Vincenzo Giordano il sindaco lasciato solo. Da chi?. Il libro.

Antonio Citera

SALERNO – Si è svolta venerdì 10 gennaio presso la sala Bottiglieri della provincia di Salerno, la presentazione del libro di Aldo Bianchini <<Vincenzo Giordano, da sitting bull a sindaco di Salerno>>, uno scritto appassionante e nello stesso tempo educativo che, rievoca alcuni passaggi della storia politica ma, anche e soprattutto umana dell’ex sindaco di Salerno. Ha coordinato i lavori il prof. Michele Ingenito che, ha saputo intermediare tra i vari e numerosi interventi che si sono susseguiti nel corso della serata. Invitati doc erano Michelangelo Russo Magistrato e, in un certo senso artefice della disfatta dell’ex sindaco e Carmelo Conte ex ministro del governo Craxi. Il primo per motivi di opportunità, ha disertato l’aula, lasciando un messaggio quasi di scuse ai familiari che erano presenti, il secondo nel suo intervento, ha cercato di sviare ogni dubbio proposto sia nel libro, sia nelle parole d’introduzione dell’autore che provocatoriamente, ha strumentalizzato il lavoro su una analisi dei fatti giudiziari e non, così come si sono susseguiti, senza se e senza ma, lasciando in sospeso un interrogativo che ancora oggi lascia perplessi. Chi ha abbandonato e, perché, Vincenzo Giordano negli ultimi anni della sua vita. Il percorso politico dell’ex sindaco, va a braccetto con il periodo d’oro dei socialisti nella città capoluogo e, in tutta la Campania, un frammento di pura ma, forse non proprio sana disciplina politica, macchiata dal successo e dal potere che il gruppo dirigente, capitanato proprio da Carmelo Conte, aveva, anche con sacrificio e, sicuramente con compromesso messo in essere, una straripante e spesso delirante supremazia, una scalata alle poltrone che contano e che hanno lasciato la loro scia dopo venti anni dalla loro “deflagrazione” dettata da tangentopoli. Una serata speciale dunque, ricca di storia, di sgomento e, anche di tristezza.  I ricordi si sono susseguiti nelle testimonianze della figlia Rita, del Giornalista Todaro, dell’amico Salvatore Memoli, dell’assessore Maraio, dei compagni di viaggio Gennaro MuccioloSalvatore Aversano, che nei loro discorsi sono andati oltre la semplice cronistoria, di un uomo dedito alla politica, definito più volte “ una mente superiore”, aneddoti, testimonianze, spezzoni di vita passata, vissuta,  racconti che hanno incantato la platea numerosa e qualificata, composta oltre che da tanti comuni cittadini, anche da noti esponenti politici e civili, due tra tutti i parlamentari Andria ed Esposito che, hanno assistito con grazia e attenzione al dibattito durato quasi tre ore. Una iniezione di cultura insomma, il rimembrare di un percorso politico dal sapor di “miele”, un sindaco ben voluto e stimato soprattutto dalla gente comune, ma forse abbandonato nel momento del bisogno. Forse non lo sapremo mai, nemmeno le tanto attese parole di Carmelo Conte hanno sfatato il mistero, lasciato solo da chi?, perché?, l’ex ministro emozionato e quasi scocciato dall’iniziativa, si è limitato a descrivere i momenti di luce del percorso comune, lasciando avvolto nel buio l’interrogativo che, ancora rimane e forse rimarrà per sempre intriso nel mistero. Un plauso va all’autore del libro il direttore di www.ilquotidianodisalerno.it Aldo Bianchini che, insieme alla direttrice editoriale Maddalena Mascolo, hanno saputo cogliere l’attimo, e, hanno dimostrato ancora una volta la loro imparzialità e, il bisogno comune, di riflessioni sane  e, logiche che, spesso sono a portata di mano.   Complimenti…..

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