Aldo Bianchini
SALERNO – Faccio una doverosa premessa, l’on. Pina Picierno mi è cordialmente antipatica. Questo, però, non influirà minimamente su quanto appresso scriverò. Dunque la Picierno è nata, cresciuta nel “buen retiro” demitiano di Nusco e dal gran visir Ciriaco è stata allevata, svezzata, preparata ed infine lanciata in politica per le elezioni politiche del 2008 con una invidiabile posizione di lista. Insomma nominata deputato al parlamento dal grande vecchio della politica italiana. Ebbene subito dopo le elezioni la Picierno che fà, contesta aspramente e brutalmente il suo mentore che dopo quella sconfessione, più di qualcuno giura, non la vuole nemmeno sentire parlare in tv, tanta è stata amara la delusione del suo “cavallino di razza” scelto con cura e meticolosa particolarità. Questa è la Picierno, questi sono molti giovani politici rampanti che entrano in scena manco se andassero a misurarsi in una battaglia per la vita o per la morte. Senza nulla togliere alla grande preparazione dialettica e culturale della Picierno credo che la stessa non abbia, però, mai letto ( o forse fa solo finta di non aver mai letto !!) l’insegnamento di Benedetto Croce quando dice che <<le età in cui si preparano riforme e rivolgimenti sono attente al passato>>; porca miseria ma un po’ più di rispetto comunque ci vuole per un pezzo storico della politica nostrana che avrà anche le sue colpe ma che non può essere bistrattato da una giovincella senza arte e senza parte e, soprattutto, senza voti. Ecco perché mentre da un lato cerca di sbranare Vincenzo De Luca, dall’altro pontifica anche sulla nuova legge elettorale prefigurando che il “voto di preferenza” potrebbe rigenerare le correnti e le clientele. Grazie !! non c’è da meravigliarsi se parla così; la Picierno, a mio sommesso avviso, nel caso di legge elettorale col sistema delle preferenze rimarrebbe subito fuori da qualsiasi parlamento o consiglio. Ma non è tutto, la Picierno in Parlamento si è anche divertita (si, perché questi giovincelli hanno anche la sguardo ironico e irridente !!) aggredendo il vice ministro Vincenzo De Luca che le ha replicato giustamente a muso duro come sa fare soltanto lui che non ha “parlato a capocchia” ma con tanto di rabbia e di ragione da vendere. Ma anche in questo caso la Picierno dimostra tutta la sua insipienza storico-politica e non capisce un tubo del rapporto che lega a doppio filo De Luca alla città di Salerno; non si è resa conto che offendendo il sindaco di Salerno ha offeso tutta, o quasi, la Città. E non è poco. La Picierno ignora che Salerno esprime, registra e fonde gli eventi, in una dimensione che è senza tempo. E’ storia di problemi, di continuità, di classi dirigenti. Eppure Salerno (ma neppure questo conosce la Picierno !!) non genera i fatti della sua straordinaria storia, sono gli altri o meglio gli eventi a scegliere Salerno per calcoli, fatalità, interesse. La Picierno non ha studiato a sufficienza la storia per sapere che Salerno è stata scelta dai romani per motivi militari, dai longobardi per esigenze espansionistiche, dai grandi navigatori per incontri e mercati commerciali, dai letterati-filosofi e scienziati per il bellissimo clima, dagli alleati per la sua ubicazione strategica. Anche le alluvioni l’hanno scelta più volte, purtroppo !! Non mi permetto, a questo punto, di fare un paragone tra la preparazione culturale di De Luca e quella della Picierno; so per certo che Vincenzo De Luca tutte queste cose le ha studiate attentamente e le ha fatte sue nella costruzione del rapporto con la Città. Nel suo piccolo da sempre cerca di cambiare la storia di Salerno ponendola al centro dell’attenzione generale del Paese per riottenere in termini di immagine, di posizione strategica, di clima bellissimo, tutto quello che la Città ha già dato nel lungo corso della sua storia che risale almeno al secondo secolo avanti Cristo. In pratica De Luca, molto intelligentemente, non aspetta gli eventi ma cerca di crearli e di proporli per consentire alla “sua Salerno” di non subire più niente e nessuno; che poi lo faccia bene o male è altra storia (io ritengo che lo faccia male !!) che certamente non può essere giudicata da una Picierno qualsiasi. Meno male che lei stessa si giudica pressappoco così: <<Caratteraccio. Dico sempre quello che penso e sono testarda come un mulo. Insonne a fasi alterne. Però cucino bene>>. Ebbene pensasse un po’ più a cucinare che a fare la “Masaniello” a tempo perso; o almeno pensasse ai problemi della sua terra (S. Maria Capua Vetere !!) che ne ha veramente tantissimi. Ai problemi di Salerno e del suo sindaco ci pensano i cittadini di Salerno. In città anche i bambini capiscono che De Luca ha studiato molto attentamente la storia e soltanto così può permettersi il lusso di andare oltre, di forzare la mano, di apparire sopra le righe e anche di essere arrogante; la gente, che poi è l’elettore medio, ha capito da tempo tutto questo e gli dà fiducia, lo vota, lo acclama, lo inneggia forse anche al di là degli specifici meriti. E gli perdona anche le bizze di non lasciare nessuno degli incarichi in atto; anzi lo incita a fare di più, a colpire con durezza, a spronare i ministri e il governo. Ma questo lo consente soltanto a lui che ha comunque cercato di cambiare la storia di Salerno di fronte al Paese. Certo, la Picierno si è tolta lo sfizio di gridargli in faccia <<dimettiti>> e <<mi manda Matteo>> ma è un grido che non raccoglierà alcun frutto perché a Salerno tutti si fidano di un altro Matteo anche se ha due facce, qui quel Matteo è un santo, il santo protettore della città. Per questo, per tutto questo Vincenzo De Luca può permettersi di rispondere <<Lui (Renzi !!) non è il Padreterno e la Picierno non è nessuno>>
Indovina indovinello per l’arguto Bianchini
Giano era bifrons e poteva guardare il futuro e il passato,
San Matteo è bifrons per essere visto dai fedeli da entrambi i lati,
De Luca è …………….. per ……………………………..