando soltanto su 100 firme, ne ricevette soltanto 3. Oggi sono salite a quattro. Si potrebbe dire che non sia stata fatta “girare” nel modo giusto, ma, anche, che ai cittadini del momento quei cento euro non sembravano davvero importanti. Sembra ieri:  nel novembre del 2011, incalzato dalle accuse sul suo mandato a seguito della  Crisi del debito sovrano europeo,  il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si  dimise dal suo incarico e fu sostituito dall’economista Mario Monti. Monti aveva una espressione seria e pareva, a noi Italiani, piovuto dal cielo. Difatti: non l’avevamo votato, visto che le Camere NON erano state sciolte.  Tutto sommato tirammo un sospiro di sollievo visto che Il costo delle elezioni  politiche italiane del 2008 per il rinnovo dei due rami del Parlamento Italiano che si erano tenute domenica 13 e lunedì 14 aprile 2008 a seguito dello scioglimento anticipato delle Camere avvenuto il 6 febbraio 2008 era stato stimato in circa 400 milioni di euro. Speravamo (più per disperazione che per altro), nel nuovo Governo Monti e nella composizione del parlamento che approvò la fiducia, restata quella determinata dalle elezioni politiche del 2008, dunque con la maggioranza di governo al centro-destra e la minoranza al centro-sinistra. A Napoli comparve subito, per Natale, come previsto, il pastore Monti. Purtroppo, non vi fu il successo desiderato e ci ritrovammo, a breve, nelle stesse pastoie che avevano buttato fuori il Presidente Berlusconi. Basti per tutte che la scuola Italiana, quella, cioè, che dovrebbe sfornare “gli Italiani del domani”, continuò a precipitare e permettetemi di dire che sarebbe bastato questo a farci capire che si stava (e si sta continuando), a sbagliare tutto. A meno ché non si cerchi di fare dei nostri ragazzi manovalanza per l’Europa del nord.

 Il Governo Monti è rimasto in carica dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013, per un totale di 1 anno 5 mesi e 12 giorni, mentre il Governo Berlusconi (il quarto), era stato il sessantesimo governo della Repubblica Italiana, il primo della XVI legislatura ed anche, fino ad ora, il secondo Governo più longevo, visto che restò in carica dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011, per 3 anni 6 mesi e 8 giorni. Sono poi accadute tante cose e, a distanza di tempo dobbiamo dire, verificando la disfatta di vari personaggi che si sono succeduti al Governo con l’intenzione di “salvare l’Italia”. Nessuno ci è ancora  riuscito, neanche a salvare, la propria (di faccia). Ora siamo affidati nelle mani di questo giovanotto simpatico, il quale vuole regalare ai cittadini italiani proprio quei cento euro che richiedevo con una “petizione”. In verità avrei desiderato che piovessero (!!), anche e soprattutto sulle pensioni degli italiani, le quali, a fare media potrebbero anche risultare molto alte, ma, usando invece “la mediana”, forse apparirebbero più chiaramente povere. Quelle pensioni cui tocca spesso reggere il peso dei tanti giovani senza lavoro, figli e nipoti dei pensionati. Senza lavoro e spesso anche coniugati e con prole. Oggi Renzi promette cento euro al mese in più in busta paga, non per quanti guadagnino dai 1000/ ai 2000 euro e pensioni comprese, ma per quanti al momento, a fine mese ne portano al casa 1.300, massimo 1.500. Dove si troverebbero le finanze necessarie? Si potrebbe contare su ciò che ha lasciato Letta, ma occorrerebbe anche trovarne altri ottanta per mantenere la promessa. Vorremmo credere in lui (sempre, anche, per disperazione).  Uomo nuovo, giovane, promettente. Ma noi Italiani fatichiamo oramai a fidarci di chiunque in quanto, giungendo al Governo c’è da pensare che qualsiasi “uomo nuovo” possa ritrovarsi, se non proprio coinvolto, perlomeno costretto a “partecipare”, come si usa dire:-

 la differenza tra partecipare ed essere coinvolti sta nelle uova al prosciutto: nelle uova al prosciutto la gallina partecipa e il maiale è coinvolto.” 

Ecco perché non possiamo tranquillamente fidarci delle promesse di Renzi. In quanto lo crediamo comunque legato dalle pastoie del potere, laddove, per restare in carica, occorre il consenso. Dunque: staremo a vedere: se anche non potranno davvero rendere rosea la situazione dell’ Italiano medio, la promessa mantenuta dei cento euro al mese in busta paga aiuterebbe le situazioni più difficili e farebbe sperare in un reale cambiamento di rotta. Tutto ciò ammesso che, a farla difficile non siano proprio coloro da cui ci aspetteremmo un aiutino: i sindacati. Per quali ragioni? Le possiamo soltanto immaginare.

Ma sarà comunque problematico che il nostro nuovo Presidente del Consiglio si veda spalleggiato nelle novità che vuole portare avanti, sia dagli “amici” che dai “nemici”. Un uomo nuovo che vuole cambiare davvero le cose non può avere vita facile. Staremo a vedere. Bianca Fasano

One thought on “Mille lire al mese

  1. A suo tempo sono stato tra quelli che hanno partecipato alla petizione. Non so che dire: forse davvero non l’hai pubblicizzata abbastanza. Non posso credere che, anche allora, cento euro in busta paga fossero da gettare via, ma forse nessuno ci credeva. Che l’abbia letta il nostro presidente del consiglio la petizione? Magari gli hai dato l’idea… altrettanto buono sarebbe far salire le pensioni degli italiani che molte volte sono propro irrisorie. Inoltre, io che ho un’età so bene che nipoti e figli non sono mai proprio capaci di bastare a se stessi. Un poco di soldi sulla pensione non dispiacerebbero. Chiediamoli a Renzi, no? Fai una nuova petizione!
    Angelo

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