“L’operazione condotta brillantemente dagli uomini del Corpo forestale dello Stato nel casertano dimostra che se non si modifica il sistema sanzionatorio dei reati in materia di caccia, continueremo ad assistere a stragi di uccelli protetti lungo le rotte migratorie tirreniche”. E’ quanto denuncia Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu-Birdlife Italia, esprimendo vivo apprezzamento per l’azione del Nucleo operativo antibracconaggio e del Comando provinciale di Caserta del Corpo forestale dello Stato che ha portato alla denuncia di 21 cacciatori accusati di bracconaggio. “In un’area, quella della Terra dei Fuochi, già sottoposta a sfruttamento e a sversamenti illegali di rifiuti tossici e pericolosi – continua Mamone Capria – l’intervento della Forestale anche in materia di protezione della fauna selvatica consente una ripresa ampia del controllo del territorio da parte dello Stato contro gli abusi ambientali che quelle preziose zone agroalimentari hanno subìto selvaggiamente in questi decenni”. “La Lipu che negli anni Novanta con l’operazione Volo Libero – conclude il presidente Lipu – denunciò la presenza della malavita organizzata nella gestione della vasche usate come bacini per la caccia agli uccelli acquatici, chiederà al Parlamento di inasprire le pene contro la caccia di frodo e per abolire definitivamente l’uso dei richiami vivi nell’attività venatoria. Mi congratulo con il Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone, per non aver abbassato l’attenzione sulla lotta al bracconaggio, garantendo quei controlli mirati che il personale speciale del Noa sta conducendo con preziosi e lungimiranti risultati negli hot spots della caccia illegale in Italia.”
direttore: Aldo Bianchini