Da on. Silvia Giordano (Mov. 5 Stelle)
ROMA – In uno Stato di Diritto è necessario che la giustizia faccia il suo percorso senza alcun intralcio. La separazione netta tra i poteri dello Stato è stata definita dai Padri costituenti e deve, per noi, essere un obiettivo da ricercare senza alcuna esitazione. Ciò che è accaduto il 7 novembre a Caserta è un ulteriore esempio di degradazione morale e civile di una certa classe politica che non è capace di capire che questo Paese deve cambiare. “Il consigliere regionale del Popolo della libertà, Angelo Polverino, è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sull’appalto per le pulizie nell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. A quanto si apprende, l’ipotesi di reato è quella di turbativa d’asta. Sono state eseguite anche altre misure restrittive da parte dei carabinieri del nucleo investigativo del capoluogo campano. Nell’inchiesta sarebbero coinvolti medici e funzionari della Asl.”, questo era quanto riportava Il fatto quotidiano nel giorno in cui la magistratura ha scoperchiato il vaso di Pandora casertano. Secondo quanto scrive il giudice, il direttore dell’ASL Caserta 1, Alfonso Bottino, in concorso con Angelo e Giuseppe Grillo, avrebbe compiuto atti illegittimi nell’ambito dell’assegnazione di appalti per il servizio di pulizie di presidi ospedalieri e strutture territoriali dell’ASL Caserta 1. Sarebbero oltre 4 milioni di euro affidati in violazione di legge che prevede la preventiva richiesta alla prefettura delle informazioni antimafia nell’aggiudicazione di contratti pubblici. In particolare gli illeciti fanno riferimento all’affidamento senza una regolare gara d’appalto del servizio di pulizie a un’azienda ritenuta vicina ai Belforte, e l’arbitraria proroga del contratto di tre anni. Quando la ditta è stata raggiunta dall’interdittiva antimafia l’incarico veniva revocato soltanto dopo sei mesi dalla comunicazione del provvedimento restrittivo. Inoltre ci sarebbe anche la vicenda che riguarda la gara di ben 27 milioni di euro affidata, nel 2006, alla Co.lo Coop. di Milano e all’Ati composta dalla Derichoborg multiservizi e dal Consorzio Consep in maniera del tutto arbitraria da parte dei pubblici ufficiali che avrebbero, quindi, operato attraverso plurime violazioni di legge e false attestazioni rispetto ai loro doveri di economicità, efficienza, imparzialità, trasparenza e con l’aggravante di agevolare organizzazioni camorristiche. Questo è il contenuto dell’interrogazione parlamentare che ho presentato, insieme a Luigi Gallo, Vega Colonnese, Roberto Fico ed Angelo Tofalo, al Ministro dell’Interno, con cui chiedo quali iniziative intenda assumere ai sensi di quanto disposto dagli artt. 143 e 146 del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. Vale a dire se è sua intenzione intervenire affinchè si proceda con lo scioglimento dell’organo per l’accertamento di elementi su collegamenti diretti o indiretti degli amministratori con la criminalità organizzata. Mandare tutti a casa potrebbe essere un’occasione per dimostrare la vicinanza dello Stato ai cittadini….noi ci proviamo.