SALERNO – Federico e Piero, Piero e Federico; anche se cambi la somma degli addendi il risultato non cambia. Sono entrambi “figli di papà”, come del resto lo sono e lo siamo tutti; con un valore aggiunto per loro, però, in quanto i rispettivi “papà” non sono normali, nel senso che sono già loro dei personaggi di spicco e di prima grandezza. Senza falsi infingimenti parlo di Federico Conte e Piero De Luca, rispettivamente figli di Carmelo e di Vincenzo. E qui di nuovo posso riproporre la strofetta: Carmelo e Vincenzo, Vincenzo e Carmelo. Due personaggi che hanno segnato la storia politica, economica e sociale della Città e della Provincia da oltre trent’anni. Carmelo e Vincenzo si sono amati, poi odiati, di nuovo amati, ancora odiati ed ultimamente riconciliati. Al contrario Federico e Piero non si sono né amati e né odiati, si conoscono appena, forse si stimano reciprocamente, verosimilmente seguono due strade completamente diverse. Tra Federico, Piero, Carmelo e Vincenzo c’è anche Alfonso (Andria, ndr !!) che, suo malgrado, ha incrociato le strade di tutti e quattro; con Federico e Carmelo c’è addirittura un vincolo di parentela molto stretto; con Piero e Vincenzo un vincolo soltanto di natura politica. I tre adulti, Carmelo – Alfonso e Vincenzo, hanno tracciato da soli solchi profondi nel tessuto territoriale: il primo ministro per le aree urbane, il secondo presidente della Provincia – europarlamentare e senatore della Repubblica, il terzo sindaco di Salerno da vent’anni – deputato ed ora viceministro anche se senza deleghe. Un bel terzetto, non c’è che dire, che nel bene e nel male (più nel bene, ad essere sinceri !!) ha caratterizzato profondamente un’intera fascia epocale che va dalla fine degli ’60 ad oggi. Carmelo e Vincenzo per la loro intraprendenza operativa in favore delle comunità amministrate hanno ricevuto una miriade di “avvisi di garanzia” e hanno dovuto sopportare e sopportano numerosi processi di natura penale; Alfonso, invece, è immacolato, proprio come “un giglio” sull’altare della prima comunione, esattamente come lo descriveva De Luca nel corso della campagna elettorale amministrativa del 2006. Culture profondamente diverse tra i tre, Carmelo decideva sempre e solo lui però faceva finta di concertare ogni suo atto; Vincenzo decide sempre e solo lui ma non concerta con nessuno, neppure per finta; Alfonso, dalla figura di lord inglese, ha sempre deciso, ha sempre concertato, ha sempre ascoltato, ha sempre tenuto un comportamento eccezionalmente corretto e rispettoso verso tutto e tutti. Ora proprio Alfonso sembra fuori dalla mischia, sfrattato da Vincenzo dal partito e non recuperato dal consuocero Carmelo (nemmeno per finta !!); ma si sa loro due hanno figli maschi che devono essere sistemati; la sfortuna per Alfonso è che ha un solo figlio, per giunta femmina e per giunta sposata con Federico. Punto. Ora tocca a loro, i due giovani rampolli eredi di un patrimonio politico di prima grandezza. Come sono lontani i tempi in cui Federico, rispondendo ai vertici del PS che lo voleva candidare al posto del padre, diceva: “Nella mia famiglia uno soltanto fa politica, il suo nome è Carmelo”; e come sono lontani i tempi in cui Piero, con molta umiltà, dichiarava: “La mia strada è diversa da quella di mio padre”. Ora tocca a loro, dicevo, e meno male che sono giovani, preparati ed anche di bell’aspetto; insomma l’immagine non guasta. Conosco Federico e posso, in tutta onestà, giurare che è un giovane e valente avvocato penalista che ha difeso suo padre strenuamente anche nel famigerato processo “California” (e questo gli fa molto onore !!); oltretutto è anche un giovane molto educato ed alla mano con tutti. Non conosco assolutamente Piero ma un comune amico (Gaetano, ndr !!) me lo descrive sempre come un giovane capacissimo ed in grado di affrontare qualsiasi partita politica; neppure somaticamente ricorda i tratti autoritari e duri del padre (e questo è un buon segno, anche se nelle ultime ore qualche ombra paterna si addensa anche su di lui !!) ma ama il padre come se stesso. Insomma, come dire, Federico e Piero hanno la strada spianata dai rulli compressori di Carmelo e Vincenzo, spero soltanto che non entrino in conflitto tra loro anche se allo stato il primo è schierato con Cuperlo e il secondo con Renzi, ne perderebbe il territorio, ne perderemmo tutti. E gli altri ? Beh !! gli altri si devono arrangiare in questa battaglia per le primarie e per la composizione della delegazione salernitana per il “consiglio nazionale del PD”; gli altri hanno lavorato per Carmelo e per Vincenzo, come era giusto che fosse, forse. Franco Alfieri, Paolo Russomando, Stefano Pisani, Sergio Annunziata, Tommaso Pellegrino, Donato Pica, ecc. dovranno accontentarsi delle poltrone in prima fila che comunque potranno essere anche poltrone importanti e potenti, ma la strada verso la Regione o verso il Parlamento per loro è decisamente sbarrata. A qualcuno di loro ho provato a dirlo di persona, a spiegare come sono fatti Carmelo e Vincenzo e come soprattutto quest’ultimo distrugge ogni ostacolo sul suo cammino; non ha preso in considerazione i miei consigli gratuiti ed è caduto nella rete. Peccato !! L’accordo è stato fatto, almeno così si sussurra, Federico va alla regione e Piero in Parlamento (magistratura permettendo !!), per buona pace di tutti. Ma Federico e Piero sicuramente sapranno farsi valere e sapranno dimostrare la loro gioventù e la loro autonomia da schemi prefissati ed asfissianti manovre politichesi. Buon cammino a Federico e Piero, insomma largo ai giovani.
direttore: Aldo Bianchini