Filippo Ispirato
La Banca centrale europea ha confermato anche durante la riunione di Giovedì 5 Dicembre il tasso di rifinanziamento sulle operazioni principali al minimo storico dello 0,25%, dopo il taglio del mese scorso.
Confermati a 0,75% il tasso sui prestiti marginali e a zero il livello dei depositi overnight. La decisione, a differenza della seduta di Novembre, è stata in linea con le attese degli investitori e analisti.
Durante la conferenza stampa successiva alla riunione, il presidente della Bce, Mario Draghi, ha confermato le linea guida dell’Eurotower, di una politica monetaria ancora accomodante con i tassi di interesse che rimarranno bassi attorno allo 0,25% fino a quando sarà necessario per la ripresa economica dell’Eurozona e fino a quando l’inflazione rimarrà contenuta nel medio termine.
In merito alle decisioni prese un mese fa, Draghi ha detto che il taglio era pienamente giustificato e supportato dalle analisi, e che già si assiste ai primi segnali positivi di ripresa a livello economico e finanziario. Mario Draghi ha invitato ancora una volta, come nei mesi scorsi, i governi a non fermare gli sforzi in corso per ridurre i deficit ed i loro conti pubblici, aggiungendo che vanno migliorati i servizi pubblici e minimizzati gli effetti distorsivi della tassazione, oltre che ampliati gli sforzi per ridurre le inefficienze e gli sprechi nel settore pubblico, specie nei paesi dell’area mediterranea.
Mantenere un livello basso di tassi interesse è vitale per la crescita dell’Eurozona che, seppur positiva anche nel quarto trimestre dell’anno, resta complessivamente debole e la futura ripresa appare rimanere comunque piuttosto lenta.
Le proiezioni relative al 2014 e al 2015 sono moderatamente positive e ci si aspetta un graduale aumento della produzione manifatturiera, in particolare grazie ad alcuni miglioramenti nella domanda interna europea, supportata dalla politica monetaria accomodante. Gli analisti della Banca Centrale Europea hanno, infatti, rivisto le proprie stime ritoccando leggermente al rialzo le previsioni sull’economia dell’Eurozona: per l’anno in corso è prevista una recessione dello 0,4% (dato invariato rispetto alle precedenti stime), che sarà seguita da una crescita dell’1,1% per il 2014 (ovvero lo 0,1% in più rispetto alle precedenti stime) e dell’1,5% per il 2015. Per quanto riguarda le attese di inflazione l’istituto di Francoforte ha invece operato una limatura rispetto a settembre: si prevede un incremento del livello dei prezzi dell’1,4% per il 2013 (rispetto all’1,5% previsto), dell’1,1% per il 2014 (rispetto all’1,3%) e dell’1,3% per il 2015, tutti valori ampiamente inferiori al tetto massimo preventivato del 2%.
Per mantenere i tassi d’interesse bassi a favore della ripresa economica di Eurolandia, la BCE è intenzionata ad utilizzare tutti gli strumenti di politica monetaria a sua disposizione, senza escludere la possibilità di tassi negativi in futuro.