SALERNO – Ho appreso dalla rassegna stampa locale che a Salerno, per la “mezza luna” di Bofill, verrà nuovamente in visita la Rai (la terza rete, s’intende !!). Ma che bella notizia mi ha suggerito qualcuno, mentre per qualche altro (di deluchiana tendenza) è davvero una brutta notizia abituato com’era a vedere sempre e soltanto magnificate le virtù planetarie del suo sindaco. Ma va bene anche così. Dunque la Rai (alle falde del Kilimangiaro, condotta dall’eterna Licia Colò) ritorna a Salerno dopo esserci stata un mese fa circa, mentre ieri sera è stato il turno di Milena Gabanelli con il suo “Report” che tanto fastidio produce alla truppe cammellate schierate a falange macedone. Peccato, però, che la stampa locale non ha ritenuto di riportare la vera ragione che ha prodotto così tanto interesse da parte di “mamma Rai”. Nel corso della precedente puntata della Colò la stessa conduttrice dichiarò di essersi interessata al caso grazie libro “La grande muraglia nel porto di Salerno” scritto dal salernitano Gaetano Troisi che è già presente nelle librerie e che sarà ufficialmente presentato in Provincia il 20 gennaio 2014. Addirittura la conduttrice fece anche i complimenti in diretta tv allo scrittore salernitano per la sua capacità di descrivere minuziosamente non soltanto l’opera faraonica e totalmente invasiva del Crescent, ma anche la storia politica del sindaco Vincenzo De Luca e la sua ascesa al potere sulle ceneri del vecchio “sistema socialista” barbaramente distrutto dalle indagini giudiziarie dell’epoca di tangentopoli. Un libro che è un “piccolo capolavoro” soprattutto per quanto attiene la certosina ricerca storiografica di tutta l’avventura deluchiana che il 5 dicembre prossimo compie il suo ventennio, se come data di inizio del suo impero fissiamo quella del ballottaggio del 5 dicembre 1993 vinto contro uno spento Pino Acocella. Ma il libro di Gaetano Troisi non è solo questo, è molto di più. Senza mai valicare le barriere della corretta e fedele ricostruzione storica l’autore è implacabile e, pur riconoscendo alcuni obiettivi meriti del sindaco, denuncia tutte le derive antidemocratiche dell’uomo solo al comando della Città. In uno dei prossimi articoli cercherò di riproporre a Voi, gentili lettori, come Gaetano Troisi descrive nel suo libro la figura e il personaggio di De Luca tra luci ed ombre della sua lunga gestione del potere amministrativo. In chiusura intendo, però, soffermarmi sul ruolo che la Rai ha avuto e può avere sulle sorti politiche di un personaggio del calibro di Vincenzo De Luca. Se partiamo da un’analisi attenta dobbiamo dire che fino a qualche mese fa il rapporto Rai-De Luca se non era stato magnifico poco ci mancava. Sull’onda del successo dell’azione del “sindaco del fare”, che da grande comunicatore De Luca ha saputo gestire molto bene, è stato sui palcoscenici di tutti i talk-show televisivi più importanti (Porta a Porta, Ballarò, Matrix, Piazza Pulita, Virus, ecc.) dove piano piano ha occupato anche spazi importanti ed interessi generali soprattutto in merito alla raccolta dei rifiuti solidi urbani ed alle gare di appalto per i lavori pubblici. Il sindaco ha fatto presa sui telespettatori-medi dicendo, sempre, cose ovvie e scontate che sono le cose che la gente vuole sentire da un politico-amministratore; la conta dei risultati alla fine non interessa più a nessuno. Su questo De Luca è riuscito a costruirsi un’immensa popolarità e credibilità, tutto su basi d’argilla che potrebbero crollare al primo vero e serio scossone, come quello che sta vivendo in questi giorni con la concentrica, assediante e duplice inchiesta giudiziaria sul Crescent e sul presunto falso tesseramento 2012. Da qualche mese, però, il suo feeling diretto con Milena Gabanelli sembra essersi d’incanto interrotto, se non proprio spezzato. Perché ? Qualcuno più sprovveduto addebita la rottura al fatto che De Luca, in preda alla sua asfissiante megalomania, mise alla porta l’inviato della conduttrice di Report in maniera scomposta e sgarbata, pur partendo da una base di ragione indiscutibile. Dietro le quinte c’è, ovviamente, dell’altro; in pratica da Roma hanno dato l’ordine di scaricare De Luca su tutti i fronti. Ieri sera, 26 novembre 2013, probabilmente passerà alla storia come la “serata nera di De Luca in tv”: in pochi minuti è stato messo sotto sfottò da Striscia per la storia delle multe per la spazzatura e la Gabanelli, proprio all’inizio di Report, gli ha dato il colpo finale mandando in onda “strumentalmente” (perché la tv quando vuole è strumentale !!) alcune immagini del litigio tra De Luca e l’inviato di Report sotto gli occhi increduli di un impacciato Peppe Iannicelli impossibilitato a far capire al “suo sindaco” che stava sbagliando. A me, però, piace la verità ad ogni costo e devo dire che il servizio di Report (una trasmissione che non guardo mai perché è troppo di parte) era fatto in maniera spocchiosa perché evidenziava soltanto le negatività dell’azione di de Luca anche in relazione al silenzio-assenso della Soprintendenza per il Crescent (il mese di agosto era dell’anno 2008 e non del 2013 !!). Ma questi fatti messi tutti insieme danno l’esatta misura dell’attacco frontale che è stato messo in atto contro il sindaco di Salerno che è meritato sì, ma soltanto fino ad un certo punto.
direttore: Aldo Bianchini