Caimangate/11: la denuncia di Morrone

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Pochi giorni fa, nell’immediatezza del ritrovamento della “testa di maiale” sulla cassetta postale di Vincenzo De Luca nell’androne del suo palazzo, l’ex segretario provinciale della CGIL Fausto Morrone ha diramato alle agenzie stampa un lungo comunicato per esternare la sua totale solidarietà all’avversario di sempre. Tutti i giornali, o quasi, hanno pubblicato per intero il comunicato di Morrone, nessuno l’ha però letto attentamente, tanto che è sfuggita a tutti una “denuncia importante” (al di là di quelle storiche che Fausto fa da anni e che finiscono nel vuoto, un po’ come le mie !!) fatta dallo stesso Morrone sul piano politico e in grado di mettere in discussione anche i vertici nazionali. Ad un certo punto del comunicato Morrone parla delle elezioni regionali del 2005 e della manomissione delle schede elettorali votate per lui, del processo che alla fine gli diede ragione ma dopo vari anni, e scrive il seguente passaggio: << In una riunione della Direzione provinciale dei DS, accusai il partito di tesserare pregiudicati, di utilizzare gli stessi figuri per la propaganda elettorale e di non aver mosso alcuna critica al fatto che il Comune di Salerno aveva assegnato un appartamento, e assunto il figlio in una società partecipata, ad un noto capoclan (D’Agostino), che aveva, peraltro, messo una bomba dinanzi all’abitazione di un Assessore comunale. L’On. Marina Sereni (oggi Vicepresidente della Camera e allora segretario nazionale organizzativo con Fassino), venuta a presiedere la discussione per difendere il gruppo dirigente in una difficile congiuntura di carattere giudiziario, mi disse rabbiosa: rivolgiti alla Magistratura, noi qui facciamo politica, non ci occupiamo di queste cose >>. Ho letto e riletto attentamente queste due lunghe frasi e sono rimasto esterefatto. “Ma da che gente siamo governati ?” mi sono sommessamente chiesto. L’on. Marina Sereni, quella che spesso comodamente seduta sulle poltrone di <<Porta a Porta>> pontifica su tutto e su tutti ergendosi a paladina della legalità, irridendo con un sorriso sarcastico tutti gli esponenti del centro-destra e degli altri partiti; proprio lei, quella che propugna e sostiene l’azione meritoria della magistratura (cos’ ama dire !!) è stata capace di rispondere in un maniera così aberrante ad un esponente del suo partito che si era permesso di mettere in discussione il >>sistema Salerno>> delle tessere e dei lavori pubblici. Anzi secondo lo scritto di Morrone la risposta fu rabbiosa e, aggiungo io, forse anche inquietante. Cosa vuol dire <<noi qui facciamo politica, non ci occupiamo di queste cose>>, come se fare politica potrebbe da sola assolvere qualsiasi nefandezza. Davvero sconcertante l’atteggiamento della Sereni che, invece, avrebbe dovuto prendere la palla al balzo e cominciare a fare chiarezza all’interno del suo partito partendo proprio da uno dei punti di riferimento elettorali più forti, partendo cioè dal <<sistema di potere di Salerno>>  messo in piedi dall’esponente locale di spicco, Vincenzo De Luca, notoriamente “avversario” di Fausto Morrone. Davvero qui c’è da chiedersi in che mondo viviamo e se dobbiamo continuare a vedere e sentire in tv personaggi con la doppia faccia, come San Matteo, da un lato parlano pubblicamente di legalità e di trasparenza e dall’altro bloccano rabbiosamente sul nascere ogni minimo tentativo di cambiare le cose, di rinnovare o meglio di rottamare. Per questo motivo il sindaco di Firenze rischia davvero di vincere le primarie e di sovvertire l’ordine naturale delle cose basate sul compromesso politico ad ogni costo. Confesso che a me la Sereni non è mai piaciuta come personaggio politico, soprattutto non mi piace quel suo fare ironico con il sorrisetto irriverente e supponente che fa bella mostra di se. Per carità, capisco anche che ormai il quel partito un personaggio come Fausto Morrone era diventato pesantemente insopportabile per tutti, ma da qui a dargli una risposta come quella che lo stesso Morrone denuncia mi sembra davvero che di acqua sotto i ponti ce ne passi tantissima. Non so se le cose sarebbero cambiate, ammesso che la Sereni avesse raccolto la denuncia di Morrone, ma se con i se e con i ma non si scrive la storia, non si scrive neppure una bella pagina di legalità e trasparenza. Ora la stessa Sereni faccia i conti con l’inchiesta sul presunto falso tesseramento 2012, faccia i conti con il  fastidioso Crescent e faccia, soprattutto, i conti con un irriverente, rabbioso e irridente personaggio come Vincenzo De Luca.

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