Maddalena Mascolo
PAGANI – Probabilmente la mia sarà un’interpretazione alquanto suggestiva e, forse, anche irreale ma, essendo libera nel pensiero, cercherò di trasferirla a Voi amici lettori. Ma andiamo con ordine. E’ giunta in redazione una considerazione, espressa a voce alta, dall’assessore provinciale Massimo D’Onofrio (in predicato per la candidatura a sindaco di Pagani) in merito alla sentenza di assoluzione degli imputati dell’Area PIP, un’inchiesta giudiziaria che fino a pochi giorni fa veniva presentata come la caporetto finale di tutti gli amministratori che in passato avevano gestito la “cosa pubblica paganese” per conto del centro-destra. Ecco il testo del comunicato di D’Onofrio: <<Non mi posso esimere da un commento sulla sentenza di primo grado del processo sull’area Pip. Ancora una assoluzione che assegna una nuova vittoria morale e politica ad amministratori e tecnici della città di Pagani. I campioni della diffamazione e della denigrazione subiscono un’altra sconfitta smascherando i professionisti della strumentalizzazione che dovranno chiedere scusa ad imprenditori, politici e tecnici. Festeggiamo con il giusto clamore un altra vittoria giudiziaria che assolve ancora una volta una intera classe dirigente. Il giudice implicitamente riconosce l’inefficienza e la scarsa lungimiranza (parla di OMISSIONE) delle giunte degli anni 90 e Donato (che ha redatto il PIP) per l’attuazione. Riconosce la situazione molto delicata che l’amministrazione Gambino, e per essi gli uffici, hanno dovuto affrontare oltre alle responsabilità assunte per cercare di risolvere i problemi>>. Giustissima, anche se amara, la riflessione di Massimo D’Onofrio; una riflessione perfettamente condivisibile. Mancano un paio di mesi alle elezioni amministrative di Pagani e, sincerità per sincerità, non avrei mai immaginato che la giustizia potesse emanare una sentenza così importante a poche settimane dal voto. Evidentemente, ma questa può essere soltanto una mia interpretazione dei fatti (come dicevo all’inizio), la magistratura non sempre emette le sue sentenze prima di ogni elezione contro i personaggi del centro-destra, qualche volta li assolve anche, come nel caso di Pagani. Probabilmente proprio da Pagani parte un’inversione di tendenza inequivocabile e nota a tutti: ad ogni elezione una sentenza eccellente contro il centro-destra. Se l’inversione di tendenza verrà conclamata con altri fatti si potrà dire che da Pagani è partito un nuovo modo di amministrare la giustizia. La riflessione non è casuale se si pensa che in un paio di settimane Pagani è stata oggetto di due sentenze importanti, entrambe dirette a smantellare quello che in molti volevano far passare come il “Sistema Pagani”, fatto di collusioni tra politica e camorra, nell’ambito di quel maxi processo denominato “Linea d’ombra”. Difatti qualche settimana fa il TAR di Salerno ha dato ragione alla famiglia Petrosino-D’Auria per quanto riguarda l’occupazione della tenuta “eredi Criscuolo”, un fatto che la pubblica accusa aveva sbandierato come il principale reato commesso dalla giunta Gambino, addebitando all’ex sindaco l’immobilità amministrativa che si era rivelata tutta in favore del cosiddetto “clan Petrosino-D’Auria”. Ora è giunta una nuova sentenza, forse anche più inattesa, che rimanda al mittente tutte le accuse contro gli amministratori per l’area PIP, una vicenda che ha tenuto banco per anni e che gli oppositori di Gambino hanno da sempre sbandierato come una delle principali scelleratezze di quelle giunta di centro-destra. Ora più di qualcuno dovrà farsi un sereno e profondo esame di coscienza e prima di sparare a zero contare almeno fino a tredici e sperare che quello che capita agli altri non capiti a se stessi.
Gentilissima dott.ssa Mascolo,
il contenuto del Suo articolo è non solo interamente e totalmente condivisibile ma è anche coraggioso perchè si inserisce in questioni cd. ambientali che hanno distrutto un Sindaco (Gambino) ed una città solamente e semplicemente perchè “scomodo” ai soloni di sinistra ed ai loro protettori, magistrati compresi.
