Maria Chiara Rizzo
Secondo un rapporto pubblicato ieri dall’ufficio di statistica israeliano, nel 2013 è stato registrato un forte incremento di unità abitative ebraiche nei territori della Cisgiordania, passando da 1.133 nel 2012 a 2.534 nello scorso anno. La pubblicazione del rapporto ha anticipato di pochissime ore l’incontro alla Casa Bianca tra Barak Obama e BenyaminNetanyaho, che si è tenuto nella giornata di ieri. La costruzione di alloggi israeliani, definita da Obama “la più aggressiva degli ultimi anni e non solo”, è stata fortemente condannata dall’organizzazione non governativa contro la colonizzazione , La Pace Ora (ShalomAkhshav), denunciando la politica di Netanyaho e un aumento del 123% di cantieri sionisti nelle colonie della Cisgiordania. Il presidente Obama, nel corso di un’intervista, ha commentato negativamente l’azione edilizia messa in piedi da Israele, sottolineando l’impasse che si verifica ogni anno davanti alla trattativa per giungere a un accordo tra gli israeliani e i palestinesi. Le negoziazioni tra i due popoli sono state riavviate a partire da luglio 2013 sotto l’egida del Segretario di Stato americano, John Kerry, e dovranno trovare una degna conclusione nell’accordo del prossimo aprile, il quale dovrebbe rappresentare lo statuto finale in cui siano indicate le linee definitive, nonché frontiere, dossier sicurezza, colonie, statuto di Gerusalemme e dei rifugiati palestinesi. Dal canto suo,Netanyaho denuncia la forte pressione di cui è stata vittima la sua diplomazia da parte del governo americano, mentre, subito dopo l’intervista e le dichiarazioni di Obama,i coloni ebrei hanno fatto sentire la loro reazione, chiedendo al loro primo ministro di procedere per la sua strada e di non farsi fermare dai tentativi di ingerenza dell’amministrazione americana. Ora Obama si prepara ad accogliere il presidente palestinese Mahmud Abbas alla Casa Bianca per una visita programmata tra due settimane.