SALERNO – Voglio salutare (e fare loro gli auguri di un sereno Natale) tutti quei giovani (oltre cento) che ho avuto modo di incontrare nel corso del pomeriggio del 23 dicembre scorso grazie alla brillante iniziativa della BCC di Sassano tenutasi nella futuristica struttura imprenditoriale della Perito Group srl di Sala Consilina. E’ stato un workshop tutt’altro che di routine come di solito siamo costretti a seguire e forse anche a pubblicizzare. Quello organizzato dalla Bcc Sassano esce dagli schematismi tradizionali, pesanti e poco produttivi, per lanciarsi nel futuro; una vera e propria sfida verso l’imprenditorialità e la professionalità. I vertici della BCC Sassano (dal vice presidente Vito Trotta al direttore generale Antonello Aumenta) hanno in pratica surrogato uno dei compiti principali di una politica ormai evanescente ed incapace di essere propositiva. Al bando, dunque, i nepotismi e i familismi che hanno caratterizzato la nascita e la crescita degli istituti bancari di credito non solo del Vallo di Diano ma anche in tutte le altre realtà territoriali. Ora si punta decisamente alla riscoperta dei cosiddetti “cervelli” da selezionare ed avviare al lavoro senza se e senza ma. Una sfida abbastanza importante se solo si pensa al fatto che a doverla gettare sul tappeto della sana competizione del lavoro doveva essere compito specifico delle e non delle banche perché non è questa la loro principale mission ma quella di raccogliere-utilizzare e ridistribuire risorse economiche sul territorio. Anche se, e va detto con chiarezza, la mission intrapresa dalla BCC Sassano mira anche a raggiungere una completa e più soddisfacente professionalizzazione dell’imprenditoria che soltanto così potrà portare in dote maggiore serenità economica e assoluta certezza di sopravvivenza in un mercato globalizzato che stritola tutto e tutti. E dalla serenità economica e dalla certezza di sopravvivenza le banche non potranno che guadagnarne in termini di raccolta certa, ravvicinata e duratura nell’ottica di assicurare sempre di più linfa vitale per la prosperità bancaria a vantaggio non solo dell’economia territoriale ma anche, se non soprattutto, dell’occupazione. Rispetto al passato l’agenzia di selezione lavoro, proposta dalla BCC Sassano, è certamente meritevole di attenzione e di sereno approfondimento; è vero che anche altri istituti di credito cooperativo cercano di professionalizzare al massimo le loro maestranze, ma non si può nascondere che quella impressa con il workshop dell’altro giorno appare come una svolta epocale da prendere a modello di orientamento anche in altri territori. Quello che mi appare in ritardo (l’ho anche detto nel mio breve intervento non programmato e, forse, sconnesso !!) è, invece, il settore imprenditoriale ed anche quello sindacale che non devono sentirsi scavalcati ed imbarazzati dall’iniziativa della BCC Sassano perché punta sui giovani e sulle loro specifiche professionalità per mettere in piedi una short-list capace di essere esposta, proposta e venduta sul mercato del lavoro; detti settori dovrebbero piuttosto cercare di recuperare il terreno perduto e mettersi al servizio dei giovani senza pretendere da essi che siano, oltre che professionalizzati, anche <<figli di zoccola>> (parole del sindacalista !!) per avere successo e trovare un posto di lavoro. Questo è un vecchissimo concetto ed un modo preistorico di vedere il mondo del lavoro in rapporto ai giovani; oggi, quella che un tempo era una prerogativa vincente, non porta da nessuna parte e rischia di creare falsi miti che alla fine non pagano e non danno alcuna garanzia per il futuro in cui credono i giovani disillusi. Certi escamotage non funzionano più. Ed a tal proposito mi corre l’obbligo di chiarire l’essenza del termine <<disillusi>> che ho utilizzato nel mio breve intervento, e che una giovane professionista non ha mancato di rintuzzare !!, per rimarcare con forza che i giovani sono disillusi nel senso che non hanno e non si fanno soverchie illusioni, sanno bene che il familismo e il nepotismo sono agli sgoccioli e che anche essere figli di zoccola non rende più; anche se sanno perfettamente che il pianeta giovanile in attesa di prima occupazione è vastissimo e molto ben organizzato dal punto di vista professionale. In questo senso sono disillusi perché hanno la certezza della loro professionalità che, nella fattispecie, si concretizza in una eccellenza in materie ipertecnologiche, economiche, commerciali e ragionieristiche. E’ vero anche che alcuni “cervelli” vanno via non solo dal territorio valdianese ma da tutto il Paese, ma già dal nord al sud è in atto una sorta di “ritorno al passato” con strutture private (più di quelle pubbliche !!) che si organizzano per spianare la strada del lavoro ai tantissimi giovani altamente professionalizzati che vengono fuori dalle nostre Università anche se con un tasso medio inferiore a quello degli anni 60-70 (anni del presunto miracolo economico splendidamente ricostruiti nell’Avevamo la Luna di Michele Mezza) quando, però, i giovani laureati erano nte completa ecome mosche bianche e le Università erano in grado di offrire una formazione assolutamed a 360° pur con qualche naturale pecca dal punto di vista dell’eccellenza specialistica. Per tutte queste ragioni auguro un buon Natale a tutti i giovani che credono ancora nelle loro capacità con la certezza di vincere, da soli e con il supporto di iniziative specifiche come quella della Bcc Sassano, la battaglia del lavoro e della vita.
direttore: Aldo Bianchini