CASORIA – Oggi, sabato 8 marzo, in occasione della festa della donna, all’interno del Presidio Ospedaliero “ S. Maria della Pietà ” di Casoria si svolgerà la manifestazione dal titolo “Donna, infinita bellezza”, organizzato dalla Unità Operativa di Oncologia. Il reparto di oncologia si trasformerà, grazie all’impegno dello staff medico ed infermieristico con la collaborazione dei volontari dell’AVO ed alla sensibilità dell’hair stylist Pasquale Salsano, presidente dell’associazione SMAC (Salerno Moda Arte e Cultura), nel tempio della bellezza e le poltrone della terapia verranno utilizzate, per l’occasione, per coccolare le pazienti e regalare loro momenti di serenità e spensieratezza.
Nel corso della seconda parte della manifestazione, a partire dalle 16.30, i familiari delle pazienti e quanti vorranno partecipare assisteranno ad una sfilata di moda da parte delle pazienti stesse che, truccate, pettinate ed abbigliate dallo staff di Salsano e dallo stilista partenopeo Luigi Gaglione sfileranno nella Sala convegni dell’Ospedale trasformandosi in modelle per un giorno. La serata si concluderà con un ricco buffet preparato dalle stesse pazienti.
All’evento parteciperà il Direttore Sanitario della struttura Dott. Domenico Maglione e l’intero staff medico ed infermieristico della U.O. di Oncologia: Claudia Ferrara, Katia Monaco, Luigia Zinno, Maria Anna Bareschino, Adele Finelli, Maria Russo, Teresa Laezza, Raffaele Gigliano, Francesco Di Giuseppe.
“Personalmente – spiega la dottoressa Claudia Ferrara, ideatrice del progetto nonché responsabile del reparto di Oncologia – ho sempre guardato con malcelato disprezzo a questa ricorrenza snaturata e un po’ troppo commerciale, che occhieggia a donne scalmanate in luoghi improbabili. E forse un po’ patetiche. Ma questa festa, credo, sarà diversa. Per il luogo e per le protagoniste: bellissime donne in un bruttissimo reparto. O almeno nell’immaginario collettivo. E così mi è piaciuto pensare che per un giorno la sala delle torture, il dh dell’oncologia, il luogo simbolo in cui vengono inflitte le chemioterapie, si trasformi nel tempio dell’estetica, una specie di spa. Di più: la poltrona della terapia che diventa la poltrona del salone di bellezza. Perché la bellezza – rimarca la dottoressa Ferrara – va celebrata, anche e soprattutto quando è martoriata e mutilata dalla malattia, sepolta sotto una parrucca, asportata insieme a un seno, nascosta da una cicatrice. Il cancro è primariamente una cicatrice nell’anima. Ruba la salute, ma anche e troppo spesso la dignità, la fiducia in se stessi, la percezione di sé nel mondo, insinuando il sospetto di essere un inutile peso morto, un tronco appassito. Ma le donne, queste donne, malgrado tutto continuano ad essere madri e mogli e figlie. Riescono a collocare nell’ agenda della vita l’appuntamento con la chemioterapia fra la scuola dei bambini, il lavoro e il bucato. Sono donne coraggiose. E bellissime. Io penso che siano donne più donne di tutte”.