PAESTUM – Proprio nell’anno della sua destinazione naturale tra i templi di Paestum la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico vive il suo momento più delicato. Cosa succederà per il prossimo anno per quella che si annuncia come la 17^ edizione dell’evento unico al mondo ? Difficile rispondere, soprattutto in un momento di spending-review che ha sbancato innanzitutto i bilanci dell’Ente Provincia che fino all’anno scorso era il maggior partner della BMTA. Quest’anno c’è stato, tra successi più o meno credibili e forfait più o meno inaspettati, il primo possente scossone e la Provincia ha mollato la BMTA tutta intera nelle sapienti e capaci mani della Leader di Ugo Picarelli. Il disimpegno della Provincia di Salerno che aveva raccolto e sposato in pieno diciassette anni fa la brillante idea di Picarelli pone forzatamente degli interrogativi molto pesanti sul destino della Borsa. E’ vero che in suo soccorso sono subito arrivati il Comune di Capaccio (che per anni l’aveva snobbata !!) e la Soprintendenza ai Beni Archeologici (che per anni aveva avuto solo una presenza formale !!), ma è altrettanto vero che da sola la Leader non potrà farcela a sopportare il peso elevatissimo dell’organizzazione dell’intero evento. In questa ottica il trasferimento dagli sfarzi dell’Hotel Ariston alla semplicità ed anche alla maestosità del sito archeologico appare più come una esigenza di sopravvivenza che come una scelta soltanto e puramente tecnica; le inclemenze atmosferiche degli anni scorsi non avevano mai spaventato nessuno al riparo della comodità ed anche del lusso dell’Ariston, la pioggia di sabato scorso ha spaventato tutti; la differenza è notevole anche perché i buyer non devono far vedere i templi e gli scavi ai ragazzi delle scuole nostrane ma devono vendere pacchetti turistici a tour-operator ed a gente che in Italia, e segnatamente a Paestum, non è mai venuta. Non vorremmo che la sedicesima edizione della BMTA venisse ricordata come lo spartiacque tra i grandi successi d’immagine del passato e le gravi difficoltà del presente che, semmai, indurranno gli organizzatori a passare la mano verso operatori privati che già potrebbero essere in agguato. L’entusiasmo del sindaco di Capaccio, Italo Voza, per la Borsa nei templi, la gioia di Adele Campanelli (Soprintendenza) per i visitatori giunti nel sito archeologico, la sottolineatura del successo della borsa da parte dell’assessore provinciale Costabile D’Agosto e lo stesso entusiasmante resoconto finale già proclamato da Ugo Picarelli (patron della Leader), potrebbero non servire a niente se quando saranno “tirati i conti”, quelli veri, si appaleserà concretamente la già visibile enorme difficoltà in cui si dibatte la BMTA che è e resta uno degli eventi più importanti del Paese ma che non può continuare a vivere contando sempre su personaggi che se la suonano e se la cantano da soli tra centinaia e centinaia di visitatori insofferenti e di studenti distratti. Incombe il dovere di scelte più radicali e più setto rizzate, pena la lenta ed inevitabile decadenza degli effetti che la Borsa si proponeva e che, forse, non ha mai pienamente raggiunto. Una speranza concreta, comunque, c’è ed è tutta contenuta nelle abilissime mani del leader della Leader, Ugo Picarelli, che fino a questo momento le ha centrate tutte riuscendo anche a zittire i tenti denigratori che si sono succeduti nel tempo. Speriamo bene, se son rose certamente fioriranno.
direttore: Aldo Bianchini