Da Antonio Mastrandrea
SALERNO – I mutui erogati alle famiglie campane per l’acquisto di immobili sono diminuiti in Campania del 29,8% nei primi nove mesi del 2013 rispetto al pari periodo del 2012 (media Italia: -15,1%). La variazione negativa si somma al -57% registratosi tra il 2007 ed il 2012 (media Italia: -60,6%). Questi i dati principali dell’elaborazione del Centro Studi Ance Salerno sulla base dei flussi analizzati dal Centro Studi Ance nazionale. Scendendo nel dettaglio delle cinque province nel periodo gennaio-settembre 2013 (comparato con gennaio-settembre 2012) il quadro che emerge è il seguente: Salerno -21,7%; Napoli: -30,2%; Caserta: -42,5%; Avellino -23,4%; Benevento: -16,0%. Tutti gli indicatori percentuali sono, quindi, superiori alla media nazionale consolidatasi nello stesso periodo (-15,1%).
Sotto il profilo dei valori assoluti in Campania sono stati erogati alle famiglie mutui nei primi nove mesi del 2013 per un importo complessivo pari a 763 milioni di euro rispetto ai 1.087 milioni di euro del pari periodo dell’anno precedente. Nelle province: Salerno (144 milioni di euro/184); Napoli (473/678); Caserta (88/153); Avellino (36/47); Benevento (21/25).
Se poi si allarga lo sguardo al flusso di nuovi mutui per investimenti in edilizia residenziale la Campania (sempre nel periodo gennaio-settembre 2013/gennaio-settembre 2012) il dato segna un -38,5% (media Italia: -31,3%). Il dettaglio delle province è il seguente: Salerno -40,4%; Napoli -30,3%; Caserta -56,1%; Avellino -15%; Benevento -50%. In Campania nei primi nove mesi del 2013 sono stati erogati mutui per investimenti in edilizia residenziale per un importo complessivo pari a 228 milioni di euro (371 milioni di euro nel pari periodo 2012). Nelle singole province: Salerno (87 milioni di euro/146); Napoli (92/132); Caserta (25/57); Avellino (17/20); Benevento (8/16).
Per quanto riguarda il flusso di nuovi mutui per investimenti in edilizia non residenziale – sempre nel periodo gennaio-settembre 2013/gennaio-settembre 2912 – la Campania con un +3,7% risulta in controtendenza rispetto al dato nazionale: – 22,3%. A livello di territori provinciali sono Napoli (+44,0%) e Benevento (+20%) a trainare il dato regionale in campo positivo. Salerno (-32,4%) e Caserta (-38,7%) restano in campo negativo al di sopra della media nazionale ed Avellino (-21,4%) sempre in area negativa risulta leggermente al di sotto della media nazionale. In valori assoluti in Campania nel segmento dell’edilizia non residenziale sono stati erogati mutui (primi nove mesi del 2013) per un importo pari a 226 milioni di euro (218 nel pari periodo 2012). Nelle provincie: Salerno (46/68); Napoli (144/100); Caserta (19/31); Avellino (11/14); Benevento (6/5).
«Il quadro della crisi dell’edilizia – dichiara Antonio Lombardi, presidente di ANCE Salerno – è fin troppo chiaro: investimenti pubblici bloccati, imprese e famiglie in balìa del credit crunch, strumenti per agevolare il credito che soprattutto al Sud non decollano mai. È indispensabile che funzioni bene e al più presto l’accordo Abi-Cassa Depositi e Prestiti che mette a disposizione degli istituti di credito due miliardi per nuovi mutui-casa. D’altro canto – continua Lombardi – il dato Crif dei giorni scorsi sulla ripresa nel secondo semestre 2013 della domanda di mutui conferma ulteriormente che la propensione all’acquisto da parte delle famiglie è tuttora ben presente e diffusa. È importante che le banche attuino questo accordo con la Cassa Depositi e Prestiti perché è possibile aprire la strada alle giovani coppie, anche conviventi non sposate; ai nuclei familiari con soggetti disabili ed alle famiglie numerose. Si tratta di un provvedimento con importanti riflessi sociali, prim’ancora che economici ed imprenditoriali. Le operazioni finanziabili sono due: l’acquisto dell’abitazione principale e la ristrutturazione, con accrescimento dell’efficienza energetica, degli immobili residenziali».
«E’ come sempre paradossale – sottolinea ancora il presidente Lombardi – che in un momento di grave crisi economica (particolarmente nel settore delle costruzioni dove non si intravede un’inversione del trend almeno fino alla metà del 2014) il problema vero non sia il reperimento delle risorse, ma la capacità effettiva di mettere in pratica strumenti che usufruiscono di finanziamenti consistenti come quelli riservati proprio all’acquisto della casa per le categorie deboli. Ancora una volta registriamo una netta discrepanza tra quanto si predica a livello nazionale e quanto realmente accade nei territori, soprattutto del Mezzogiorno».
«C’è da aggiungere – conclude Lombardi – un ulteriore dato che non va sottovalutato per comprendere come le contraddizioni ed i ritardi ingiustificabili del sistema del credito penalizzino il mercato privato. Le famiglie italiane sono ancora oggi tra le meno indebitate d’Europa. Uno studio realizzato dall’Ance a livello nazionale evidenzia che lo stock di mutui casa rispetto al Pil in Italia è fermo al 23%, un valore molto inferiore alla media europea (51,7%) e, soprattutto, a quella di Paesi considerati mediamente meno esposti a rischi sistemici come Germania (45,3%), Francia (42,4%) e Danimarca (100,9%)».