Gambino/106: le verità di Santilli e la bancarotta dei Panico …fino a rifiuti tossici sotto il “Pegaso” !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Mi risuonano ancora nelle orecchie le parole di Giuseppe Santilli quando, quel giorno in aula, chiese di rendere spontanee dichiarazioni nell’ambito del processo “Linea d’ombra” a carico di Alberico Gambino, Giuseppe Santilli ed altri per il cosiddetto “Sistema Pagani” sostenuto dalla DDA di Salerno con i pp.mm. Rosa Volpe e Vincenzo Montemurro. Quel giorno, sostanzialmente rimesso nel fisico dopo una lunga malattia che ancora oggi deve curare, Peppe Santilli parlò pochissimo, pochi minuti in tutto, per rendere una dichiarazione che in quel momento non fu presa per il verso giusto e verosimilmente ritenuta più uno sfogo di un imputato che una verità sconcertante. Cosa disse Santilli in aula quel giorno ? Disse che <<Per circa quarant’anni sono stato il consulente del lavoro della famiglia Panico … sono stato sempre un buon consulente, così hanno sempre detto … però da un certo punto in poi non lo sono stato più … perché non accettavo di fare le “cose” che loro volevano che facessi … dalle buste paga a tante altre cose … adesso sono creditore di alcune decine di migliaia di euro per parcelle non pagate che farebbero bene a soddisfare …>>. Cosa fossero quelle cose misteriose che non aveva accettato di fare il ragionier Santilli non l’ha mai spiegato o non l’ha mai voluto chiaramente spiegare. Conosco Peppe Santilli da una quarantina di anni e, sincerità per sincerità, quella mattina anche io ebbi la sensazione di aver ascoltato una dichiarazione alquanto deludente da attribuire più ad uno sfogo umano che ad una vera e propria denuncia. Non era così, strano che anche il Pubblico Ministero quella mattina prese la dichiarazione sotto gamba e non chiese al Tribunale di “rimettere gli atti alla procura” per nuovi accertamenti. Eppure quella era una dichiarazione assolutamente devastante che precorreva i tempi e ci proiettava, tutti, direttamente nel contesto di un altro filone di indagine, quello a carico dei Panico per presunta bancarotta fraudolenta. Il caso è scoppiato in questi giorni ed ora, su richiesta del pm Roberto Lenza, diversi soggetti dovranno andare di filato dinanzi al GUP per tentare di evitare il rinvio a giudizio o altri più seri provvedimenti giudiziari; si tratta di Amerigo – Luca e Maria Beatrice Panico, del notaio Matteo Renato Ciaccia di Napoli e di Angelo Sepe, commercialista di San Paolo Belsito. Tutti dovranno difendersi dall’accusa di “bancarotta fraudolenta” con l’aggravante dell’istigazione per il notaio ed il commercialista. Al centro dell’inchiesta almeno due società facenti capo ai Panico, la Panico srl e la Pageco srl fino alla Pionier di Dobbiaco, che secondo l’accusa sarebbero servite per fantomatici scambi finanziari per milioni di euro con fatturazioni probabilmente false anche per ipotetici leasing tra fratelli e sorelle e tra società e società. Ebbene per molti anni il consulente del lavoro per le predette società è stato Giuseppe Santilli, almeno fino a quando era stato un “buon consulente” (parole di Santilli in aula, sich !!). A questo punto la domanda viene spontanea: “Ma il ragioniere Santilli alludeva a qualcosa che doveva fare per le due società che amministrava come consulente e che non avendo fatto è passato da buono a cattivo consulente ?”. Difficile rispondere, gli unici titolati a farlo sono i Panico e lo stesso Santilli. Ma c’è un’altra novità. Qualche tempo fa, esattamente il 14 novembre 2013 nel contesto della puntata n. 80 del caso Gambino, parlavo di rifiuti tossici probabilmente interrati al momento della pianificazione delle fondazioni del centro commerciale “Pegaso”. Per la precisione scrivevo che  in data 8 ottobre 2012 uno degli imputati del processo “Linea d’ombra”, proprio il ragioniere Santilli, aveva denunciato, tra l’altro, quanto segue: <<Solo ed esclusivamente per dovere civico, vi informo di essere venuto a conoscenza che sotto le fondamenta del Pegaso vi è materiale tossico o inquinante. Tale circostanza mi è stata riferita da tale ….., dipendente e stretto collaboratore di ……,  che nei momenti di contrasto con il suo datore era solito venire a lamentarsi presso …… e in alcuni casi mi riferiva di condotte sospette che il …….. metteva in atto. Talle notizia è venuta a mia conoscenza pochi giorni prima del mio arresto, cosa della quale mi ero anche dimenticato, e solo le locandine di alcune testate giornalistiche sul problema dell’alto tasso tumorale in Campania mi hanno ricordato>>. Cosa è stato fatto dopo quella clamorosa denuncia ? E tutto questo che vi ho raccontato, dalla dichiarazione in aula alla denuncia dei rifiuti tossici, può ricollegarsi al cosiddetto “Sistema Pagani”; ovvero l’inasprimento di tutte le denunce fatte da Amerigo Panico contro Gambino, Santilli e gli altri può trovare la sua genesi anche nelle denunce di Santilli ? Alla prossima.

2 thoughts on “Gambino/106: le verità di Santilli e la bancarotta dei Panico …fino a rifiuti tossici sotto il “Pegaso” !!

  1. meglio tardi che mai anche se le dichiarazioni a puntate hanno il senso di una guerra intestina è che solo la punta dell’iceberg fino ad oggi è venuta fuori, Quanto altro è stato sotterrato ancora a Pagani nell’agro in provincia di salerno? quanto viene sversato nei campi sotto copertura di concime agricolo ciò che è tossico.
    La verità è che siamo abbandonati a noi stessi alle malattie che seminano morte in ogni famiglia.la terra dei fuochi finisce a Nola?No tutta la Campania (oltre ad altre regioni meridionali e non solo) è terra dei fuochi per indicare Terra avvelenata,acqua avvelenata,aria avvelenata. Lo Stato che ha rinunciato ad essere tale trasformato in una SPA perennemente in passivo dove questo è scaricato sugli azionisti ovvero i cittadini ops scusate sudditi.

  2. Egr. Dott. Bianchini,
    diciamoci la verità, purtroppo, ci troviamo di fronte al solito caso “ITALIA” ossia tutti sanno ma nessuno agisce. Si immagini se veramente fossero stati versati rifiuti tossici e se questi avessero inquinato le falde acquifere, quali danni per la salute della popolazione paganese. Perché non si verifica la denuncia fatta dal Rag. Santilli ? Forse perché vengono VERAMENTE scoperchiate le caccavelle. Mi congratulo con Lei perché riesce sempre ad essere obiettivo ed imparziale, un vero giornalista.

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