Aldo Bianchini
SALERNO – Fortunatamente lo avevo già scritto nel precedente articolo pubblicato, sempre su questo giornale, in data 24 febbraio 2014. Non perché potessi essere additato per “poco credibile”, ma perché ho scritto di cose talmente ovvie che non dovrebbe essere necessario per nessuno aspettare i comunicati ufficiali del Comune di Salerno, dei vari Comitati e della proprietà del costone roccioso franato che, almeno in parte, è di natura privata. Ed ecco, puntuali come un orologio svizzero, arrivare i comunicati di “Italia Nostra”, del comitato “No traforo” e degli eredi Caiafa (proprietari di un pezzo di costone franato) per ipotizzare che alla base della frana di Vietri possano esserci i lavori che l’Autorità Portuale ha intrapreso dal settembre 2013 per la realizzazione delle gallerie della Porta Ovest. E se Italia Nostra e No Traforo lo fanno per puro spirito di malcelata opposizione a qualsiasi cosa in questa Città si immagina di realizzare come opere pubbliche, gli Eredi Caiafa lo fanno certamente per mettere le mani avanti ed evitare la messa in mora del Comune per il ristoro delle spese occorrenti al risanamento del costone franato che costerà una cifra che si aggira, nell’immediato, intorno ai 500mila euro. Una botta molto pesante, non c’è che dire; una botta che secondo i calcoli dei tecnici comunali inciderebbe almeno per 150mila euro direttamente sulle tasche dei predetti eredi. Una cifra che giustamente il Comune, con ordinanza urgente sottoscritta direttamente dal sindaco De Luca, ha notificato per l’eventuale avvio della pratica di rimborso coattivo. Si parla difatti di rimborso in quanto il Comune, nella sua qualità di Ente locale, e quindi pubblico, ha il dovere di effettuare con urgenza i lavori di riparazione e contenimento del costone (che, al momento, crea insuperabili disagi ad un’intera popolazione) ed anticipare i costi per motivi legati all’ordine pubblico. Tutto questo, soprattutto l’atteggiamento di difesa degli eredi Caiafa, lo si è appreso dall’ordinanza del Comune che in questo caso sta mostrando i muscoli nei confronti di tutti. Lo scrivevo nel precedente articolo e lo ribadisco di nuovo, adesso spunteranno una serie infinita di “consulenti di parte” (ingegneri, geologi, geometri !!) che a pagamento relazioneranno in favore di Italia Nostra, del comitato No Traforo e finanche degli Eredi Caiafa e pontificheranno che “molto probabilmente i lavori del traforo hanno inciso con le loro fibrillazioni sul movimento franoso” (questo più o meno è il gergo tecnico che viene sempre utilizzato al condizionale). Poi non dobbiamo sorprenderci e meravigliarci più di tanto se in sede giudiziaria anche “consulenti tecnici” validi verranno trattati alla stregua di “apprendisti geometri” da “CTU” (consulenti tecnici ufficio) sicuramente inadeguati e dipendenti dalle volontà dei PM di turno. Oggi come oggi una perizia di parte non vale un fico secco proprio perché, indipendentemente dal suo valore tecnico, non viene ritenuta attendibile in quanto soltanto prezzolata e finalizzata alla difesa degli interessi del committente. Il problema dei movimenti franosi dei costoni rocciosi tra Salerno e Vietri è un problema storico che si ripete ogni anno con cadenza precisa ed anche, sotto certi aspetti, preventivabile; così è stato da sempre e così sarà, almeno fino a quando non si riuscirà a contenere il movimento naturale dell’intera montagna; impresa assai difficile per qualsiasi impresa, anche quelle più attrezzate e specializzate alla bisogna. Bisogna capacitarsi che ci sono punti precisi del nostro territorio che da secoli vanno soggetti a piccoli, medi e grandi smottamenti che neppure l’utilizzo delle più sofisticate tecnologie moderne è riuscito a risolvere; si lavora soltanto per contenere e limitare determinate situazioni di grande disagio. Porto soltanto un esempio. Un tratto autostradale della A/3, a cavallo dello svincolo di Lagonegro, è soggetto da sempre a continui smottamenti con le carreggiate che si spostano anche di diverse decine di centimetri verso destra e/o sinistra; nonostante l’intervento massiccio di geologi di fama e di ingegneri di vaglia non è stato mai possibile risolvere il problema. Eppure lì, in quel posto, non vi sono trafori in atto ma la tenuta idrogeologica del territorio è sempre ad alto rischio. Potrò anche sbagliarmi ma ho la netta sensazione, per non dire, certezza che l’Autorità Portuale e i lavori di Porta Ovest non c’entrano assolutamente niente con quello che sta accadendo sulla vecchia strada statale di grande comunicazione tra Salerno, Cava e il nord della Provincia.
Però non si può fare che se cade il costone la colpa è dell’Autorità Portuale,se ci sono meriti e tagli di nastri i meriti sono di De Luca!
Situazione abominevole…ai livelli del terzo mondo…
Si arriva a Vietri, dove al di là di una piccola transenna non c’è nulla che dia indicazioni sul motivo dell’impedimento, nessuna traccia delle autorità qualora si volesse chiedere chiarimenti…niente di niente..
mi chiedo se casualmente ci capitasse un turista ignaro di tutto… il nulla..
Segue l’obbligo del traffico abominevole di Cava per raggiungere l’autostrada, fila infinita al casello con relativo pagamento del pedaggio( a tutte le ore) traccia di un vigile a cui potersi rivolgere?nessuna..
Laddove ne ho finalmente rintracciato uno a Salerno..non ne sapeva nulla…l’indicazione per sapere del pedaggio autostradale è stata di chiamare il call centre..
Incredibile..… un evento che blocca completamente una via di passaggio tanto importante e la polizia municipale “non ne sa niente” Cosa saranno tenuti a divulgare, se non informazioni sulla viabilità? Mah…
Un percorso che comporta il doppio dei chilometri solitamente percorsi, il pagamento di un pedaggio autostradale dopo 20 min di fila al casello, tempi di percorrenza raddoppiati, latitanza assoluta di autorità..
Per inciso, tutto a vantaggio poi per la Società autostrade che sta quantuplicando le entrate derivanti dai pedaggi..
Sconvolgente accettare che si tratta per di più di uno dei posti più visitati e apprezzati al mondo…
Ma davvero bisogna continuare a subire questo modo “medievale” di amministrare il territorio?
Senza parole!!