Aldo Bianchini
SALERNO – I libri si scrivono e si pubblicano affinchè qualcuno li legga; anche dai libri possono essere attinte le notizie di cronaca, anzi è proprio dai libri che vengono fuori le notizie più importanti, ovvero quelle che sfuggono all’attenzione dell’enorme pletora di giornalisti presenti su tutti gli ambiti territoriali. I libri, in conclusione, vanno letti non solo quando si acquistano ma anche, se non soprattutto, quando si ricevono in regalo. “Musica amore mio – la musica è un dono di Dio”, scritto dal maestro di musica Tami Pinto e dato alle stampe presso la Tipografia Larmini Michele di Sala Consilina nel luglio 2013, è un bel regalo che il maestro Pinto volle farmi qualche mese fa, e di questo lo ringrazio. Un libro dedicato al suo paese natale, Sassano, definito come “la città della musica”. Il libro ripercorre quarant’anni di vita musicale vissuta non soltanto dall’autore ma anche dai suoi fratelli fin dagli inizi degli anni ’60; contiene brani musicali, canzoni, testi, attestati ed opinioni dell’autore. Il tutto è corredato da un servizio fotografico di rara fattura, curato dal fratello Angelo (della Pinto Fotografi di Sassano/Sala) ed è il preludio, quasi l’anticamera, del libro “La nostra storia” che l’autore si è ripromesso di pubblicare quanto prima. Ho letto, riletto, sfogliato più volte il libro dell’amico Tami, fino a quando una fotografia inserita al suo interno non ha colpito la mia immaginazione. Una foto in bianco e nero, un po’ scolorita dal tempo, insomma quasi una foto d’epoca che ritrae “Tami Pinto con Rosalba Pippa” (così recita la didascalia). Mi sono subito fermato perché il nome di Rosalba Pippa mi ricordava qualcosa; da internet (a volte quanto è prezioso !!) mi è arrivata la sorpresa: Rosalba Pippa altri non è che ARISA, la recente vincitrice della 64^ edizione del Festival di San Remo 2014. E che ci fa Arisa su un palco con Tami Pinto, mi sono subito chiesto ? La spiegazione l’ho avuta scavando nei miei ricordi con la conferma da parte dello stesso maestro quando l’ho precipitosamente telefonato per fargli gli auguri indiretti per il successo di una sua “preziosa allieva del passato”. Bisogna ritornare all’evento musicale che il maestro ha organizzato fino al 2002 sotto il nome di “Cantavallo” per più di dieci edizioni. Proprio nell’ultima edizione del 2002 il maestro spinse la sua allieva “Rosalba Pippa”, che qualche tempo dopo prenderà il nome d’arte “ARISA”, sul palco dell’allora prestigioso Cantavallo. Nonostante l’artista avesse presentato una bella canzone inedita, a mio giudizio era in assoluto la migliore composizione di tutta la manifestazione che si svolgeva a più tappe su gran parte del territorio del Vallo di Diano e anche nella Valle del Calore, venne bocciata nella finalissima di Sassano da una giuria (composta prevalentemente da cosiddetti “esperti” di Teggiano) tutta tesa a premiare un giovane (anche bravo, per carità !!) che partecipava ai corsi organizzati nel paese della Principessa Costanza e destinato a scomparire nell’oblio del dimenticatoio delle serate estive in giro per i paesi del Vallo di Diano e non solo. Insomma tutti contro il maestro Pinto, per partito preso, punto. Questo che sto scrivendo è frutto di tutto ciò che, in quella edizione del Cantavallo che seguii dalla prima all’ultima tappa, ebbi modo di osservare a margine e dietro le quinte delle varie serate. In pratica il Cantavallo era divenuto un “giocattolo appetito” da molti; chiaramente per poter sopravvivere e rilanciarsi in quota extraterritoriale in un mondo di canzonette pieno di festival e di concorsi aveva bisogno di qualcuno o di qualcosa che si affiancasse all’estro ed alla grande volontà organizzatrice del maestro Pinto. Bisognava, però, farlo con molta delicatezza e con altrettanta professionalità, in definitiva il Cantavallo era una creatura di Tami Pinto e necessitava innanzitutto convincere proprio lui sulla necessità di allargare l’orizzonte organizzativo e comunicazionale per lanciare l’evento verso le mete che certamente meritava. Così non fu. C’era un gruppo di Teggiano che forse con un piglio di arroganza più del normale voleva mettere le mani a tutti i costi sulla creatura canora che da oltre un decennio primeggiava nel Vallo di Diano. Come andò a finire ? Finì che la bravissima Rosalba Pippa (in arte Arisa !!) perse la gara in malo modo e ci rimase malissimo, vinse un giovane sconosciuto (credo fosse proprio di Teggiano !!) e il Cantavallo fu chiuso per sempre. E’ vero che alla base della sua chiusura ci fu anche l’ottusità degli Enti locali che potevano e dovevano aiutare di più la competizione dal punto di vista economico, ma credo che lo scontro tra Tami Pinto e i teggianesi incise moltissimo sulla decisione finale che si è, poi, dimostrata senza appello. Ma chi è Arisa o meglio Rosalba Pippa ? Rosalba Pippa nasce il 20 agosto 1982 a Genova, anche se la sua famiglia è di Pignola, in provincia di Potenza. Il suo nome d’arte è Arisa, un acronimo familiare: A come Antonio, il padre autista, R come Rosalba; I come Isabella, la sorella di 20 anni; S come Sabrina: l’altra sorella di 17 anni; A come Assunta, la mamma casalinga: A.R.I.S.A. Inizia a cantare fin da bambina. Nel 2007 vince una borsa di studio come interprete presso il CET di Mogol ed arriva il lancio nel firmamento artistico della canzone italiana. Il maestro Pinto, sabato 22 febbraio, è rimasto incollato sulla sua poltrona fino a tarda notte in un’attesa trepidante per la “sua Arisa” fino all’annuncio ufficiale della vittoria; e qualche lacrima di commozione ha certamente rigato il suo volto. Complimenti maestro !!