Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – Qualcosa, anzi più di qualcosa, non va nell’assetto organizzativo delle scuole di ogni ordine e grado del territorio del Vallo di Diano. Non alludo alle polemiche piuttosto piccate che l’antistorica iniziativa della dirigente scolastica del liceo classico Torquato Tasso di Sala Consilina, Maria Antonietta Trotta, che addirittura avrebbe preteso dalle sue studentesse di presentarsi in classe “acqua e sapone”, cioè come non le ha fatte mammà; una boutade che la dirigente poteva benissimo evitare se fosse stata un po’ più al tempo con i tempi, anche perché la sua iniziativa sembra abbia provocato anche una protesta dei bidelli di quell’istituto che all’improvviso si sarebbero visti oberati di lavoro a causa dei bagni sommersi da confezioni di trucco e pennellini vari, oltre a cartacce e tubetti di vario tipo e dimensione. Le ragazzine difatti continuavano e continuano ad arrivare e ad uscire dalla scuola ben truccate, ma sono costrette a struccarsi in bagno prima di entrare in classe ed a truccarsi, sempre in bagno, prima di lasciare l’istituto scolastico per la consueta passeggiatina aggregativa quotidiano, preludio al ritorno a casa. Il problema più grosso, però, coinvolge in pieno uno degli istituti scolastici più frequentati del Vallo di Diano, il liceo Pomponio Leto di Teggiano, verso cui affluiscono diverse centinaia di studenti provenienti, ogni mattina, da tutti i paesi del Vallo e finanche da Centola e dalla Val d’Agri. C’è qualcosa che non funziona nell’organizzazione innanzitutto degli orari delle varie autolinee, ma anche da parte della scuola che fino a questo momento non è riuscita a mediare tempi e viaggi. Il tutto in danno di varie centinaia di studenti che arrivano in ritardo rispetto all’orario scolastico e, forse, beccano anche sonori e meritati rimproveri da parte del corpo docente e dirigenziale del noto istituto. Mi viene altresì riferito, e prendo per buono senza ulteriori verifiche, che all’uscita da scuola spesso gli studenti sono costretti a veloci spostamenti a piedi dal piazzale della scuola fino alla piazza principale di Teggiano dove sostano molti pullman che non aspettano più di cinque minuti rispetto all’orario previsto. Da un lato è positivo, costringere i ragazzi a farsela di corsa significa anche indurli a stare in piena forma fisica ma c’è qualcuno che, ovviamente non ce la fa. Dall’altro lato è assolutamente negativo perché spesso accade che i ragazzi rimangono appiedati e devono essere soccorsi dalle famiglie che devono rinunciare alla loro organizzazione interna finalizzata allo svolgimento del rispettivo lavoro. Cosa fare ? Certamente non è facile risolvere un problema così grosso, anche perché da tempo immemore se ne discute pure a livello del consiglio d’istituto e dei genitori. Ne abbiamo parlato in redazione ed abbiamo provato a chiamare il ministro dei trasporti Carrozza, ci ha risposto un funzionario il quale laconicamente ed ironicamente ha detto che, dopo aver risolto il problema-rimborso per i docenti, provvederà ad attivare una rete di taxi per gli studenti più disagiati dalla distanza e dalle esigenze familiari. Scherzi a parte il problema, crediamo, vada affrontato definitivamente e risolto. L’opportunità viene data dalla presenza come dirigente scolastico del dott. Rocco Colombo, profondo conoscitore del mondo della comunicazione e disponibile ad ogni tipo di concertazione. Al suo primo anno di dirigenza del Pomponio Leto saprà certamente dare delle risposte positive alle tante famiglie che sono continuamente costrette ad attendere l’arrivo dei loro figli per ore. Così come lo stesso dirigente le ha già date sul piano organizzativo interno durante la settimana di cogestione della scuola unendosi agli studenti e prendendo parte con loro ai tornei sportivi organizzati in palestra (la foto è eloquente !!) per meglio capire le loro esigenze e i loro problemi. Un esempio, quello del dirigente Colombo, che tutti gli altri dirigenti scolastici dovrebbero prendere a modello. Ovviamente senza addossare tutta intera la responsabilità dei disservizi soltanto alle varie autolinee che, a loro volta, sono costrette a sacrifici enormi a causa della rete stradale del Vallo assolutamente inadeguata per le necessità, ripetiamo, di migliaia di studenti che si vedono costretti a vere e proprie transumanze da un paese all’altro. Va detto, infine, che anche l’amministrazione comunale di Teggiano appare abbastanza sorda a questa problematica e non riesce a trovare una soluzione di viabilità, anzi quando può la complica ulteriormente con i “vigili urbani sparvieri” che bloccano la stradina di accesso al plesso scolastico con una organizzazione veicolare al di fuori di ogni ragionevole comprensione. Anche in questo ci aspettiamo la concreta mediazione del dirigente scolastico che, ripensando alla famigerata scala mobile tra la piazza e l’istituto, avrebbe già in mente una soluzione possibile. In chiusura ci giunge notizia di una “gita fantasma” verso Bolzano organizzata, ma mai effettuata, da alcuni docenti senza il consenso del dirigente. Ma di questo avremo tempo e modo per parlarne.