Linea d’ombra, area PIP, casa della famiglia D’Auria – Petrosino, Multiservice Srl, parcheggi, Pegaso, erano e sono questioni scontate perchè tutti, e dico tutti, sapevano che erano inventate di sana pianta con accuse, anche e soprattutto penali, costruite a tavolino e portate avanti da soggetti (Giorgo, Petti, Donato, Calabrese, etc.) che hanno avuto libero accesso alle stanze dei magistrati penali e contabili a volte accompagnati da ex onorevoli (Barbato) che poi hanno fatto la fine che meritavano essendo, essi si, veri e propri soggetti delinquenziali.
Si dice che le “bugie hanno le gambe corte”, e forse questo è vero ma quello che non si dice “è che un comune è stato commissariato e che a governarlo, ormai da due anni e mezzo, c’è lo STATO che ha fatto peggio della peggiore amministrazione passata, cioè quella di Donato e Petti”.
Recentemente, questi funzionari dello Stato hanno approvato “il cd. Piano di riequilibrio finanziario ” che leggendolo fa strage di tutte le “bugie dette in questi anni da Donato, Petti, Giorgio, etc. etc.”.
Infatti, semplicemente questo piano dice che “il comune non è in dissesto, che ha debiti per circa 7.000.000,00 di euro e che soffre di una crisi di liquidità (come tutti gli oltre ottomila comuni italiani, le 106 province, le 20 Regioni e lo STATO) dovuta al mancato incasso dei tributi comunali (TARSU ed ICI) da parte di Equitalia Sud Spa che non ha agito con incisività e correttezza”.
Anche queste conclusioni erano scontate eppure lo STATO ha impiegato due anni per affermarlo e per attivare le procedure di riequlibrio che invece tantissimi altri comuni (Nocera Inferiore docet) hanno attivato da oltre un anno.
Sciatteria? incompetenza? No, la questione è stata un’altra ed è, a mio parere, di una gravità inaudita.
Lo Stato ha impegnato il tempo trascorso a tentare di sostenere le accuse che hanno portato alla distruzione di una classe dirigente e di una città, anzichè preoccuparsi di governare la città come era loro incarico.
Hanno assunto i poteri di indagine per effettuare lo screening degli appalti, hanno costituito un collegio dei Revisori per scandagliare ogni spesa effetttuata, hanno nominato sub commissari e consulenti di provenienza giudiziaria e con trascorsi rilevantissimi a stretto contatto con i magistrati nocerini e salernitani (Ing. Romano, Dott. Carli, Dott. Vignone) e di provenienza prefettizia napoletana (gli altri) al solo scopo di indagare e sperare di trovare elementi che potessero sostenere le risibili ed inventate accuse.
Non ci sono riusciti semplicemente perchè NULLA C’ERA come ben sapevano dall’inizio.
Hanno fallito nel loro scopo principale (ufficioso) e nel loro compito ufficiale ed ora, fra due mesi, lasceranno una città allo sfascio, abbandonata a se stessa, mortificata in ogni tessuto sociale.
In compenso però portano a casa centinaia di migliaia di euro di compenso, rafforzamento delle amicizie con i loro amici nominati consulenti, prebende di vario tipo, magari anche pole position per altri incarichi.
Quello che però non sanno è che la storia ha sempre dei corsi e dei ricorsi, e probabilmente quello che ora è capitato ad alcuni ed alle loro famiglie, capiterà a loro perchè le vicende giudiziarie (penali e contabili) avranno una fine e dopo incominceranno altre vicende giudiziarie fondate su denunce e citazioni per diffamazione, calunnia, spreco di risorse pubbliche, falso in atto pubblico.
E’ stato sempre così lo sarà anche domani a meno che la nuova classe dirigente che sarà eletta non vorrà coprire tutto e correre il rischio, fra qualche anno, di vedersi anch’essa alla gogna mediatica e giudiziaria.
Tanto perchè la vita insegna che la “giostra sale e scende” e che “i serpenti muoiono solo quando gli schiacci davvero la testa” e di serpenti, a Pagani, ce ne sono parecchi che non scompariranno solo con una disinfestazione elettorale.
Alla prossima