SALERNO – De Luca solo ora, con ritardo sospetto, denuncia una erogazione impropria di straordinari ai dipendenti della Centrale del Latte, dimenticando che, se ciò fosse vero, ci sarebbe una grave responsabilità politica, e non solo, anche dell’Amministrazione comunale da egli stesso guidata, che ha annualmente approvato i bilanci della centrale, nonché di chi è stato demandato al controllo analogo sull’ente partecipato. Contestualmente minaccia di “ripetere” il bando di gara senza prevedere alcun vincolo a tutela dei lavoratori, come invece deliberato dal Consiglio Comunale. In tal caso il privato che dovesse rilevare l’azienda non sarebbe “tenuto” a mantenere gli attuali livelli occupazionali. Il Sindaco avrebbe denunciato, a quanto si apprende dalla stampa locale, che ci sarebbero lavoratori pagati profumatamente che lavorerebbero appena un paio di ore al giorno, trascorrendo il resto del tempo a passeggiare nel cortile. E’ strano che il Sindaco si sia accorto di tutto ciò solo allorquando i lavoratori della Centrale si sono apertamente opposti alla vendita del “gioiello” tra le partecipate dal Comune, proponendo anche un ricorso amministrativo. Per anni, se ciò fosse vero, avrebbe, il Primo Cittadino, consentito sperpero di denaro pubblico che qualche malpensante potrebbe anche ritenere fosse servito a “finanziare” il consenso elettorale e la benevolenza dei dipendenti. Sono ancor più disdicevoli le minacce di riproporre un bando che non preveda alcuna tutela per i lavoratori. Ricordo a de Luca, che tra l’altro è anche un Sindaco decaduto, che per far ciò, per “ripetere” la gara a condizioni diverse da quelle “fissate” dal Civico Consesso, dovrebbe tornare in Consiglio ed i singoli consiglieri sarebbero chiamati ad esprimersi a favore di un nuovo disciplinare di gara che consenta ad eventuali acquirenti di licenziare i lavoratori della Centrale De Latte. Sinceramente rammarica ed appare disdicevole assistere a “minacce”, neppure tanto velate, ed a dichiarazioni che appaiono una vera e propria ritorsione nei confronti di chi non condivide decisioni amministrative che rappresentano unicamente un tentativo disperato di salvare il Comune da un default annunciato e determinato da venti anni di amministrazione scellerata.