Maria Chiara Rizzo
Dal Cairo ad Amman, passando per Damasco, Aleppo e Gerusalemme, una gelida ed inaspettata tempesta ha colpito i paesi “caldi” del Medio Oriente, coprendo strade e porti con un folto manto di neve. Del tutto eccezionale in Egitto, da moltissimi anni la capitale e l’area circostante non si svegliavano sotto una coltre bianca, mentre ad Alessandria, seconda città del Paese, per il terzo giorno consecutivo le autorità hanno imposto il fermo delle attività al porto, a causa del mal tempo e dei forti venti. Secondo alcune fonti la capitale egiziana non vedeva una nevicata così da oltre 300 anni.
Stesso scenario in Siria dove, ad Aleppo, le gelide temperature hanno causato la morte di due bambini e le intemperie impediscono il flusso di aiuti umanitari.
I fiocchi di neve sono caduti anche sulle città del Libano e della Turchia, ma i veri disagi sono quelli vissuti dai profughi siriani.
Anche la Terra Santa è stata coperta di bianco nei giorni scorsi: intere città paralizzate e in molte zone sono mancati elettricità e riscaldamento. A Gerusalemme l’esercito ha dovuto intervenire per prestare soccorso agli automobilisti messi in ginocchio dalla tempesta di neve, la più pesante degli ultimi 60 anni. Le città palestinesi di Betlemme e Ramallah si sono svegliate sotto una manto vellutato bianco, quasi a rendere più suggestivo il Natale.
Mentre impazzano sul web immagini e scatti delle città mediorientali coperte da un fitto strato di neve, se fosse in stato indetto un piccolo concorso per la foto più originale e suggestiva, il premio se lo sarebbe aggiudicato The Jordan Times. Giordani e non hanno condiviso la foto pubblicata dal giornale locale che immortala il re Abdullah mentre , insieme ad alcuni cittadini, presta soccorso ad un automobilista bloccato dalla neve nella capitale giordana.